In alta valle Po completato il censimento di pernice bianca e coturnice – A fine anno si potrà valutare il successo riproduttivo

pernice bianca

Pernice bianca e coturnice, due uccelli dell’ordine dei galliformi tipici degli ambienti di alta montagna, godono di buona salute in alta valle Po e, soprattutto, quanto si riproducono?. I censimenti estivi effettuati dal Parco del Monviso lunedì 12 e lunedì 19 agosto  per raccogliere dati utili allo studio delle popolazioni di queste due animali nel territorio delle aree naturali protette del Monviso daranno, insieme ai censimenti primaverili, daranno la risposta.

pernice bianca

I monitoraggi sono infatti  finalizzati all’accertamento del successo riproduttivo  e si svolgono con l’ausilio di cani da ferma opportunamente addestrati a segnalare gli animali a distanza senza arrecare loro disturbo: condotti da personale specializzato, coadiuvano gli operatori nella ricerca degli uccelli presenti nell’area campione. I monitoraggi vengono effettuati tra la seconda metà del mese di agosto e la prima metà di settembre, quando anche i pulcini delle nidiate più tardive sono già abili al volo e prima del periodo di dispersione dei giovani.

Il censimento estivo, svolto seguendo le specifiche linee guida della Regione Piemonte, completa quelli fatti in primavera ed entro la fine dell’anno saranno elaborati i dati raccolti, che saranno poi pubblicati in una relazione tecnica. Le operazioni sono condotte in modo da fornire indicazioni sia qualitative, ovvero sull’effettiva presenza, sulla struttura delle popolazioni e sulla diffusione spaziale stagionale, sia quantitative, cioè sulla densità e sul successo riproduttivo delle specie.

pernice bianca

Le due giornate di censimento sono state organizzate dall’Ente di Gestione delle Aree protette del Monviso con la collaborazione di personale dell’Ente di Gestione delle Aree protette delle Alpi Marittime, di agenti del Nucleo Faunistico Ambientale del Corpo di Polizia Locale della Provincia di Cuneo e di volontari conduttori di cani. La collaborazione tra enti, per la prima volta così estesa, rappresenta un’importante opportunità per la crescita operativa delle attività. Queste operazioni richiedono infatti un elevato impegno organizzativo e sono condizionate dalle ridotte finestre temporali utili e dalla necessità di impiegare contemporaneamente numerosi operatori specializzati.

 




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