I pendolari segnalano problemi e disservizi del Servizio ferroviario metropolitano – Criticità su tutta la rete piemontese
Viaggiare in treno è, sempre più spesso, un’odissea. Treni in ritardo, soppressi, da rinnovare, mancanza di servizi sostitutivi: i tanti problemi del Servizio ferroviario metropolitano (Sfm) sono stati esposti in commissione Trasporti nella seduta di oggi. “Rfi e Trenitalia – ha detto il presidente Mauro Fava – stanno gestendo un servizio che in questo momento manifesta alcune criticità che si riscontrano su tutta la rete ferroviaria piemontese. Quando avremo modo di incontrarli, approfitteremo dell’occasione per dare voce, come consiglieri, ai diversi disagi che ci sono stati segnalati oggi. Speriamo in questo modo di contribuire positivamente affinché si lavori nella giusta direzione per iniziare a diminuire questi disagi che colpiscono principalmente chi si sposta per necessità lavorative o scolastiche”.
L’audizione dei rappresentati dei pendolari ha visto la partecipazione di Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile; Comitato Pendolari Alba; Comitato Pendolari Bra; Osservatorio sulla ferrovia Torino-Ceres; Comitato Quelli della Canavesana Sfm 1. In particolare, sono state analizzate le situazioni delle linee Sfm 1 Pont-Rivarolo-Chieri, Sfm 4 Ciriè-Aeroporto-Torino-Alba e Sfm 7 Ciriè-Aeroporto-Torino-Fossano.
Tra le varie situazioni segnalate, sulla linea Sfm1: ripetuti guasti a componenti che vengono riparati senza però riuscire a raggiungere una affidabilità minima; scarsa o ritardata informazione ai viaggiatori in caso di soppressioni, senza prospettare alternative nel caso siano presenti; mancanza pressoché completa di servizi sostitutivi anche in caso di lunghe interruzioni del servizio, salvo rare e mal segnalate eccezioni; continuo peggioramento dei tempi di percorrenza nonostante l’inserimento di materiale rotabile aggiornato e nuovi sistemi di controllo.
Simile la situazione rappresentata sulle linee Sfm 4 e 7, che tra l’altro collega Torino con l’aeroporto di Caselle, per le quali i pendolari hanno segnalato che nel settembre scorso l’indice di puntualità è stato del 61% su Sfm 4 e del 67% su Sfm 7. Nelle prime due settimane di ottobre la situazione rimane sempre negativa con un indice che diventa del 60% per Sfm 4 e del 70% per Sfm7.
Tra le soluzioni prospettate a breve termine c’è il rinnovo del materiale rotabile con la sostituzione degli attuali veicoli Taf con gli elettrotreni Pop e Rock, attualmente in consegna; il potenziamento del tracciamento della circolazione sull’intera tratta, dato che le stazioni da Torino Rebaudengo a Ciriè sono assenti dal tracciamento Infomobilità; interventi infrastrutturali sul tratto Torino Rebaudengo-Venaria.
Nel medio termine è stata chiesta l’istituzione di un treno di riserva a Torino Lingotto per ovviare ai ritardi e impedire le cancellazioni e la revisione dei tempi di percorrenza.
A lungo termine, tra le richieste, c’è anche la riapertura e l’elettrificazione della tratta Cavallermaggiore – Bra, oltre ad un generale potenziamento strutturale.
Nel corso dell’audizione, oltre al presidente Fava, sono intervenuti per porre quesiti agli auditi Alberto Avetta, Nadia Conticelli, Monica Canalis e Mauro Calderoni (Pd), Pasquale Coluccio (M5s), Alice Ravinale e Giulia Marro (Avs), Paola Antonetto (Fdi).