Anni Venti, età dell’incertezza – La complessità di un decennio in mostra al Palazzo Ducale di Genova
“Anni Venti in Italia. L’età dell’incertezza” è la mostra, a cura di Matteo Fochessati e Gianni Franzone, ospitata a Palazzo Ducale di Genova (piazza Giacomo Matteotti 9; www.palazzoducale.genova.it) fino al 1° marzo 2020. Il percorso espositivo che si snoda attraverso le sale dell’Appartamento del Doge intende proporre, attraverso un centinaio di opere provenienti da importanti collezioni pubbliche e private. un’indagine affascinante, mirata sulla complessità storico, politica, sociale e culturale del decennio e sull’impatto che i suoi precipui caratteri esercitarono sulle ricerche estetiche del tempo, in particolare sulla produzione pittorica e plastica.
Gli anni Venti rappresentarono infatti una cruciale fase di passaggio tra il trauma della Grande Guerra, con il conseguente crollo delle certezze e dell’ottimismo che avevano pervaso il primo decennio del nuovo secolo, e la crisi mondiale del decennio successivo. Annunciata dal crollo di Wall Street dell’ottobre 1929 e seguita dalla progressiva affermazione sullo scacchiere internazionale di regimi dittatoriali, tale crisi si concluse con un nuovo ancor più tragico conflitto.
In Italia il turbolento clima del dopoguerra favorì l’ascesa al potere del fascismo, un movimento e presto partito ultranazionalista e aggressivo, che, chiamato al governo dalla Corona con la promessa di restaurare l’ordine, imboccò a metà del decennio una deriva dittatoriale col sostegno di una vasta alleanza di forze conservatrici e l’appoggio dei centri finanziari e imprenditoriali. La lunga ombra della guerra, la travagliata transizione a un’economia di pace in un quadro internazionale di grande instabilità, il passaggio da una stagione di rivendicazioni sociali e di primi esperimenti di partecipazione politica di massa a una svolta autoritaria, l’influenza dell’esperienza rivoluzionaria di Fiume a livello sia politico sia di costume, le spinte ai cambiamenti culturali e nei rapporti di genere ereditate dalla Belle Époque: tutto contribuì al diffondersi di un forte senso di incertezza individuale e collettiva.
A questa complessità di eventi corrispose, nel campo delle arti figurative, un’ampia varietà di declinazioni linguistiche che rappresentarono il termometro di un’epoca convulsa. Nonostante la storiografia abbia spesso messo in rilievo il carattere ruggente e sfavillante di tale decennio, gli anni Venti si presentano come un’epoca caratterizzata da una generale sensazione di inquietudine che, in campo pittorico, trovò riscontro in una vasta gamma di enigmatiche rappresentazioni di attesa, ma che alimentò pure – nell’aspirazione a una fuga verso l’altrove – l’esplorazione di universi spirituali, irrazionali e onirici, l’evasione verso dimensioni edonistiche e l’aspirazione a un ritorno al passato, condensata nella celebre definizione di “ritorno all’ordine”.
L’esposizione, nell’illustrare questa complessa situazione culturale, si articola in nove sezioni.
All’inizio e al termine, a connettere i principali tempi della mostra, tre celebri sculture di Arturo Martini: il bassorilievo in gesso La tempesta del 1926 introduce – nella raffigurazione di un mare impetuoso e di un denso cielo incombente – il clima di incertezza e inquietudine del decennio, mentre nella Cappella, al termine del percorso, La pisana (1928) e La lupa ferita (1930-1931) testimoniano emblematicamente la forte tensione espressiva del periodo e il desiderio di fuga ed evasione dalla realtà quotidiana.
Artisti in mostra: Libero Andreotti, Baccio Maria Bacci, Eugenio Baroni, Ettore Beraldini, Pompeo Borra, Anselmo Bucci, Cagnaccio di San Pietro, Sexto Canegallo, Carlo Carrà, Felice Carena, Felice Casorati, Gisberto Ceracchini, Galileo Chini, Alimondo Ciampi, Primo Conti, Giorgio de Chirico, Giovanni Battista Costantini, Fortunato Depero, Nicolaj Diulgheroff, Antonio Donghi, Leonardo Dudreville, Ferruccio Ferrazzi, Fillia, Giacinto Fuga, Achille Funi, Tullio Garbari, Cornelio Geranzani Giandante X, Giovanni Grande, Domenico Guerello, Virgilio Guidi, Carlo Levi Gian Emilio Malerba, Alberto Martini, Arturo Martini, Pietro Marussig, Francesco Messina, Domingo Motta, Ubaldo Oppi, Lia Pasqualino Noto, Fausto Pirandello Carlo Potente, Enrico Prampolini, Ram, Domenico Rambelli, Pippo Rizzo, Ottone Rosai, Mino Rosso, Oscar Saccorotti, Antonio G. Santagata, Alberto Savinio Gregorio Sciltian, Scipione, Gino Severini, Mario Sironi, Ardengo Soffici, Pierangelo Stefani, Ernesto Thayaht, Mario Tozzi, Sandro Vacchetti, Lorenzo Viani, Adolfo Wildt, Dario Wolf, Giuseppe Zancolli.