Lotta all’isolamento sociale dei ragazzi. “Hikikomori”, termine giapponese per un fenomeno anche italiano
“Hikikomori” è il termine in lingua giapponese per definire l’isolamento sociale volontario, letteralmente “stare in disparte”, un fenomeno che solo in Italia colpisce molte migliaia di giovani, ma che è un’emergenza sociale ancora poco conosciuta anche dalle famiglie.
L’ambiente scolastico è un luogo vissuto con particolare sofferenza dagli hikikomori, la maggior parte di loro inizia l’isolamento proprio durante gli anni delle medie e delle superiori.
Diventa quindi fondamentale interrogarsi su quali responsabilità possa avere la scuola quando un ragazzo decide di abbandonarla, non per disinteresse, non per incapacità di ottenere buoni voti, ma a causa di una negatività talmente forte da sovrastare anche quegli obblighi morali e sociali che dovrebbero dissuaderlo.
Gli hikikomori sono spesso ragazzi timidi e introversi che faticano a relazionarsi con il resto della classe. Questa loro caratteristica temperamentale li porta a essere vittima di scherno e derisione da parte dei compagni, che possono sfociare, talvolta, in veri e propri atti di bullismo.
Per sensibilizzare le istituzioni e, soprattutto, la scuola su questo fenomeno, le associazioni nazionali che si occupano di Hikikomori, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale e con il patrocinio della Regione Piemonte e della Città metropolitana di Torino, hanno organizzato un convegno che si è svolto, il 20 febbraio scorso, all’Istituto Avogadro di Torino e ivolto, oltre che alla cittadinanza, ai docenti e agli orientatori delle scuole e delle agenzie formative del Piemonte.
Esperti e testimoni hanno affrontato vari temi: dall’origine del fenomeno agli strumenti a disposizione per affrontare l’isolamento sociale volontario, dalla lotta ai pregiudizi al sostegno alle famiglie.
La Città metropolitana sta inoltre lavorando per creare gli sportelli antidiscriminazione, che opereranno anche nelle scuole e affronteranno sicuramente il tema dei ragazzi Hikikomori.