TORINO – De Pisis eclettico connoisseur. Centocinquanta opere al Museo Ettore Fico
Inaugurata a gennaio al MEF – Museo Ettore Fico, “Filippo de Pisis. Eclettico connoisseur fra pittura, musica e poesia” intende porre in luce il rapporto a lungo intercorso tra l’artista e le fonti pittoriche del presente e del passato.
La mostra, a cura di Elisa Camesasca, Paolo Campiglio, Maddalena Tibertelli de Pisis, raduna circa centocinquanta opere tra dipinti e disegni e intende porre l’attenzione sul complesso mondo che caratterizza le passioni d’arte e la cultura di de Pisis: l’inclinazione poetica, la passione antiquaria e collezionistica, il mondo musicale della lirica, l’indole del botanico naturalista e l’amore per il museo e le civiltà del passato.
Queste costanti, che lo seguono per tutta la sua straordinaria parabola creativa, costituiscono delle tappe fondamentali e divengono i cardini attorno a cui si snoda il suo maggiore impegno nella pittura. Il concetto alla base della mostra consiste infatti nel far ruotare attorno alle opere depisisiane una costellazione di riferimenti di altri autori, proponendo al pubblico un percorso
articolato in sezioni.
L’approccio alla pittura da parte dell’artista nasce grazie all’amore e alla passione per la storia dell’arte, il culto per la tradizione ferrarese del Costa e del Francia, e si sviluppa nell’arco di un trentennio secondo varie passioni di volta in volta inseguite, percorse, collezionate e ritrovate.
De Pisis, visitando e studiando le opere nei musei, ritrova le proprie radici legate al naturalismo e alla pittura francese, scopre se stesso e la propria ispirazione. Dal confronto con i contemporanei de Chirico, Savinio e Carrà, in gioventù egli focalizza la propria attitudine a collezionare il mondo come pratica cosciente di riflessione metaforica e metastorica, in senso
metafisico.
Dall’incontro con la passione pittorica di Soutine, con il pastello rapido di Toulouse-Lautrec, riceve a Parigi lo stimolo per svincolarsi dalla lezione di Manet, pittore a lungo amato in gioventù e da sempre ritenuto un modello, e per approdare al libero segno sulla tela, a quella libertà espressiva che negli anni Trenta preannuncia gli esiti di certa pittura informale.
Il dialogo con le fonti artistiche, la frequentazione dei musei europei, la pittura dei contemporanei, lo portano a elaborare un personale approccio alla tela che rimarrà negli anni inconfondibile, come una cifra indelebile nella storia dell’arte italiana del Novecento.
– “Filippo de Pisis. Eclettico connoisseur fra pittura, musica e poesia”. Torino, MEF Museo Ettore Fico (via Francesco Cigna 114). Fino al 22 aprile.
NELL’IMMAGINE: Filippo de Pisis, Natura morta marina, 1927