Lascia o Raddoppia? – CASSETTI CARIGNANESI OTTOBRE

Lascia o Raddoppia?

Lascia o Raddoppia?

Un giorno la signorina Maria Angela Finello disse a Marilena Caavallero: “Ho una fotografia di quando a Carignano era venuta Maria Luisa Garoppo, campionessa a “Lascia o rraddoppia?”. Le interessa?”. “Pubblicarla questo mese è il nostro modo di ricordare la scomparsa di Mike Bongiorno, storico presentatore dei quiz in televisione, avvenuta dieci anni fa, l’8 settembre”, ci scrive Marilena Cavallero, e così prosegue.

 




Lascia o Raddoppia? andò in onda la prima volta il 26 novembre 1955, di giovedì per non entrare in concorrenza, il sabato, con le sale cinematografiche. Nel 1956 un apparecchio televisivo costava 160.000 lire a cui bisognava aggiungere l’abbonamento di 12.500 lire, quando una buona paga era di 40.000 lire mensili: fu così che, per rendere accessibile a tanti questo programma, rivelatosi subito graditissimo, i bar attrezzarono delle sale con sedie, come se fossero un cinema, e gli spettatori facevano a gara per accaparrarsi i posti in prima fila. Maria Luisa Garoppo fu tra i primi concorrenti che divennero personaggi. Partecipò nel 1956 e si aggiudicò il monte premi finale di 5.120.000 lire rispondendo a domande sulla tragedia greca. Aveva frequentato il liceo classico a Casale Monferrato, dove era nata nel 1933, ed aiutava il padre nella tabaccheria di quella città per cui fu soprannominata “la tabaccaia di Casale Monferrato” ma si fece notare anche per gli abiti attillati che indossava (di lei scrissero “Donna di bell’aspetto, piuttosto formosa”). Nella fotografia, che reca sul retro il timbro “Laurenti”, Maria Luisa Garoppo è attorniata da un gruppo di ammiratori carignanesi nella Sala Danze (che sarà poi il “K2”) negli anni tra il 1957 ed il 1959: Maria Angela mi ha indicato suo padre, Tonino Bosco e Guido Bechis ma successivamente mi sono rivolta a Guido Settimo per la sua straordinaria capacità di memorizzare le fisionomie. I presenti sono così stati quasi tutti riconosciuti e rivolgo il solito appello per possibili completamenti. In prima fila, col papillon, Tonino Bosco (1930-1990); Guido Bechis (classe 1938); la festeggiata; Angelo Pautasso (classe 1931); Giovanni Tamietti (classe 1928); a lato Felice Bosco (1907-1975); in seconda fila, Tommaso Finello (1908-1975); Guido Audisio (1937-2009); Guido Settimo (classe 1937); ultimo, tra Pautasso e Tamietti, Alberto Cappé (classe 1934; dietro Settimo, Piero Allocco (classe 1932)”.
“Uno scampolo di vita –  conclude Marilena Cavallero – che riporta alla memoria di chi c’era ricordi ormai lontani e a chi non c’era un messaggio di “come eravamo””.

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