Nuovo appuntamento dell’associazione Tra Me con il ciclo di presentazioni di libri “Tra Me d’autore”: la prossima serata, organizzata in collaborazione con Sintra onlus, è fissata per mercoledì 13 novembre alle ore 20.45, come sempre presso la propria sede di Carignano in via Silvio Pellico 28. L’ingesso è gratuito. Maggiori informazioni e aggiornamenti anche sulle date successive in programma: www.associazionetrame.org.
Il libro al centro dell’incontro è “La ragazza che non parlava”, di Luisa Ramasso, che tratta un tema importante da un punto di vista personale: il percorso attraverso l’autismo,raccontato da chi lo ha vissuto e lo vive.
All’evento intervengono, insieme all’autrice, la presidente di Tra Me Odilia Negro e l’editrice Silvia Ramasso.
… Nel linguaggio delle persone adulte vi erano due parole che non riuscivo a comprendere: “grazie” e “per favore”. Cosa mai volevano dire? Questo era il mio dilemma. Erano suoni che non mi piacevano, non riuscivo proprio a pronunciarli con la mia bocca. I miei genitori con pazienza mi ripetevano: «Si dice grazie» o «Si dice per favore». Ma io non osavo, erano parole che mi lasciavano un gusto d’amaro in bocca. Non avevo ancora imparato che si trattava solamente di espressioni gentili. Mia madre un giorno mi preparò la merenda, l’uovo sbattuto con lo zucchero, che a me piaceva tanto, e poi mi disse: «Adesso finché non mi dici “grazie” non te lo do»; intanto me ne fece assaggiare un cucchiaino per mettermi sul gusto. «Sentito com’è buono? Adesso dimmi “grazie” e lo potrai mangiare». Poi prese la ciotola e la mise nell’armadietto della cucina. Quel giorno non feci merenda… (da La ragazza che non parlava)
Massima disubbidienza all’apparente destino, un suggerimento sicuramente fatto proprio da Luisa, dichiarata soggetto autistico nel 1976, dopo sedici anni in cerca di una diagnosi per la sua sofferenza. Qui, con semplicità, coraggio e leggerezza, racconta il suo percorso, iniziato quando il termine “autismo” era quasi sconosciuto, complicato da difficoltà e smarrimenti, ma sorretto dalla tenace volontà di vivere come tutti gli altri.
La biografia di Luisa forse non si distingue per vicende eclatanti: eppure nella sua esistenza ha superato barriere, abbattuto ostacoli, vinto battaglie, ha perseguito obiettivi e trovato soluzioni, ha preso consapevolezza di se stessa e del suo rapporto con gli altri, si è costruita come soggetto autonomo ricco di interiorità e di contenuti. Tutto ciò a partire da una bimba nata nel 1960, afflitta dal mutismo volontario, dalle stereotipie e dalle crisi di angoscia che oggi sappiamo caratterizzare i soggetti autistici.
In queste pagine è lei a raccontare lo spaesamento, le derisioni, la solitudine dei suoi anni infantili, gli infiniti pellegrinaggi fra medici, psichiatri, psicoterapisti, ospedali, consulenti; ma poi anche la costruzione, sempre con il sostegno amorevole della sua famiglia, delle relazioni sociali, delle competenze scolastiche e artistiche, degli ideali politici e del credo religioso, della sua autonomia.
Oggi non tutto è perfetto ‒ ma quale vita lo è! ‒ Ma la sua, è una bella storia, che può dar speranza a chi patisce le stesse sofferenze e aiutare gli altri a meglio definire cosa sia la “normalità”.
Luisa Ramasso, nata a Torino nel 1960, da sempre lavora nell’azienda di famiglia, dove negli anni ha acquisito la funzione di social media manager.
Dopo il diploma di Educatrice per l’Infanzia si è specializzata nel sostegno dei bimbi audiolesi. Ha studiato teatro per vent’anni in più scuole e dal 2001 studia chitarra classica, conseguendo nel 2007 il diploma accademico al Conservatorio di Cuneo. Da trent’anni collabora con il movimento Umanista di Torino e da venti svolge volontariato presso la casa di ritiri spirituali Villa Schiari di Viù. Ha frequentato numerosi corsi di scrittura.
Da sempre scrive poesie e racconti, quattro dei quali pubblicati nella tetralogia antologica Gli elementi: I racconti del fuoco, I racconti dell’Acqua, I racconti dell’Aria e I racconti della Terra.
Luisa, dopo sedici anni di pellegrinaggi in cerca di una diagnosi per la sua sofferenza, nel 1976 è stata dichiarata affetta da sindrome autistica. Il percorso di maturazione da questo disagio è stato lungo e tormentato ma le ha donato una sensibilità particolare nell’interpretare emozioni e sentimenti che le persone fragili fanno fatica a esprimere. Con la scrittura Luisa vuole aiutare i “normali” ad avvicinarsi a queste particolari interpretazioni della realtà.