Robert Doisneau. e le sue “Trame di vita”: al Filatoio di Caraglio fino al 23 febbraio 2025

Les frères, rue du Docteur Lecène, 1934 ©Atelier Robert Doisneau

Les frères, rue du Docteur Lecène, 1934 ©Atelier Robert Doisneau

Oltre mezzo secolo di immagini, perlopiù in bianco e nero, scattate da no dei più straordinari fotografi del ‘900,  per ripercorrere la sua immensa carriera e la grande varietà di temi da lui rappresentati:  intitolata “Robert Doisneau. Trame di vita la mostra inaugurata il 18 ottobre  che  sarà visitabile al Filatoio di Caraglio (CN) fino al 23 febbraio.

L’esposizione propone una selezione di un centinaio di fotografie originali, in otto sezioni cronologiche; .è curata da Gabriel e Chantal Bauret, con il supporto di Francine Derouidille e Annette Doisneau,  promossa e realizzata da Fondazione Artea e Regione Piemonte in collaborazione con l’Atelier Robert Doisneau, il Comune di Caraglio e Alliance Française di Cuneo, con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, il contributo della Fondazione CRC e della Fondazione CRT e il patrocinio della Provincia di Cuneo.

Tutte le fotografie esposte, a partire dalla prima scattata nel 1929 ad appena diciassette anni, riproducono molto bene lo spirito attento e curioso con cui Doisneau ha raccontato il mondo che vedeva e viveva intorno a lui. Il grande maestro francese, dagli anni Trenta lega il suo nome ai numerosi lavori svolti su incarico di importanti realtà industriali, come la Renault, per documentare l’evoluzione del mondo produttivo e delle manifatture francesi della seconda metà del XX secolo. E proprio su questo aspetto ancora poco indagato dell’autore si concentra la prima parte del percorso espositivo attraverso un nucleo di fotografie provenienti dal reportage realizzato nel 1945 nella manifattura tessile di Aubusson, nella Francia centrale, su commissione della rivista Le Point. Questa sezione, per la prima volta raccontata in una mostra, rende il progetto espositivo del Filatoio un unicum originale rispetto a quanto finora sviluppato intorno alla figura dell’artista. Gli scatti dei laboratori di arazzi esposti sono particolarmente significativi e documentano il rinascimento della manifattura nella cittadina francese, andando a ricreare un immediato e naturale legame con gli spazi del Filatoio, stimolando spunti di riflessione sulla sua storia e sui cambiamenti avvenuti nei decenni centrali del secolo scorso nel mondo del lavoro.

Dal Dopoguerra, Doisneau torna a rappresentare la vivacità della vita parigina prediligendo i luoghi a lui più cari, come le banlieue, essendo nato nel sobborgo di Gentilly e residente nel quartiere di Montrouge. Nascono, così, lavori pervasi di umorismo e leggerezza, in cui la strada è il palcoscenico preferito e la gente comune il soggetto privilegiato, per arrivare a trasmettere scene di ordinaria quotidianità nella capitale francese. Il rapporto con la città di Parigi e i suoi sobborghi resta sempre centrale nel lavoro di Doisneau, ma negli anni a seguire il suo obiettivo entra anche all’interno dei bistrot, di cui il fotografo è frequentatore insieme ad amici, per riprendere immagini di festa e di ritrovata normalità dopo il periodo nero del conflitto. Questo senza abbandonare mai il tema della strada che resta per lui centrale e che fa da sfondo alla sua fotografia più celebre, il Baiser de l’hotel de ville, inizialmente commissionatagli dalla rivista americana Life per un servizio sull’amore nella Ville Lumière.

In mostra a Caraglio non mancano, poi, fotografie che raccontano un altro grande tema che da sempre ha affascinato Robert Doisneau, ossia l’infanzia e i bambini immortalati a scuola o in scene di vita comune e di gioco, con immagini piene di tenerezza e vitalità. Si arriva così agli anni Settanta quando la rivista americana Fortune invita Doisneau a realizzare un progetto sul tema della vita quotidiana in una ricca residenza di Palm Springs, in California. Questo suo servizio segna per lui un’evoluzione stilistica perché coincide con l’uso del colore, una rivoluzione con cui Robert Doisneau si trova a fare i conti, insieme alla sua Parigi che sta rapidamente cambiando volto.

La mostra  sarà aperta giovedì e venerdì dalle ore 15 alle 19, sabato, domenica e festivi, dalle ore 10 alle 19. I biglietti sono acquistabili in prevendita su ticket.it o presso la biglietteria del Filatoio (via Matteotti 40): intero 12 euro, ridotto 9 euro. Previste tariffe agevolate per gruppi e scuole.

Per permettere ai più giovani di esplorare l’opera di Robert Doisneau, in modo interattivo e creativo, sono state ideate cinque proposte didattiche rivolte alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo grado consultabili sul sito fondazioneartea.org. Per dettagli e prenotazioni scrivere a info@fondazioneartea.org o telefonare allo 0171 1670042 (dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17.00).

Ingresso ridotto, inoltre, per chi esibisce il biglietto della mostra “Elliott Erwitt. L’ideale fuggevole” dal 19 ottobre al 23 febbraio alla Castiglia di Saluzzo. L’esposizione, curata da Biba Giacchetti, è promossa e organizzata dal Comune di Saluzzo e Fondazione Artea e realizzata in collaborazione con la Fondazione Amleto Bertoni e Orion57.

Per ulteriori informazioni, www.fondazioneartea.org.




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