Diabetologia dell’Asl TO5: l’emergenza coronavirus un impulso alla teleassistenza
La diabetologia dell’Asl TO5 ai tempi del coronavirus, cos’è cambiato?
“Un impulso inarrestabile verso la teleassistenza – dicono dall’Asl – L’emergenza sanitaria correlata alla diffusione del Covid-19 ha reso necessario limitare gli spostamenti dalle proprie abitazioni ed i contatti tra le persone, stravolgendo il nostro abituale modo di vivere e creando una sfida al sistema sanitario”.
Cos’è cambiato nella struttura complessa Diabetologia dell’Asl TO5?
“Il nostro servizio è, nonostante questo, sempre rimasto operativo su tutte le sedi – risponde Carlo Giorda, direttore della Struttura – A partire dal 9 marzo scorso, abbiamo prontamente attivato un servizio di telemedicina atto a limitare solo ai casi urgenti l’accesso fisico al nostro servizio. E’ un progetto al quale avevamo iniziato a lavorare con pazienti provvisti di monitoraggio glicemico continuo, per visualizzare i dati condivisi in remoto attraverso un apposito software. Questa emergenza sanitaria ci ha indotto ad ampliare, in breve tempo, il servizio in telemedicina a quasi tutta l’utenza”.
In cosa consiste la telemedicina?
“Tutti i pazienti che hanno in programma una visita diabetologica vengono contattati dal personale infermieristico – illustra Marella Doglio, Coordinatore infermieristico del servizio – ed invitati ad inviare per via telematica gli esami eseguiti, ad eccezione di quelli già visualizzabili nella cartella informatizzata, oltre ai controlli glicemici eventualmente effettuati al domicilio. Il personale infermieristico svolge un ruolo fondamentale per rilevare e gestire, in sinergia con il personale medico, eventuali problematiche riferite dal paziente. Il diabetologo, dopo aver visionato la documentazione clinica disponibile, contatta il paziente e con lui condivide eventuali variazioni da apportare alla terapia assunta, a cui segue l’invio del referto della visita ed eventuale altra documentazione”.
Ed i pazienti anziani che non hanno dimestichezza con mezzi telematici e sono sprovvisti del supporto familiare?
“In questo momento collaboriamo ancor più strettamente con i Medici di Medicina Generale – prosegue Giorda – spesso attuando il teleconsulto. In situazioni analoghe vengono coinvolti direttamente, ricevendo il referto della visita del paziente oltre alle indicazioni per eventuali esami che dovrà eseguire”.
Applicando la telemedicina viene tutelata la privacy e la protezione dei dati degli utenti?
“Prima di avviare questo percorso smart, ci siamo confrontati per garantire ai nostri utenti il rispetto della normativa GDPR.
Il referto della visita effettuata in telemedicina ed eventuale altra documentazione contenente dati sensibili, viene trasmessa digitalmente in modalità protetta, pertanto all’ utente verrà fornita una password per l’apertura dei documenti.
Quest’emergenza sanitaria ci ha fornito la possibilità di superare numerose barriere, anticipando molte possibilità del futuro”.