Al teatro Alfieri di Carignano si respira aria di Belle Epoque con associazione Ester e Fric Filo 2: venerdì 25 ottobre, serata a cura di Ivan Mecca

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Ivan Mecca

L’associazione culturale Ester, in collaborazione con la compagnia teatrale Fric Filo 2, invita a Una serata sulla Belle Epoque, a cura di  Ivan Mecca; intervista Tommaso Martino; comparse con costumi dell’epoca utilizzati nell’opera teatrale “Quei piemontesi sul Titanic” scritta da Pierluca Costa e messa in scena con straordinario successo  dalla Fric Filo 2 nei mesi scorsi. L’appuntamento è venerdì 25 ottobre, ore 21, al Teatro Alfieri di Carignano (via Savoia 50). Ingresso libero.

Si spengono le luci in tutta Europa, nel corso della nostra vita non le vedremo più riaccese.. (Sir Edward Grey, ministro degli Esteri inglese).

L’automobile, anzi lo automobile, l’aeroplano, la radio, il grammofono, i raggi x sono quasi tutti pienamente parte della nostra vita di uomini del XXI secolo ma non tutti sanno che la loro invenzione risale ad uno dei periodi più fecondi della storia dell’umanità, ossia quell’età dell’oro che non fu poi davvero così idilliaca come è stata dipinta da coloro che la vissero e che dovettero affrontare gli orrori della Grande Guerra.

Signore e Signori, stiamo parlando ovviamente della Belle Epoque, l’età dell’oro sorta dalle ceneri della guerra Franco-Prussiana del 1871, l’età nella quale l’Europa dominerà su tutto il resto del mondo, politicamente, con il colonialismo e culturalmente, con la supremazia della sua plurimillenaria civiltà. Cilindri, mantelline e carrozze convivono con telefoni e le prime luci elettriche. Imperi quasi millenari, come quello degli Asburgo e quello Ottomano, hanno relazioni diplomatiche e ambasciate con stati avveniristici e che domineranno il futuro secolo, come i nascenti Stati Uniti d’America.

Quando Teodore Roosvelt, ormai ex presidente americano, nel 1910 si reca a Vienna ad incontrare l’ottuagenario Francesco Giuseppe, il passato e il futuro si mescolano in questo irripetibile presente dell’Epoca bella. Signore e signori godiamoci questo lungo crepuscolo della civiltà europea.

 




 

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