QUESTO MESE PARLIAMO DI… Pannelli fotovoltaici: un investimento che va protetto
Pannelli fotovoltaici: un investimento che va protetto
È sempre più alto il numero di italiani che decidono di installare dei pannelli fotovoltaici, sia essi sui tetti delle abitazioni, sopra delle tettoie, sopra i capannoni industriali oppure stand alone (come ad esempio quelli a terra). Senza considerare il crescente fenomeno delle CER, le comunità energetiche rinnovabili.
Le quattro motivazioni principali sono: aumento del valore dell’immobile, indipendenza energetica, sostenibilità ambientale e, prima fra tutte, risparmio economico.
È senza dubbio estremamente piacevole quando, all’arrivo della bolletta, il conto risulta molto basso (se non addirittura in positivo per coloro che hanno venduto l’eccesso di energia alla rete pubblica).
Tuttavia, dietro ogni investimento (perché di questo si tratta quando installiamo 10 / 20 / 30 mila euro di pannelli), spesso si nascondono rischi più o meno evidenti, che possono rendere nulli tutti i migliori propositi per la buona riuscita di quest’ultimo.
Non dimentichiamo che si tratta di componenti elettronici, attraverso cui passano kW di corrente elettrica, esposti e sottoposti a qualsiasi tipologia di evento atmosferico, dal calore estremo delle giornate estive, alla neve, alle violente grandinate. Senza contare gli eventuali rischi di furto, incendio e di eventuali danni provocati a persone terze, ad esempio se le fiamme si dovessero espandere o se del forte vento dovesse scaraventarle altrove.
Per fortuna però, come ci può spiegare il dott. Samuele Becchio, consulente assicurativo presso la Reale Mutua Assicurazioni di Carignano, è oggi possibile mettere in sicurezza l’investimento dai rischi che abbiamo citato poco sopra.
Sì assolutamente!
Nonostante oggi molte compagnie assicurative stiano abbandonando il settore dei fotovoltaici, considerato molto rischioso da tutelare, Reale Mutua, grazie ad una gestione dei rischi oculata e che si è rivelata vincente nel lungo periodo, mantiene la sua posizione e permette a tutti i suoi assicurati di continuare a proteggersi.
Oltretutto, le polizze dei pannelli, sono polizze all risk, che in gergo tecnico significa che la copertura è estesa a tutti i tipi di rischi. Quindi abbiamo sia la parte di responsabilità civile qualora venissero arrecati dei danni a terzi, sia la parte concernente i danni subiti da un incendio, un’esplosione, un cortocircuito, una grandinata, un atto vandalico o un furto.
Come si procede a stipulare una polizza sul fotovoltaico?
Il primo step è sempre quello dell’inquadramento del rischio. Cliente ed assicuratore procedono a compilare assieme un questionario per valutare tutti gli aspetti dell’impianto: valore, kW, tipologia di impianto, se sono presenti batterie d’accumulo o meno, quali garanzie sono necessarie, ecc…
Una volta inquadrato il rischio, l’assicuratore calcolerà il costo della polizza. Quest’ultimo può avere un costo minimo anche inferiore a 200€ all’anno, se si tratta di un piccolo impianto montato sul tetto di casa, fino a diverse migliaia di euro all’anno (anche decine), se si tratta di grossi impianti “professionali” stand alone.
Dopodiché, se il preventivo è di gradimento, allora si procede con la stipula della polizza. Molto semplice.
Prima hai parlato delle batterie d’accumulo, è possibile assicurarle quindi?
Ma certamente, le batterie sono assicurabili. L’importante è farlo presente all’assicuratore affinché vengano individuate nel questionario e inserite nella polizza.
Quali sono i rischi più grossi legati ai pannelli fotovoltaici e solari?
Come hai detto prima, sono componenti elettroniche soggette a forti rischi e a forte stress! Diciamo che i rischi legati allo scoppio e quelli legati agli eventi atmosferici sono senza dubbio i più pericolosi. Credo che sotto questo aspetto non ci sia cosa peggiore di investire decine di migliaia di euro al fine di ottenere un graduale risparmio, che si convertirà in un rientro economico nel tempo, per poi vedere tutto fermo e trovarsi quindi al punto di partenza meno i soldi investiti e meno i soldi da spendere per le riparazioni.
In sintesi, conviene assicurarsi?
Parliamo di paragonare una spesa piccola, essendo relativa al valore e quindi alla produttività di un impianto, rispetto a danni potenzialmente devastanti. Ho visto sinistri da oltre 50.000€.
Mi sembra evidente che sia una mossa congruente ed intelligente sotto un punto di vista sia logico sia matematico.
Articolo Pubbliredazionale