Si riparte con Cook the Book – Incontri letterari e gastronomici all’Alberghiero: il primo è con Luca Bianchini
Libri in tavola e scrittori a cena: a Carignano sta per partire un nuovo, e come sempre attesissimo, ciclo di Cook the Book inaugurato questa volta da Luca Bianchini che arriva, mercoledì 27 novembre, con “Il cuore è uno zingaro”. L’iniziativa, di successo ormai consolidato per la qualità delle proposte sia letterarie che gastronomiche, è promossa e organizzate dal Comune di Carignano – Assessorato alla Cultura con l’Istituto di istruzione superiore “Norberto Bobbio” e in collaborazione con l’associazione culturale MonVisioni.
Cinque gli appuntamenti, uno al mese da novembre ad aprile (pausa a dicembre) nel salone dell’Alberghiero (via Porta Mercatoria 4) ad eccezione di Luca Bianchini che incontrerà il pubblico nella sala consiliare (primo piano del Municipio, via Frichieri 13) ; la formula di ogni serata è quella consueta: alle ore 18 l’incontro con l’autore e la presentazione del libro, a seguire la cena a buffet preparata e servita nell’attiguo ristorante didattico (anche per la serata con Bianchini) dagli studenti e dai docenti dell’Istituto.
Il calendario degli incontri 2024/2025 prosegue giovedì 16 gennaio con Enrico Veronese e “La dieta delle bricole”, giovedì 13 febbraio con Gianni Oliva e “Il pendio dei noci””, giovedì 27 marzo con Caterina Civallero e Quando piove sui fiori”; chiuderà il ciclo, giovedì 17 aprile, Giovanni Tesio con “Paròla, amisa mia”.
Modalità di partecipazione ad ogni serata: solo ingresso per la sola presentazione (gratuito, ma consigliata la prenotazione); ingresso con cena a buffet 25 euro (prenotazione obbligatoria . Prenotazioni: Comune di Carignano – Ufficio Accoglienza (piano terra del Municipio, via Frichieri 13) al martedì ore 16.30-17.30 e al giovedì e sabato ore 9.30-11.30. Ulteriori informazioni: tel. 011.9698442 – culturaturismo@comune.carignano.to.it – www.comune.carignano.to.it).
Dopo il successo di “Le mogli hanno sempre ragione”, Luca Bianchini (qui in una foto dell’anno scorso con i ragazzi dell’Alberghiero) torna a intrattenere i suoi lettori con una nuova spassosa commedia gialla: “Il cuore è uno zingaro”. Il maresciallo Gino Clemente avrebbe immaginato tutto tranne che doversi trasferire dalla sua amata Polignano a Bressanone, in Alto Adige, a pochi chilometri dall’Austria, dove molti parlano tedesco e la gente cena alle sette di sera. Per cercare di integrarsi nella comunità altoatesina si muove in mountain bike, mentre l’inseparabile moglie Felicetta si dà al giardinaggio nella loro nuova casa, con risultati altalenanti. A rallegrare la permanenza al Nord è il ritorno inatteso di una vecchia gloria della musica pop italiana: Gabriel Manero, noto per aver scritto nel 1983 il suo unico grande successo – Todo corazón – che li aveva fatti innamorare. Il cantante, originario proprio di quella città dove non si esibisce da quarant’anni, viene invitato a inaugurare la Casa del luppolo, la birreria gestita dalla biondissima Barbara Kessler, e il suo concerto chiama a raccolta tutti gli abitanti dei dintorni. È l’occasione per un tuffo nel passato: molti fra i presenti lo conoscono dai tempi dei Righeira, e lui dopo l’esibizione decide di festeggiare questa rimpatriata nella sua eccentrica villa. Tutto sembra andare per il meglio ma, tra lo sconcerto generale, la mattina seguente Gabriel viene trovato senza vita sulle scale di casa. Si tratta di una caduta accidentale oppure no? Sarà il maresciallo Clemente, aiutato dalla moglie, dal cane Brinkley e dal proprio formidabile intuito a risolvere quello che sembra un enigma incomprensibile. A sostenerlo nell’impresa ci sono il brigadiere Guglielmotto, un intraprendente piemontese dai denti che “più bianchi non si può”, e il suo storico braccio destro Agata De Razza, che a Bressanone è di casa e lì ha lasciato un grande amore. Tra vecchie canzoni e indizi difficili da decifrare, il maresciallo resta fedele a se stesso e scopre l’anima inquieta e vibrante di un paese che alcuni chiamano Brixen e che fino a quel momento sembrava molto, troppo tranquillo.