Liste d’attesa: oltre 35 milioni alle Aziende sanitarie piemontesi per migliorare le prestazioni
Per incrementare le prestazioni e accorciare i tempi della sanità pubblica la Regione Piemonte stanzia trentacinque milioni e 200 mila euro. Sono destinati alle Aziende sanitarie per ridurre le liste d’attesa relative a prestazioni ambulatoriali, di screening oncologici e di ricovero ospedaliero non erogate nel periodo dell’emergenza epidemiologica Covid19.
La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Sanità Luigi Icardi, ha approvato la delibera che recepisce il finanziamento ministeriale previsto dal Decreto legge 104 del 14 agosto 2020.
L’assessore regionale alla Sanità ha sottolineato che “si tratta di un passaggio fondamentale, fortemente voluto dalle Regioni, sul quale la Commissione Salute si era già espressa a luglio, su sua sollecitazione”.Le risorse finanziarie sono indispensabili per smaltire le visite arretrate dovute al lockdown e alle difficoltà, anche logistiche, legate all’emergenza Covid.
La Regione Piemonte ha inviato a metà settembre al Ministero della Salute il Piano operativo per il recupero delle liste d’attesa: ora tocca alle Aziende sanitarie predisporre, sulla base delle indicazioni nazionali e regionali, le azioni operative per incrementare le prestazioni e di conseguenza ridurre i tempi.
Le Aziende sanitarie regionali a giugno avevano già trasmesso all’Assessorato il primo Piano organizzativo aziendale che riepiloga le prestazioni programmate per il recupero delle classi di priorità U, B e D per le prestazioni in regime ambulatoriale; A e B per le prestazioni in regime di ricovero.
Le Aziende possono distribuire le attività programmabili, sia ambulatoriali che chirurgiche, su tutto l’arco della giornata, indicativamente dalle ore 8 alle 20, dal lunedì al sabato.
Tra le misure utilizzabili dalle Aziende, l’incremento dell’utilizzo del personale interno, l’ulteriore utilizzo delle strutture ambulatoriali, il reclutamento di personale, attraverso nuove assunzioni, anche a tempo determinato, o attraverso forme di lavoro autonomo e di collaborazione coordinata e continuativa, e la possibilità di refertare visite, esami e prestazioni specialistiche per i medici specializzandi.
Il Piano operativo regionale, basato su 5 aree omogenee di programmazione suddivise per territorio (Torino, Torino Ovest, Piemonte Sud Ovest, Piemonte Nord Est, Piemonte Sud Est), prevede inoltre azioni sulla domanda (migliore appropriatezza prescrittiva, comunicazione e sensibilizzazione dei cittadini per diffondere la promozione della salute), sull’offerta (gestione ed integrazione delle agende ambulatoriali, estensione del Cup regionale per la prenotazione delle visite e degli esami) e, infine, la valutazione ed il monitoraggio dei Piani operativi di Area/aziendali, con l’obiettivo di ridurre a breve le liste d’attesa.