Interventi per i senza dimora. In Piemonte sono quasi tremila

L’obiettivo è di identificare, attraverso un lavoro di concertazione, le azioni necessarie alla strutturazione di interventi rivolti alle quasi tremila persone senza dimora presenti sul territorio, sostenibili nel tempo.

Senza dimora

Va in questa direzione la firma, avvenuta nei giorni scorsi, del Protocollo di Intesa della durata di due anni per rinnovare la collaborazione sul tema del contrasto alla marginalità adulta, tra Regione Piemonte con l’Assessorato alle Politiche sociali e l’Assessorato ai Diritti e Pari Opportunità, e Fio.PSD – Federazione Italiana degli Organismi per le Persone Senza Dimora Onlus.


I senza dimora in Piemonte

In Piemonte le persone senza cass sono circa 2870 (dato aggiornato al 2016, residenze fittizie comprese. Non rilevati i dati di Vercelli e Verbano Cusio Ossola): “La disponibilità di risorse prevista oggi per contrastare il fenomeno della grave emarginazione adulta è una disponibilità mai vista prima. – ha commentato l’assessore Augursto Ferrari- Per la Regione Piemonte parliamo di circa 3,5 milioni circa così suddivisi: 500 mila euro destinati a tutti i capoluoghi di Provincia; 770 mila distribuiti tra i Comuni di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo e Novara e 2 milioni di euro per la città di Torino, Comuni questi che hanno aderito al Progetto Pon di Contrasto alle Grave Marginalità”.
La particolarità degli interventi consiste nel creare percorsi molto individuali sulla base dei bisogni della singola persona.

Percorsi verso l’autonomia e lotta contro lapovertà estrema

“Il nostro intento è quello di strutturare delle azioni che possano prendere in carico le persone e includerle in un percorso che le avvi verso l’autonomiaha sottolineato Cristina Avonto, presidente Fio.PSD – La situazione di molte persone senza dimora non è essenzialmente legata ad un problema lavorativo, ma spesso è legata ad un problema di salute, di dipendenze. Questo richiede un tipo di intervento integrato tra i diversi settori competenti, ed un ruolo molto attivo dei servizi sociali”. E ha concluso: “Siamo grati alla Regione Piemonte, che prima in Italia ha voluto sancire questa collaborazione con la firma di un protocollo. E’ importante mantenere un lavoro costante di formazione e di confronto. Questo atto politico ci permette di tenere al centro le persone, perché è un atto che ha profonde radici operative. Una delle battaglie più grosse da affrontare è la lotta alla povertà estrema”.

“Prevediamo un aumento di persone in difficoltà”

L’assessore alle Pari Opportunità e Diritti, Monica Cerutti, ha aggiunto: “Questo protocollo è una risposta concreta al problema dei senza tetto. In questo periodo siamo tra l’altro molto preoccupati perché prevediamo un aumento di chi è senza fissa dimora a causa del famigerato decreto sicurezza. Sono in migliaia le persone che rischiano di essere espulse dal sistema dell’accoglienza, ritrovandosi senza permesso umanitario e quindi nella più totale invisibilità. Auspichiamo che si intervenga nei dormitori anche per poter meglio venire incontro alle richieste di ospitalità di donne in stato di povertà. Sempre più spesso se ne incontrano lungo le nostre strade”.
Uno dei primi bisogni al quale rispondere è quello abitativo. Spesso infatti i percorsi possono essere avviati solo a seguito di una stabilità di domicilio.

“Housing First” è tra i primi interventi operativi in tal senso, ovvero dare la possibilità di inserimento in alloggi dedicati. Insieme al rafforzamento delle Unità di Strada, preziose per monitorare il fenomeno.

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