Flashback Art Fair alla sua dodicesima edizione: dal 31 ottobre al 3 novembre negli spazi di Flashback Habitat – Ecosistema per le Culture Contemporanee
Alcuni tra gli autori più significativi della storia dell’arte, da Annibale Carracci a Roman Opalka, da Brueghel ad Hayez, da Piffetti a Gio Ponti, si susseguono in un crescendo di stimoli e atmosfere in una fiera senza limiti di spazio e di tempo. Dal 31 ottobre al 3 novembre Flashback Art Fair torna con la sua dodicesima edizione negli spazi di Flashback Habitat – Ecosistema per le Culture Contemporanee (corso Giovanni Lanza 75) a Torino. Uno spazio di 20.000 metri quadri in cui la villa storica e i padiglioni che un tempo hanno ospitato il brefotrofio della provincia, immersi nel grande parco ai piedi della collina di Torino, si sono trasformati nell’abbraccio fra natura, arte e vita, passata e presente. La visione di Alessandro Bulgini insieme a Stefania Poddighe e Ginevra Pucci si è concretizzata in questo luogo in un desiderio profondo e una sfida: creare a Torino un nuovo habitat, una casa delle culture contemporanee condivisa, aperta a tutti.
Ecco perché Flashback Art Fair è molto più di una fiera d’arte: rappresenta un incontro di persone che vengono accolte come a casa, che arrivano per la prima volta o ritornano nel nome di un punto di vista rinnovato sulla storia dell’arte che si interseca con le urgenze e le questioni dell’attualità.
Che siano gli importanti galleristi italiani o internazionali – che in questa edizione aumentano e accolgono notevoli nuovi arrivi europei -, “nativi” – i bambini nati fra queste mura fra il 1953 e il 1983 che si sono ritrovati e riscoperti – o semplici appassionati, il mondo di Flashback si ritrova come in un rito collettivo e partecipato. Passato, presente e futuro, antico, moderno e contemporaneo sono connessi tra loro grazie agli sguardi delle persone che le osservano.
Flashback Art Fair, nel 2024 titola il suo dodicesimo capitolo “Equilibrium?” proponendo una riflessione sull’idea di equilibrio, comunemente associata a stabilità e armonia, ma qui posta sotto una luce critica. La fiera, da sempre attenta alla contemporaneità, ci domanda se un equilibrio sia sempre giusto e auspicabile, o se nasconda repressioni e disuguaglianze, sociali, economiche, geopolitiche. L’edizione 2024 esplora questa tensione attraverso importanti opere selezionate accompagnate da talk e incontri. Capolavori di ogni tempo si incontrano nei corridoi e nei tre piani dove il pubblico potrà ricercare il proprio percorso fra bellezza e senso. Flashback Art Fair si propone non di dare risposte, ma di aprire uno spazio di dialogo, rendendo visibile la fragilità del concetto stesso di equilibrio.
Proprio come per l’immagine guida dell’edizione, dell’artista leccese Sandro Mele “Italians no longer have work”, come funamboli viviamo in una costante tensione tra opposti che si bilanciano con azioni di compensazione spesso frutto di disparità. Per il terzo anno, aprendo le porte della casa di Flashback Art Fair, si esplora il potere evocativo dell’arte.
Le gallerie di Flashback Art Fair ci accompagnano alla scoperta della storia dell’umanità e della storia dell’arte. Espositori internazionali come Benappi Fine Art, Galleria Canesso, De Jonckheere, Carlo Orsi, Galleria Berardi, Flavio Gianassi FG Fine Art e Galleria dello Scudo con la loro selezione di opere per Flashback Art Fair 2024 raccontano di un’arte che scardina il concetto di tempo e in cui ogni opera si fa portavoce e testimone di una storia complessa, tanto individuale quanto universale. Così come la rara testimonianza sul processo creativo di Annibale Carracci (DYS44 Lampronti Gallery) nello Studio di testa maschile che evoca una visione attualissima nell’immediatezza e palpabilità del volto della persona o la ribellione e la libertà di Carol Rama che emergono con forza, rappresentando la donna come soggetto attivo e indipendente, in lotta contro convenzioni patriarcali che limitano il suo potenziale. Opere come “Movimento e immobilità di Birnam” (Galleria Del Ponte) con il loro carattere biografico e materico, parlano di tensioni profonde e di una condizione esistenziale mai pacificata. La “Ballerina (Arlecchino)” di Gino Severini (Galleria L’Incontro) incarna la perfetta armonia tra dinamismo e rigore formale, un equilibrio che richiama la dualità femminile tra grazia e disciplina, tra espressività e precisione geometrica. Dall’altra parte, la malinconia pervade la sensuale odalisca di Francesco Hayez (Bottegantica), il cui fascino struggente parla di un femminile idealizzato ma prigioniero. Il femminile è espresso anche dalla cascata di rosso vivo e viola sgargiante che scorre fluente negli anti-tessili di Wojciech Sadley (Malgorzata Ciacek Gallery), dove fili aggrovigliati tessono una trama di sensualità primordiale, evocando un’anatomia soprannaturale. In “She”, Sadley esplora un femminile sospeso tra sogno e realtà, tra aspettative sociali di controllo e contenimento e il desiderio istintivo e ancestrale che abita ogni donna, ogni essere umano. Le visioni oniriche, ma incredibilmente tangibili di Paola Gandolfi e Stefano Di Stasio (Gian Enzo Sperone) emergono allo stesso modo, a metà tra sonno e veglia. I dipinti dei due artisti convivono, in equilibrio, in un complementare magnetismo di opposti: tensione e quiete, stasi e dinamismo, enigma e realismo, affascinando e spiazzando lo spettatore. Sono opere in cui il tempo sembra essersi fermato. Così come nel paesaggio eterno di Landscape with Baptism of Christ in the River Jordan by St. John (Matthew 3: 13 – 17) del pittore fiammingo a metà fra Cinque e Seicento Otto Venius si sottolineano due verità eterne della fede cristiana come l’incarnazione di Cristo e la rivelazione della Santa Trinità (Floris Van Wanroij).
Negli autoritratti del pittore-clessidra Roman Opalka (Atipografia) si quantifica l’infinito. L’artista imprime e fotografa su tela e pellicola il tempo, rendendolo materia da plasmare, dilatandolo all’infinito, nella dimensione dell’invisibile e dell’altrove, come nei due rari vasi di Gio Ponti (Arcuti Fine Art), in cui due pugili, in lotta, sono ritratti sia nel momento di massima energia, sia quando cedono, esauriti, in un perfetto equilibrio tra forza e vulnerabilità, vita e morte.
Anche dietro le figure di potere si cela spesso un equilibrio insospettabile e complesso. Nel caso di San Luigi dei Francesi di Corrado Giaquinto e della sua visita all’abbazia di Citeaux (Antiques Par Force), l’apparente freddezza del sovrano autoritario coesiste con il desiderio di essere un re “riformatore”, impegnato contro le ingiustizie e gli abusi, e in difesa degli ultimi, dell’imparzialità e dell’equità sociale.
Angeli e demoni sono invece protagonisti della ricerca sinestetica nell’opera Diavolo o Angelo ribelle cadente, di uno scultore napoletano degli anni 1660/80 in legno policromo (Botticelli Antichità). Occhi di vetro magnetici trasmettono tutta la potenza del male, il dolore, ma anche lo stupore delle atrocità umane. Si possono combattere? Si può sopravvivere? Equilibrium? invita a pensare, a fermarsi, prima di consegnare alla società risposte affrettate e mai definitive.
Negli spazi di Vivarium, il parco artistico di Flashback Habitat dedicato alla coesistenza fra arte e natura, Alessandro Bulgini presenta in occasione della fiera la nuova opera Light of the Apocalypse: un albero secolare, morto a causa dei disequilibri climatici che l’artista decide di non “abbattere”, ma di trasformare in una scultura. Dipinto di rosso, diventa simbolo di un’esplosione aliena o nucleare, con sfere luminose arancioni che cristallizzano le contraddizioni del nostro tempo. La nuova opera incarna la tensione tra sacro e profano, tra rinascita e distruzione, invitando lo spettatore a riflettere sulla ricerca dell’equilibrium attraverso lo scontro tra mondi opposti. A completare l’opera, esposte all’ingresso del padiglione B, sei fotografie del quotidiano di Bulgini scattate in diversi momenti sono filtrate nello stesso rosso della scultura, amplificandone il senso di apocalisse.
Il Circolino Bar/Bistrot è il luogo della convivialità e dell’accoglienza creativa di Flashback.
Uno spazio che è una conferma per chi c’è già stato, una sorpresa per chi lo scopre per la prima volta. Tutte le sere della Contemporary Art Week, fino a mezzanotte, gli spazi del Circolino accoglieranno i viandanti dell’arte nel luogo dove arte e vita si incrociano con le mostre di Stefano Cerio, Sandro Mele, Massimo Sacchetti e le opere di Monica Carocci, Sergio Cascavilla, Turi Rapisarda, Henry Eric Hernàndez & Maryse Goudreau e Luis Gòmez Armenteros.
Ritornano i Flashback lab di Mariachiara Guerra, responsabile del progetto didattico di Flashback Habitat, dedicati a bambini e bambine dai sei anni in su e intitolati I nostri antenati (partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria sul sito) e i Flashback talk per indagare e approfondire il tema dell’equilibrio. Venerdì 1° novembre torna anche l’appuntamento fisso del venerdì al Circolino, “‘sta cosa del jazz” con il Danilo Pala 4tet.
Le Gallerie di Flashback Art Fair 2024
Aleandri Arte Moderna, Roma (I), Antiques Par Force, Roma (I), Arcuti Fine Art, Roma, Torino (I), Atipografia, Arzignano VI (I), Galleria Aversa, Torino (I), Benappi Fine Art, Londra (UK), Galleria Umberto Benappi, Torino (I), Galleria Berardi, Roma (I), Galleria Riccardo Boni, Roma (I), Bottegantica, Milano (I), Botticelli Antichità, Firenze (I), Studio d’Arte Campaiola, Roma (I), Galleria Canesso, Parigi (FR), Milano (I), Mirco Cattai Fine Art & Antique Rugs, Milano (I), Contemporary Cluster, Roma (I), De Jonckheere, Ginevra (CH), Galleria Del Ponte, Torino (I), Floris Van Wanroij Fine Art, Dommelen (NL), Galleria Giamblanco, Torino (I), Flavio Gianassi – FG Fine Art, Londra (UK), Galleria dello Scudo, Verona (I), Galleria Gracis, Milano (I), Galleria In Arco, Torino (I), Galleria d’Arte l’Incontro, Chiari BS (I), Andrea Ingenito Arte Contemporanea, Napoli, Milano (I), DYS44 Lampronti Gallery, Londra (UK), Lara e Rino Costa, Valenza AL (I), Luma Contemporary Art, Roma (I), Małgorzata Ciacek Gallery, Varsavia (PL), Mancaspazio, Nuoro (I), Lorenzo e Paola Monticone Gioielli d’Epoca, Torino (I), NP – ArtLab, Padova, Milano (I), Galleria Open Art, Prato PO (I), Galleria Carlo Orsi, Milano (I), Photo & Contemporary, Torino (I), Flavio Pozzallo, Oulx TO (I), Galleria Russo, Roma (I), Gian Enzo Sperone, Sent (CH), Tower Gallery, Todi PG (I).
Apertura al pubblico: giovedì 31 ottobre a domenica 3 novembre dalle ore 11 alle 20
Ingresso. Biglietto intero: 15€. Biglietto ridotto: 10€ (riduzioni previste per legge, per possessori di Abbonamento Musei e Torino+Piemonte Card e per possessori della tessera Amic* di Flashback Habitat). Giovedì 31 ottobre ingresso gratuito con Abbonamento Musei, Torino+Piemonte Card, possessori della tessera Amic* di Flashback Habitat
Per informazioni: www.flashback.to.it – info@flashback.to.it.