Tanti ospiti importanti per la Biennale della Legalità, in programma dal 18 al 21 aprile
E’ al via in provincia di Torino la prima edizione della Biennale della Legalità, in programma da giovedì 18 a domenica 21 aprile. Tanti gli ospiti, e tutti di livello: la figlia di Aldo Moro, Agnese, e il fratello di Peppino Impastato, Giovanni; Piera Aiello, la prima donna testimone di giustizia, inserita nel 2019 dalla BBC nella lista delle cento donne più influenti al mondo, e Rosaria Cascio, allieva di Pino Puglisi e oggi insegnante liceale a Palermo; e ancora, il magistrato Roberto Sparagna, sostituto procuratore alla Direzione Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo di Roma, e Olimpia Orioli, mamma di quel Luca che fu trovato misteriosamente morto il 23 marzo 1988 e per cui si attende ancora, 36 anni dopo, una verità.
La Biennale della Legalità è organizzata dall’Associazione Calabresi per la Legalità e anima, con una serie di conferenze, tutte gratuite, i comuni di Alpignano, Caselette e Pianezza. L’ingresso a tutti gli incontri è gratuito, non occorre la prenotazione.
“Abbiamo cercato di indagare la legalità in tutte le sue sfaccettature e, così, parleremo di sicurezza sul lavoro e di infiltrazioni nei cantieri Pnrr, ascolteremo la storia di Marco Pantani, con l’inchiesta firmata da Davide De Zan, e dibatteremo di sanità – spiega Pasquale Lotufo, presidente dell’Associazione Calabresi per la Legalità – Ancora, avremo con noi, per la prima volta in un incontro nel Nord Italia, la figlia di Aldo Moro e il fratello di Peppino Impastato: entrambi sono accomunati dalla data del rinvenimento dei corpi dei loro cari, il 9 maggio 1978″.
I temi sono vari e cercano di indagare i molteplici significati di una parola, legalità, che si declina tanto nel contrasto alle mafie quanto nel rispetto delle leggi e dello Stato. Vari sono anche i momenti: ci saranno talk e tavole rotonde e non mancherà un intero pomeriggio per i più piccoli con l’idea che, da quell’età, si insegna il rispetto.
Il festival è organizzato con il patrocinio Città Metropolitana di Torino, Comune di Alpignano, Comune di Caselette, Comune di Pianezza, Fondazione Caponetto, OmCom Osservatorio sulle mafie e Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato.
IL PROGRAMMA
GIOVEDI’ 18 APRILE: FOCUS SU LAVORO E PNRR E L’INCHIESTA DI DE ZAN SU PANTANI
Giovedì 18 aprile alle 10 al Circolo Bonadies di Alpignano, via Almese 99, si inizia con la presentazione del libro “Terre e libertà“, con storie di sindacalisti uccisi dalla mafie: rivivono le vite di Accursio Miraglia, Giorgio Comparetto, Bernardino Verro, Placido Rizzotto, Giuditta Levato, Pio La Torre, Hyso Telaray e di sindacalisti, braccianti, lavoratori che, dalla fine dell’Ottocento a oggi, si sono opposti alle mafie e all’intreccio tra potere politico e imprenditoriale e criminalità organizzata. Un appuntamento in collaborazione con Spi Cgil Torino che vede intervenire Pasquale Lotufo, presidente dell’Associazione Calabresi per la legalità, Demetrio Vazzana, segretario generale Spi Cgil Torino, e Igor Piotto della Cgil Torino.
Alle 17,30 all’Opificio Cruto di Alpignano, via Matteotti 2, si continua con un focus sull’attualità, “Legalità e sviluppo: mettere in sicurezza il Pnrr dalle mafie” con Fulvio Gianaria, avvocato, Roberto De Luca dell’Unione Industriale di Torino e Bruno Mecca Ceci, segretario provinciale della Coldiretti.
Alle 18,30, stesso luogo, si parla di “Lavoro 2024. I rischi: dalla sicurezza alle infiltrazioni della criminalità organizzata” con Gabriella Semeraro (Cgil), Sabatino Basile (Cisl), Francesco Lo Grasso (Uil), moderati da Guido Riccardo.
Alle 21 al Teatro Magnetto di Caselette, quindi, Davide De Zan, giornalista e conduttore televisivo di Mediaset, cantore del ciclismo, presenta “Pantani per sempre“: l’incontro, moderato da Salvo Anzaldi, racconta il mistero sul Pirata, che dura ormai da 20 anni. Il libro è un’inchiesta che solleva verità scomode, un’incalzante indagine che non smette di chiedere giustizia e racconta a tutto tondo la vicenda di un campione che è incastrato nel cuore di ogni amante del ciclismo. È la storia di un uomo ucciso due volte. Prima a Madonna di Campiglio, in un’assolata giornata di giugno del 1999, il giorno che cambiò il ciclismo. E poi in un residence di Rimini, cinque anni dopo, a San Valentino.
VENERDI’ 19 APRILE: L’INCONTRO CON SPARAGNA E LA MORTE DI LUCA ORIOLI
Venerdì 19 aprile alle 9 si inizia con “La Costituzione spiegata ai ragazzi” con Giuseppe Lumia, ex presidente della Commissione Parlamentare Antimafia: l’appuntamento è al Cinema Lumiere di Pianezza, via Rosselli 19. A seguito di indagini condotte dalla Procura di Palermo si è scoperto, grazie alle confessioni dei pentiti Nino Giuffrè e Maurizio Di Gati, che Bernardo Provenzano aveva progettato un attentato a Lumia durante il periodo in cui presiedeva la commissione parlamentare antimafia, attentato che però non è stato realizzato.
Alle 17,30 al Centro Incontro di via Matteotti 2 ad Alpignano lectio di Olimpia Orioli, mamma di Luca Orioli, uno dei due celebri «fidanzati di Policoro» trovati morti nella vasca da bagno. Alla luce della sua storia, e di una morte più volte catalogata come incidente nonostante i tanti punti oscuri, Orioli parlerà de “La mia vita. Rispondere con rettitudine quando non viene garantita la legalità“.
Alle 21 all’Auditorium Fernarda Scorzo della Tallone, via Pianezza 31 ad Alpignano, “Legalità oggi“, una tavola rotonda, moderata dal’avvocatessa Matilde Chiadò, con Roberto Sparagna, ex procuratore di Torino e ora magistrato della Direzione Nazionale Antimafia, Giuseppe Lumia, già presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Piera Aiello, la prima donna testimone di giustizia, già parlamentare e componente della Commissione Antimafia, Giovanni Impastato, fratello di Peppino.
Aiello fu costretta a sposare Nicola Atria, figlio del mafioso partannese Vito Atria: quando questi fu ucciso decise di denunciare i due assassini di Nicola e iniziò a collaborare, unitamente alla sorella del marito, Rita Atria, con la polizia e la magistratura, in particolare con il giudice Paolo Borsellino. La Aiello e la Atria non sono ritenute delle collaboratrici di giustizia ma delle testimoni di giustizia, in quanto, pur essendo a conoscenza di fenomeni mafiosi e avendoli denunciati alle autorità, non sono mai state coinvolte direttamente in essi.
SABATO 20 APRILE: L’ALLIEVA DI PUGLISI, AGNESE MORO E GIOVANNI IMPASTATO
Alle 14,30 alla Parrocchia San Martino di Alpignano, piazza parrocchia 2, “Il ruolo della società civile per difendere il diritto alla salute” con Thomas Iheanacho ed Elena Mazzolla, moderati da Carmen Taglietto: l’incontro nasce in sinergia con Medici Senza Frontiere.
Alle 15,30, stesso luogo, parla un’allieva di Pino Puglisi, Rosaria Cascio: parla de “La fede e l’impegno sociale di Padre Pino Puglisi“. Nella vita insegnante liceale, ha sempre affermato che «dal 1993 ho avuto chiara la consapevolezza che noi testimoni diretti di don Puglisi e delle sue opere avevamo la responsabilità di consegnare alla storia chi era e cosa aveva fatto questo sacerdote».
Alle 17,30 al Teatro Magnetto di Caselette “9 Maggio 1978“: intervistati da Chiara Priante, parlano Agnese Moro e Giovanni Impastato. Sono accomunati da una data, quella del 9 maggio 1978 quando avvenne il ritrovamento del cadavere dello statista Dc e la scoperta dell’omicidio del giornalista siciliano Peppino: due storie distinte, per due uomini uniti dalla voglia di cambiamento.
Alle 19 chiude il pomeriggio don Luigi Ciotti, ispiratore e fondatore dapprima del Gruppo Abele, come aiuto ai tossicodipendenti e altre varie dipendenze, quindi dell’associazione Libera contro i soprusi delle mafie in tutta Italia e nel mondo, con una lectio su “Diritti e società: le sfide di oggi e la lotta alle mafie come risorsa di cambiamento“.
DOMENICA 21 APRILE: PROTAGONISTI I BAMBINI
Domenica 21 aprile a Cascina Govean, in via Marconi 44 ad Alpignano, dalle 15 alle 17 “Bimbi e legalità: giochi, letture, attività creative“, un appuntamento, pensato appositamente da insegnanti della scuola primaria, per avvicinare il concetto di legalità ai bambini. Con merenda finale, in collaborazione con Cascina Govean.
L’Associazione Calabresi per la Legalità è nata nel 2010 e, fin da subito, si è caratterizzata per l’attività di educazione alla legalità. Ha promosso numerose iniziative e questo è il suo primo festival, frutto di un team di lavoro all’opera da cinque mesi. Tra i progetti, ha lavorato – negli anni – affinché Olimpia Orioli e Giovanni Impastato avessero la cittadinanza onoraria dei Comuni Alpignano e Caselette. Ha inaugurato scale della legalità (con ogni scalino recante il nome di una vittima per mafia), intitolato luoghi simbolo a vittime della mafia, promosso incontri e viaggi. L’Associazione è referente per il Piemonte per Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato. L’Associazione ha ricevuto il Premio Livatino e il Premio Costruttori della Legalità.