Lungo il futuro del Po – Un documentario a impatto zero, la storia di un viaggio sostenibile

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“Lungo il futuro del Po”

Un giornalista e un filmmaker, Gian Luca Gasca e Giacomo Pumatti, intraprendono un viaggio in bicicletta lungo il fiume Po, mossi dal desiderio di capire come i cambiamenti climatici e l’intervento dell’uomo ne influenzino il destino. Ne emerge il racconto di un corso d’acqua caratterizzato da piene e secche sempre più frequenti, da sbagliati interventi di manutenzione, dalla poca cooperatività degli enti preposti e dall’abbandono dello Stato che non ne percepisce il giusto valore. Attraverso la voce di chi abita quelle sponde, facendone una ragione di vita e un mezzo di sostentamento, scopriamo la desolazione di un territorio dimenticato, consapevole, tuttavia, di poter offrire innumerevoli risorse per la sua salvaguardia.

“Lungo il futuro del Po” (Italia 2021, 52′), che sarà possibile vedere anche in occasione del CINE Tour – Visioni sul Po a Carmagnola domenica 19 giugno e a Valenza Po domenica 26 giugno,  è la storia di un viaggio sostenibile alla scoperta del più lungo fiume d’Italia che da Pian del Re, ai piedi del Monviso, si distende come un serpente tortuoso bagnando la pianura padana per 652 chilometri. Attraversa quattro Regioni e unisce un’infinità di popolazioni che da secoli vivono sulle sue sponde. Le sfaccettature di queste genti costituiscono i tasselli di un mosaico che dona al correre del fiume una storia e un’umanità, quasi fosse personificazione di un Paese. Persone, incontri, capaci di raccontare passato, presente e futuro della vita sulle sponde del fiume, di un fiume che ha permesso alla pianura di fiorire. Ecco allora che nasce “Lungo il futuro del Po”, un docufilm che cerca di raccontare gli accadimenti che interessano il fiume con piene e secche sempre più frequenti.

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Le sorgenti del po a Pian del Re

L’idea viene a Gian Luca, viaggiatore e scrittore di montagna, nell’estate 2017 quando la pietra con su scritto “Qui nasce il Po” è rimasta a secco. «L’obiettivo era quello di ripercorrere il corso del Po per raccontarlo attraverso la chiave del cambiamento climatico. Negli ultimi anni il fiume più lungo d’Italia ha sofferto le poche precipitazioni estive e le scarse riserve invernali. Nell’estate 2017 ha destato grande attenzione mediatica il fatto che la sua sorgente fosse in secca. Per la prima volta, da quando la storia ricorda, sotto la pietra con la scritta “Qui nasce il Po” non c’era alcun rivolo d’acqua. Sono salito anche io per osservare il fenomeno, rimanendo vagamente inquietato da quell’accadimento. Forse è lì che ho maturato l’idea di seguirne il corso per scoprirne qualcosa in più. Per andare oltre le autunnali memorie d’infanzia che vedevano puntualmente il fiume invadere la casa dove sono cresciuto, a ogni pioggia».

Una produzione Stuffilm. Regia Gian Luca Gasca, Giacomo Piumatti. Riprese e montaggio Giacomo Piumatti. Color grading e motion grafich Yalmar Destefanis. Musiche e post produzione audio Niccolò Bosio. Copertina Gianluca Chiavassa. Cast Danilo Parisi, Vitaliano Daolio, Giuliano Landini, Stefano Cacciatori. Durata 52 minuti. Con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte. Con il patrocinio di Slow Food Italia e Università di Scienze Gastronomiche, grazie al supporto di 3T, Ferrino, Salewa, Garmin.

Gian Luca Gasca, giornalista per la rivista Meridiani Montagne e per Montagna.tv. Con il sostegno del CAI attraversa, muovendosi a piedi o con mezzi pubblici, le Alpi, gli Appennini e nel 2017 raggiunge da Torino il campo base del K2, viaggio a cui dedica l’ultimo libro Destinazione K2 (2018). Nel 2020 ha lavorato alla realizzazione della collana I grandi alpinisti per Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport. Per Editoriale Domus è curatore degli Speciali Outdoor allegati a Meridiani Montagne.

 Giacomo Piumatti, regista e sceneggiatore, opera nel campo della pubblicità e del documentario d’autore. Specializzato nelle riprese in quota, in parete e in ambiente outdoor. Tra i suoi lavori L’Alpinista (2015, secondo classificato al Val Susa Film Festival, menzionato come miglior film d’alpinismo italiano 2015 al Cervino Cinemountain Film Festival); In vino veritas (2019, vincitore del primo premio Piemonte Documenteur Film) Festival); Ysangarda (2020, vincitore del primo premio al concorso Videogiro).

 




 

 

 

 

 

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