Nuovi modelli, nuove strutture: gli hospice e l’integrazione con le cure palliative sul territorio – Convegno della Faro venerdì 31 maggio
HOSPICE: NUOVI MODELLI, NUOVE STRUTTURE
Il convegno della Fondazione FARO per rispondere alle nuove sfide sanitarie
E’ in programma a Chivasso venerdì 31 maggio, dalle ore 14 alle ore 18, n convegno organizzato dalla Fondazione FARO dal titolo Hospice: nuovi modelli, nuove strutture. L’iniziativa, organizzata a Palazzo Einaudi (lungo Piazza d’Armi 6, Chivasso), esplorerà la riflessione internazionale e nazionale sui nuovi modelli relativi agli hospice e alla loro integrazione con le cure palliative domiciliari sul territorio, al fine di rispondere efficacemente alle molteplici sfide che la sanità si trova oggi a fronteggiare.
La prima legge sugli hospice in Italia risale al 1999. Da allora sono stati aperti nel nostro paese 307 hospice, di cui 7 pediatrici. Con la legge 38 del 2010 sono state istituite anche le reti locali di cure palliative, che, in collaborazione con gli Enti del Terzo Settore (specificità, questa, italiana), garantiscono l’accesso alle cure palliative a circa il 36% delle persone che ne hanno bisogno. Molto resta da fare, tanto più se si considerano le notevoli differenze tra Nord e Sud.
“Le principali sfide da affrontare – spiegano dalla aro – riguardano innanzitutto l’accesso alle cure dei malati non oncologici, in particolare i pazienti anziani fragili, ancora largamente insufficiente (nonostante la legge 38 stabilisca il principio del pari diritto di accesso per tutti i cittadini che ne abbiano bisogno). Inoltre, anziché portare tutti i pazienti in hospice, occorrerà portare le cure palliative in tutti i luoghi sanitari dove ci si prende cura delle patologie in fase avanzata, tra cui ospedali e RSA. Oggi ancora troppo spesso le cure palliative arrivano tardi, con la conseguenza di ridurne moltissimo il beneficio, sia per i pazienti che per le loro famiglie. Occorre quindi anticipare le cure palliative, e qualora la prognosi sia infausta cominciare a praticarle quando il paziente è ancora in cure attive (cure palliative simultanee). Bisognerebbe inoltre garantire l’integrazione tra il territorio e le strutture hospice, così da rendere efficiente tutto il sistema e permettere prese in carico tempestive: le cure palliative devono organizzarsi per poter tener conto della frequente complessità delle famiglie, e della dimensione interculturale della nostra società”.
Il convegno è accreditato 6 crediti ECM per medici, infermieri, psicologi e fisioterapisti, ed è aperto a tutti i cittadini e le cittadine interessate. Per iscrizioni: https://forms.gle/ QmZYYHEVDXc51V5Z9.