Una storia lunga più di settanta anni, il Carnevale di Carignano era iniziato così
Era cominciata così, oltre settanta anni fa, all’alba degli anni Cinquanta, una tradizione che è ancora oggi essenza viva e palpitante di Carignano e dello spirito dei carignanesi. Mentre il Carnevale 2023 è in pieno svolgimento riprendiamo le origini della storia del Canevale, secondo quanto riportato in “Carlevé d’Antan – Cinquant’anni di Carnevale carignanese (1952-2002)”, di Mauro Grosso (Città di Carignano, 2005).
[…] Si era all’alba degli anni Cinquanta e il desiderio di voltare definitivamente la pagina della guerra si concretizzava ormai via via in numerosi aspetti della realtà sociale, politica, culturale ed economica, quando il carnevale, congedato da oltre dieci anni, tornò a bussare alle porte di Carignano. Ad aprirgli, per rimettere in piedi la festa che già negli anni Trenta coinvolgeva buona parte della città, fra carnevalanti e spettatori, furono l’amministrazione comunale ed un apposito comitato istituito per l’organizzazione dei festeggiamenti. […] Era una sera d’autunno del 1951, quando si riunirono i genitori – nel senso letterale del termine “coloro che generano” – del carnevale che avrebbe poi visto la luce l’anno seguente, nel febbraio 1952. Già nelle intenzioni, la festa da partorire doveva essere figlia legittima dell’ufficialità cittadina, giacché quella prima assise fu planetaria, alla presenza delle autorità carignanesi, dal sindaco Luciano Trabucco al comandante della locale stazione dei carabinieri, al messo comunale. Ma i grandi promotori e padrini del rinato carnevale furono i membri del comitato organizzatore: Mario Gandiglio, nella veste di presidente; Domenico Cavallero, segretario; i consiglieri Giovanni Battista Aghemo, Giovanni Battista Bauducco, Nerio Cacciari, Carlo Collo, Mario Micchiardi e Giuseppe Oggero. L’ufficialità dell’evento che si andava preparando venne poi confermata dal fatto che ad aprire le sfilate, nel febbraio seguente, ci furono il messo comunale con le insegne cittadin, il capo delle guardie ed una guardia […] in mantellina, cioè abbigliati con la divisa di rappresentanza.[…]