A Carmagnola Sant’Agostino verso la riapertura: il progetto di recupero prosegue e l’Amministrazione comunale ringrazia tutti coloro che hanno contribuito

chiesa sant'agostino

Dopo la facciata, la messa in sicurezza degli interni e il tetto. Passi importanti per riaprila al pubblico e restituirla ai carmagnolesi nel suo antico e, si spera presto, ritrovato splendore: tra i simboli di Carmagnola e nel cuore della città, la chiesa di Sant’Agostino è stata nei mesi scorsi al centro dell’interesse con un’iniziativa di raccolta fondi per finanziarne i restauri e con il censimento nazionale de “I luoghi del cuore” 2020 del FAI. Per questo è giunto il momento per il Comune di ringraziare tutte le persone che hanno contribuito al crowfunding e votato la chiesa.

L’Amministrazione comunale  nel mese di gennaio 2020 aveva avviato la campagna di civic crowdfunding “Riapriamo insieme Sant’Agostino” per sostenere il progetto di posizionamento di reti di protezione all’interno della bellissima chiesa, monumento nazionale, per motivi di sicurezza. Con i contributi raccolti e con fondi propri il Comune ha portato avanti il progetto, i cui lavori sono in fase di conclusione.

Nel luglio 2020 il Comune ha poi iscritto l’edificio a  “I luoghi del cuore”, campagna nazionale per i luoghi italiani da non dimenticare, promossa dal Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo. “I luoghi del cuore” è il più importante progetto di sensibilizzazione sul valore del patrimonio del nostro Paese che permette ai cittadini di segnalare al FAI, attraverso un censimento biennale, i luoghi da non dimenticare. E’ di pochi giorni fa, il 25 febbraio, l’annuncio della classifica finale del censimento: su oltre 39.500 luoghi segnalati in 6504 Comuni d’Italia, figura anche a chiesa di Sant’Agostino che si è collocata al 660° posto con 389 voti, tanti ma non sufficienti

“I voti ottenuti – spiegano infatti dal Comune – non sono purtroppo sufficienti ad ottenere il sostegno del FAI per il progetto di recupero e riapertura al pubblico di questo monumento nazionale, importante patrimonio della città piemontese e del nostro Paese, che comunque proseguirà il suo iter, per restituire alla città uno spazio da vivere, nel rispetto della memoria storica della città. Dopo il restauro della facciata, già realizzato, i prossimi interventi prevedono la messa in sicurezza degli interni e il restauro del tetto, con opere che hanno ottenuto il parere favorevole della Soprintendenza per i Beni culturali”.

Il sindaco Ivana Gaveglio e l’intera Amministrazione comunale esprimono la loro sincera gratitudine a tutte le persone che hanno preso a cuore il progetto del Comune, che hanno contribuito con il sostegno economico attraverso il crowdfunding e che hanno votato la chiesa di Sant’Agostino tra i luoghi d’Italia da salvare e a cui donare un futuro migliore.

LA CHIESA DI SANT’AGOSTINO. L’edificio storico si affaccia sull’omonima piazza e insieme al convento è il complesso monumentale più rappresentativo della Città, fulcro della vita sociale della comunità sotto ogni aspetto, religioso, artistico e storico, luogo in cui vennero espressi i i voti alla Vergine dell’Immacolata Concezione in seguito alle epidemie di peste del 1522 e del 1630 e nel quale si sono svolti innumerevoli importanti fatti storici.
La chiesa e il suo campanile sono stati dichiarati Monumento Nazionale attraverso il vincolo monumentale attribuito con nota Ministeriale del 6 aprile 1910.

chiesa sant'agostino carmagnola

Carmagnola, chiesa Sant’Agostino – Il coro ligneo, opera di intaglio e intarsio del 1457 di Mastro Antonio di Vinovo, con arricchimenti del 1569 e 1613

Edificata tra il 1406 ed il 1437 con abside, lato est e campanile di marcata connotazione gotica, presenta all’interno sovrapposizioni barocche, affreschi del ‘400 e del ‘500, iscrizioni, stemmi nobiliari, un organo del ‘500 con registri a funzione timbrica, un’elegante bifora a sesto acuto, un coro ligneo (nella foto) del 1457 rimaneggiato nel XVI e XVII secolo, una stele funeraria romana del I secolo d.C. e una lastra tombale del ‘400 scolpita da Amedeo di Francesco da Settignano, detto anche Meo del Caprino.
Il convento venne popolato dagli agostiniani sino al 1858, anno in cui l’intero complesso venne acquistato dall’amministrazione comunale che lo chiuse al culto per ricavarne uno spazio espositivo nel totale rispetto della sua integrità e del suo valore artistico.

Su YouTube all’indirizzo https://youtu.be/G__9QYeBz9Y è possibile vedere un  video che presenta la chiesa e il patrimonio artistico e storico che custodisce.

 




 

 

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