Un viaggio in India per afferrare il senso della vita:  “Reborn” alla Pinacoteca Albertina, ottanta fotografie di Ivana Sunjic

 REBORN - Ivana Sunjic - All’alba tutto è vivace

REBORN – Ivana Sunjic – All’alba tutto è vivace

L’altra metà del mondo, in uno dei luoghi d’eccellenza della spiritualità, si disvela al pubblico con “REBORN – Through India to my Soul”, la mostra fotografica dell’artista Ivana Sunjic ospite da giovedì 7 novembre a domenica 8 dicembre nella Rotonda di Talucchi della Pinacoteca Albertina a Torino. L’esposizione della giovane fotografa croata di adozione italiana, docente tra l’altro di Nikon School e autrice di libri bestseller, verrà aperta per la prima volta sabato 2 e domenica 3 novembre, durante una preview di Artissima dalle ore 10 alle 18. Ottanta gli scatti fotografici realizzati un anno fa nel ghetto di Varanasi nel Nord dell’India, considerata la capitale spirituale del Paese. È qui che il fiume sacro Gange costituisce l’unico posto della terra in cui gli dei, secondo l’induismo, permettono agli uomini di sfuggire al Samsara e al Mokcha, un perpetuo ciclo di vita, morte e rinascita, da cui ogni anima è imprigionata. Per questo motivo da secoli milioni di induisti vengono a morire a Varanasi o a far spargere le proprie ceneri.

REBORN - Ivana Sunjic - Un ritratto collettivo

REBORN – Ivana Sunjic – Un ritratto collettivo

REBORN - Ivana Sunjic - On the road, fermi

REBORN – Ivana Sunjic – On the road, fermi

Con il tema della rinascita l’artista fotografa ha incontrato storie, paesaggi, tradizioni e sguardi di un Paese dalla storia millenaria e, con lo stile essenziale ma intriso di profondità, ha restituito le suggestioni del suo obiettivo in immagini intitolate «Reborn». Nei suoi scatti vita e morte, inizio e fine, acquistano un sapore unico: una stagione tra le infinite stagioni si consuma tra le strade più affollate del globo, in un Paese dai mille contrasti e in cui la spiritualità ammanta ogni gesto, ogni postura.

Per realizzare la mostra, Ivana Sunjic, che è stata anche assistente del fotoreporter e ritrattista Steve McCurry, considerato tra i massimi esponenti della fotografia contemporanea, ha finanziato il suo progetto con una campagna di crowdfunding di oltre 100 donatori che dal 2019 hanno mantenuto attiva la loro partecipazione nonostante il suo viaggio fosse stato rimandato a ottobre 2023 a causa della pandemia. Specializzata in ritratto d’autore, fotografia di moda e fotografia di viaggio, con il maestro statunitense ha condiviso la propensione ad indagare l’essenza genuina della gente, l’anima, che, in un momento imprecisabile, si può manifestare cambiando il corso delle cose. Catturare l’esperienza umana significa inoltrarsi nel non visibile, attraversando confini reali o metaforici per cogliere il vero punto di contatto tra soggetto e autore.

REBORN - Ivana Sunjic - La Florivendola

REBORN – Ivana Sunjic – La Florivendola

“Il mio viaggio in India è consistito nel trovare una nuova fotografia, la mia – ha dichiarato Ivana Sunjic – quella che non somiglia a nessun altro, quella che scava dentro e non ha scuse. Si esprime con un linguaggio riconoscibile e riconducibile a una cosa sola: a me stessa. Per me c’è una sola via d’uscita, buttarmi dentro a una ricerca fotografica travolgente. Affrontare i miei demoni, fotografarli, perdonandoli, uno a uno, chiedendo agli angeli di essermi di supporto e gioiosamente, rinascere”.

L’artista ha iniziato a fotografare a vent’anni frequentando un corso base di fotografia dove dichiara di avere compreso quasi nulla. Poi, anni interrotti di tentativi per trasformare uno scatto in fotografia da ammirare. “Mi sono chiesta cosa fa diventare una fotografia bella una fotografia straordinaria. Sono arrivata alla risposta grazie al duro lavoro e all’insegnamento del mio maestro Steve McCurry, di cui successivamente sono diventata assistente. È stato un percorso emozionante, faticoso e meraviglioso nello stesso tempo”. La fotografia di Ivana è ricerca di verità̀, dell’essenza delle persone, e uno dei suoi più grandi alleati è l’utilizzo della luce.

Nell’anno in cui Torino si afferma a livello internazionale come una delle capitali della fotografia, in attesa di “Exposed”, il nuovo Festival Internazionale di Fotografia che si svolgerà nel mese di maggio 2025, la mostra Reborn rappresenta un ulteriore celebrazione del mezzo fotografico che ha indubbiamente trasformato la vita di ognuno di noi.

Gli orari della mostra, che rimarrà aperta fino a domenica 8 dicembre con accesso da via Accademia Albertina 8, saranno i seguenti: dalle ore 10 alle 18 sabato e domenica. Eventuali gruppi potranno richiedere una visita guidata direttamente dalla fotografa, che si svolgeranno ogni weekend con orari fissi: sabato alle 16 e domenica alle 11, al numero: 327/9799185. L’ingresso è gratuito.

Patrizia Veglione

 




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