Al Castello Della Rovere di Vinovo apre una mostra dedicata alla regina Elena e alla sua secondogenita, la principessa reale Mafalda di Savoia
Apre sabato 9 novembre alle ore 10, nella cornice del Castello Della Rovere di Vinovo (piazza Rey 1), fatto edificare tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo dal Cardinale Domenico Della Rovere, la mostra “La Regina Elena e la Principessa Mafalda – I Savoia al Castello di Vinovo”, dedicata alla figura della sovrana e alla sua secondogenita, nell’ottantesimo anniversario dalla sua morte nel Campo di sterminio di Buchenwald il 28 agosto 1944. Sarà visitabile fino a domenica 1° dicembre, ingresso gratuito (orari e giorni: sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 19; visite di scuole e gruppi: Mauro Bruna tel. 338.2313951).
La mostra è presentata dall’Associazione Amici del Castello e realizzata con la collaborazione tecnica del Comune di Vinovo, presenta . Il progetto espositivo è a cura dell’Associazione Internazionale Regina Elena Odv con il Coordinamento Sabaudo.
In occasione dell’inaugurazione Luciano Regolo, condirettore dei settimanali della San Paolo Periodici “Famiglia Cristiana” e “Maria con te”, nonché presidente del Comitato per la beatificazione della Regina Elena, presenterà il suo libro “La Regina Elena. Una vita all’insegna dell’amore”, pubblicato nel maggio di quest’anno dalla Ares.
Al taglio del nastro parteciperanno numerosi gruppi storici. A corredo della mostra, è in programma sabato 23 novembre, ore 16, la presentazione di “I Savoia ospiti del Castello Della Rovere”, piccolo volume pubblicato dal Comune qualche anno fa con fotografie e testo di Massimiliano Brunetto.
L’esposizione, allestita al piano nobile del Castello, permetterà al pubblico di ammirare oggetti unici che provengono dalla collezione di Pierangelo Calvo, vice presidente dell’Associazione Internazionale Regina Elena Odv, e da collezionisti privati, tra i quali Luigi Corino, fondatore del Museo Fotografico di Isola d’Asti, che presenterà numerosi strumenti ottici ottocenteschi e preziose macchine fotografiche d’epoca, e il Museo della Cartolina di Busca.
Tra le meraviglie che saranno esposte: una straordinaria raccolta di cartoline sulla Casa Reale Italiana risalenti ad un periodo compreso tra il 1896 e la Seconda Guerra Mondiale; le copertine dei settimanali italiani “La Tribuna illustrata” e “L’Illustrazione Italiana” e del quotidiano francese “Le Petit Journal”, che riportano fatti salienti riguardanti la Famiglia Reale italiana; porcellane dipinte a mano realizzate dallo Studio Araldico Genealogico Novaresio di Carmagnola, che raffigurano importanti dimore del Piemonte, e tre quadri raffiguranti la regina Elena realizzati da Milo Ferrua, presidente del Coordinamento Sabaudo, con tre tecniche
differenti che richiamano rispettivamente l’arte del passato – con la tecnica della cianotipia-, del presente – con la stampa su tela – e del futuro – con la stampa 3d di una litofania retroilluminata.
Appositi apparati didascalici preparati da Maura Aimar, indimenticata presidente del Coordinamento Sabaudo dal 2019 al 2023, permetteranno ai visitatori di apprendere importanti nozioni sui membri di Casa Savoia, inclusi quelli dei rami cadetti.
Corredano il tutto i magnifici abiti realizzati dalla sarta Silvia Porino.
Per quanto riguarda la principessa reale Mafalda, verranno presentati un suo busto, copia di quello offerto dall’Associazione alla Scuola “Principessa Mafalda” di Roma, due stampe relative alle sue nozze nel settembre 1925 con il Principe Filippo d’Assia-Kassel, una fotografia che la ritrae insieme alla mamma, la Regina Elena, e alla sorella, la Principessa Jolanda, al Palazzo Reale del
Quirinale intenta a cucire gli indumenti per i terremotati del sisma di Messina e Reggio Calabria del 28 dicembre 1908, oltre a diciassette quadri con cartoline originali che la raffigurano sia sola che con la famiglia.
“Un vero e proprio viaggio nel tempo – spiegano gli organizzatori – alla scoperta dei momenti di gioia, ma anche di dolore, della famiglia che ha unito il nostro Paese”.
L’esposizione testimonia anche ai più piccini un pezzo di storia d’Italia spesso dimenticato e svela un lato più umano della casata sabauda: i principini ritratti mentre giocano erano infatti ignari di vivere gli ultimi tempi di un mondo che si stava sgretolando e non potevano immaginare le vicissitudini che li avrebbero attesi.