Hospice Faro verso l’apertura – Per l’ex ospedale di Carignano in via San Remigio anche una nuova facciata

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Prende forma, e colore, il progetto della Fondazione Faro a Carignano. Sono quasi in dirittura d’arrivo i lavori di ristrutturazione, avviati nel giugno scorso, per la realizzazione del nuovo hospice dedicato alle cure palliative, che ha trovato casa (in aggiunta alle due strutture torinesi) nell’antico edificio in via San Remigio, a lungo ospedale cittadino. Con il mese di maggio si concludono, infatti, il rifacimento della facciata esterna e del tetto. Ultimata la sistemazione dei serramenti, il ponteggio potrà così essere rimosso interamente, ma la parte che già è stata liberata dalle impalcature rivela la fresca tinteggiatura offrendo un piacevole colpo d’occhio su questo scorcio di Carignano che, rimasto a lungo in ombra, sta riprendendo luce e vita.
L’attività prosegue all’interno, dove sono ormai in fase di completamento la posa delle ceramiche nelle degenze oltre che nei locali comuni, i rivestimenti e gli ausili dei bagni, l’installazione delle porte e di tutti gli accessori che servono per camere e uffici.
La consegna del cantiere da parte dell’impresa costruttrice è prevista per fine luglio e a settembre arriveranno gli arredi per ogni ambiente. Si auspica quindi l’apertura entro l’autunno (previo sopralluogo della commissione di vigilanza dell’Asl e dei Vigili del Fuoco), questione di pochi mesi comunque.

faroTutto sta procedendo secondo programma, come conferma il direttore generale della Fondazione Faro Paolo Ravizza: “I tempi sono stati rispettati, con il solo slittamento di un mese dovuto allo stop imposto dalle disposizioni anti Covid dell’anno scorso. Abbiamo incontrato anche qualche difficoltà imprevista, sotto l’aspetto edilizio, che ha richiesto interventi aggiuntivi sulle volte ma che non hanno rallentato i lavori. Inoltre, abbiamo deciso di procedere con la ritinteggiatura della facciata, anche se non sarebbe stato di nostra competenza. Non ci piaceva l’idea che l’ingresso rischiasse di rimanere troppo a lungo in condizioni non decorose, quindi abbiamo provveduto”.
“Lo spirito con cui abbiamo intrapreso la ristrutturazione – ricordano dalla Fondazione Faro – è stato quello innanzitutto di riportare alla luce ed evidenziare il grande valore artistico e culturale dell’ex ospedale San Remigio. Un luogo che fa parte della storia della città, ma che da tempo era solo parzialmente utilizzato, con ampie aree in disuso oltre che in decadimento”. La Faro è intervenuta sia da un punto di vista edilizio che impiantistico, nello specifico sulla manica ovest e parte della manica nord del primo piano, restaurando anche alcuni locali del piano terra vicini all’ingresso principale. Una ristrutturazione completa, dunque, con un costo complessivo per l’intero progetto di 3.700.000 euro.

 




Al primo piano sono state realizzate 14 camere di degenza, singole, dotate di bagno privato, poltrona letto per il familiare che volesse trascorrere la notte con il proprio caro, il tutto raggiungibile attraverso due nuovi ascensori. Come per gli hospice Faro di Torino, è stato infatti creato un ambiente accogliente, “familiare” (che deve riprodurre l’ambiente di casa) per assistere il malato e la sua famiglia con un piano di cura specialistico, continuamente rimodulato sulle esigenze dei pazienti stessi. Per lo stesso motivo, grande importanza è stata data alle aree comuni, come la “cucina familiari”, il soggiorno per i pasti dei parenti, la sala del silenzio e del culto, uno spazio di raccoglimento e quiete a disposizione di chiunque ne abbia bisogno.
L’hospice è intitolato alla memoria di Alfredo Cornaglia, che con la sua generosità ha permesso il raggiungimento di questo importante traguardo: la struttura sarà infatti realizzata grazie al lascito del Professore a favore della Faro e conservato da apposito “Comitato Cornaglia” (del quale fa parte il Consigliere FARO, Franco Greppi, presso la Fondazione Compagnia di San Paolo).
L’Asl TO5 non disponeva sull’intero territorio di strutture simili e la presenza dell’hospice permetterà di rendere più accessibili le cure palliative alla cittadinanza, riducendo i tempi di attesa e migliorando l’assistenza offerta: obiettivo che la Faro persegue fin dalla sua fondazione avvenuta nel 1983. Inoltre, sempre all’interno del complesso, verrà avviato un ambulatorio di cure palliative. In prospettiva poi la Asl potrà accorpare i vari servizi presenti nel comune di Carignano, trasferendoli in un’unica sede.
Per riuscire a completare al meglio e con la massima qualità e confort questo grande progetto, la Faro attiverà anche iniziative specifiche per chi vorrà sostenerlo e contribuire così alla sua realizzazione. Nel dettaglio, verranno attivate delle raccolte fondi: per il recupero della chiesa interna, al momento non utilizzabile a causa dello stato di abbandono in cui si trova; per l’acquisto di arredi delle degenze oltre che di tutte le attrezzature e le strumentazioni sanitarie indispensabili; per la realizzazione di un’area verde dedicata ai pazienti e ai loro cari, con un giardino attrezzato per attività di ortoterapia.
Il direttore generale Ravizza sottolinea non solo la grande soddisfazione per il lavoro fatto ma anche l’entusiasmo con cui la Fondazione Faro attende l’imminente entrata in funzione della struttura: “Abbiamo già ordinato le forniture e siamo pronti con il personale, sanitario e non, che prenderà servizio a Carignano. Verranno impiegate una trentina di persone”.

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