Roero Coast to Coast, un progetto del Mudi – Sistema Culturale Diocesano di Alba: oltre 100 storie di solidarietà che narrano di tradizioni, di vita quotidiana, di natura e di arte
La memoria del passato è un bene prezioso e l’unico che ci può realmente far apprezzare il presente. A questo ha pensato il Mudi – Sistema Culturale Diocesano di Alba – che, con il Comune di Magliano Alfieri e l’Associazione Network Roero, ha ideato e realizzato, all’interno del progetto di valorizzazione Roero Coast to Coast, una rubrica di comunità a redazione diffusa di oltre 100 storie di solidarietà che narrano di tradizioni, di vita quotidiana, di natura e di arte.
Il Roero è uno spicchio di Piemonte che si intreccia con le Langhe, dotato di una cultura materiale e immateriale unica, che va conosciuta e salvaguardata con uno sguardo che non è solo volto al passato ma anche e soprattutto al futuro, un futuro fatto di relazioni e legami generativi per il paesaggio al fine di orientarne lo sviluppo verso una bellezza sostenibile, anche in termini economici. Perciò il Mudi promuove la cultura per la “cura dei luoghi”, un importante argine contro il degrado e precondizione per attivare virtuosi circuiti di attenzione nei confronti del territorio.
In questa prospettiva è la comunità stessa che si prende cura del suo patrimonio perché in esso riconosce un elemento di condivisione e d’identità collettiva, identità narrata attraverso un centinaio di storie che si ritrovano sul sito del Sistema Culturale Diocesano di Alba (www.visitmudi.it) , sito tra l’altro realizzato in maniera gradevole e funzionale, dove trovano spazio le numerose iniziative del Mudi.
Le storie di Roero Coast to Coast possono essere consultate sul portale attraverso più criteri di ricerca, che siano per parole chiave o per luoghi geografici; sono narrazioni divise in quattro macro aree: comunità e solidarietà, vita quotidiana, arte e cultura e ambiente e paesaggio.
I racconti sono affascinanti: c’è la storia vera di una giovane protagonista con una mamma di altri tempi, una famiglia del Roero del primo dopoguerra e un lavoro presso la fabbrica Cinzano, suoni, colori, profumi e gesti di una generazione di uomini e donne del Roero del Novecento. Ma si trova anche una storia di fantasmi attuali, dentro un castello vero e proprio, reale e visitabile a Monticello d’Alba. Una storia d’amore e vendetta, storia immaginata e chissà forse anche accaduta, che fa tremar le ginocchia ma pure un po’ ridere!
Così come si può leggere la storia dell’arrivo della luce elettrica nel Roero, così come dello straordinario raggruppamento di grotte, antiche architetture ipogee scavate dall’uomo, con vari nomi legati ai possibili usi: fornache, croton, cròte o crotin, tracce della storia materiale di un intero territorio.
C’è da perdersi in questi racconti del Roero, uno più interessante dell’altro, ma il Mudi ha pensato bene di venire in aiuto dei navigatori del web e a breve debutterà anche un sistema GPS narrativo-turistico utile per accompagnare il viaggiatore alla scoperta delle comunità locali.
Il progetto di valorizzazione del territorio è sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo col cofinanziamento della Fondazione Museo Diocesano di Alba.
Emanuela Bernascone