“Cambiare per vivere in salute” – All’Asl TO5 prosegue per tutto il mese la campagna di sensibilizzazione per la prevenzione dell’obesità e del sovrappeso
Prosegue, all’Asl TO5, per tutto il mese di ottobre la Campagna Nazionale di Sensibilizzazione per la Prevenzione dell’ Obesità e del Sovrappeso. L’Asl TO5 ha aderito anche quest’anno alla giornata nazionale “Obesity Day” (che si è tenuta lo scorso 10 ottobre ma prevede iniziative per tutto il mese) attraverso la Struttura Complessa Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, che è riconosciuta dall’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI), ormai da diversi anni, come Centro Obesity Day.
Nelle giornate di martedì dalle ore 9 alle 12 e dalle 14 alle 17 e di venerdì dalle 9 alle 12 sarà possibile accedere gratuitamente e senza prenotazione all’Ambulatorio di Consulenza Nutrizionale della Struttura a Nichelino (via San Francesco d’Assisi- 3° pian) per la consulenza nutrizionale e ricevere materiale informativo e utili consigli su stili di vita sani. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero telefonico 011.6806840.
Lo slogan della campagna di quest’anno è “Cambiare per vivere in salute”. E’ stato scelto affinché la prossima generazione possa vedere l’inversione del trend di prevalenza dell’obesità nel mondo, agendo sugli effetti che l’impatto ambientale sui disturbi alimentari(crescente urbanizzazione, ritmi di vita inadeguati e cambiamenti di abitudini per essere, sempre più, socialmente produttivi).
L’ obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica a livello mondiale sia perché la sua prevalenza è in costante e preoccupante aumento, non solo nei Paesi occidentali ma anche in quelli a basso-medio reddito, sia perché è un importante fattore di rischio per varie malattie croniche, quali diabete mellito di tipo 2, malattie cardiovascolari e tumori.
Nell’ottica preventiva, un’attenzione particolare va ai bambini, infatti, i nuovi dati sulla “fotografia” scattata nel 2019 dalla Sorveglianza nazionale “Okkio alla Salute” condotta dalla struttura semplice Igiene della Nutrizione – Struttura complessa Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Asl TO5 su 23 classi della scuola primaria (438 bambini del territorio di competenza Asl), evidenziano un lieve aumento della percentuale dei bambini tra gli 8 e i 9 anni in eccesso ponderale, che risulta essere 1 bambino su 4 (26,4%), di cui il 19,2% dei bambini è in sovrappeso (21% è il dato nazionale) e 5,8% obeso (10% è il dato nazionale) ; tali valori nel 2016 erano del 17% per il sovrappeso e il 5% per l’obesità.
In relazione al periodo di lockdown, dai risultati finali di uno studio multicentrico non-profit condotto dalla Fondazione ADI dell’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI) durante le fasi di lockdown dell’emergenza Covid-19 su un campione di 1300 pazienti obesi in cura nei Centri Obesity Day afferenti all’ADI e operanti nel SSN presenti su tutto il territorio nazionale emerge che l’isolamento, la disregolazione emotiva, la condizione lavorativa incerta e l’ interruzione delle consulenze nutrizionali sono tra i principali fattori correlati all’ aumento di peso, superiore ai 4 kg, registrato durante l’emergenza Covid-19 negli italiani affetti da obesità.
Durante i periodi di lockdown il 48,8% delle persone intervistate è aumentato di peso, il 27% è diminuito, mentre il 24% è rimasto stabile. Nei pazienti in cui si è verificato l’aumento del peso, il benessere psico-fisico è diminuito del 69,6%, il 62% ha manifestato difficoltà emotive, principalmente paura e insoddisfazione, il 55% ha sperimentato un cambiamento nella qualità/quantità del sonno con insonnia o risveglio precoce, il 56% ha ridotto l’attività fisica, il 68% ha incontrato difficoltà a seguire la dieta, il 58% non si è tenuto in contatto con il proprio centro o consulente, ma soprattutto la maggioranza di essi ha mangiato male riducendo drasticamente la quantità di cibi presenti nella dieta mediterranea.
Nei soggetti obesi che, invece, sono riusciti a mantenere un peso invariato o addirittura a dimagrire (57%) si è visto come una condizione lavorativa più stabile, il mantenimento dei trattamenti terapeutici con la telemedicina e una constante attività fisica abbiano influito positivamente sul benessere psico-fisico.