Il mestiere del pittore – Guercino e gli artisti coevi in  mostra ai Musei Reali di Torino

guercino

Guercino, Autoritratto, 1630-1632; olio su tela, 70,5 x 65 cm; Londra, Schoeppler Collection; ph. Luca Gavagna – le Immagini

“Guercino” è la mostra in corso, fino al 15 settembre, nelle Sale Chiablese (piazzetta Reale – museireali.beniculturali.it ) dei Musei Reali di Torino . L’esposizione di oltre 100 opere di Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino (Cento 1591 – Bologna 1666)e di artisti coevi, pone al centro il mestiere del pittore nel Seicento,  esemplificato sulla figura di uno dei maggiori protagonisti della scena artistica dell’epoca.

Curata da Annamaria Bava dei Musei Reali e Gelsomina Spione dell’Università di Torino, mette in primo piano la grande arte del Maestro emiliano e insieme racconta il mestiere e la vita dei pittori del Seicento, in un affascinante affresco del sistema dell’arte.

Dall’importante nucleo delle collezioni sabaude a molti altri raffinati e monumentali capolavori di Guercino:  una mostra sorprendente che, tra le novità, per la prima volta dopo 400 anni, riunifica anche il ciclo di dipinti commissionati a Bologna da Alessandro Ludovisi, futuro papa Gregorio XV.

In un periodo di grande attenzione e di rinnovati studi sull’opera e la figura di Guercino e all’indomani della riapertura della Pinacoteca Civica di Cento, spicca la ricchissima esposizione presentata dai  Musei Reali di Torino  e prodotta da CoopCulture con Villaggio Globale International.

La mostra ha il patrocinio della Regione Piemonte, della Città di Torino e della The Sir Denis Mahon Foundation ed è sostenuta da BPER e NovaCoop.

Ripercorrendo temi e aspetti che attraversano tutta la carriera del Maestro, grazie a capolavori di valore assoluto, la mostra intende dare conto più in generale della professione del pittore a quel tempo: le sfide del mestiere, i sistemi di produzione, l’organizzazione della bottega, le dinamiche del mercato e delle committenze, i soggetti più richiesti.

A partire dal significativo nucleo di dipinti e disegni appartenenti alle collezioni della Galleria Sabauda e della Biblioteca Reale, oltre cento opere del Maestro emiliano e di artisti coevi come i Carracci, Guido Reni e Domenichino – provenienti da più di trenta  importanti musei e collezioni, compresi il Museo del Prado di Madrid e il Monastero di San Lorenzo a El Escorial – danno vita a un grande affresco del sistema dell’arte nel Seicento, guidati dal talento di quel “mostro di natura e miracolo da far stupir” che fu Guercino, secondo la definizione che ne diede Ludovico Carracci, impressionato dal suo talento.

Guercino, grazie a una strutturata bottega e alla ricchissima documentazione lasciata, alla rete di mentori e intermediari, ai rapporti con tanti e diversi committenti – richiesto come fu da borghesi, nobili, pontefici e prelati, ma anche dalle più prestigiose corti europee – diventa l’exemplum perfetto della vita, dell’iter creativo e del mestiere di ogni pittore.

Le importanti opere riunite a Torino nell’occasione – inclusi due dipinti inediti di collezioni private e le tele che permettono lo straordinario ricongiungimento dopo quattrocento  anni del ciclo Ludovisi – sono dunque particolarmente significative per questo racconto, sviluppato in dieci sezioni tematiche tra confronti, parallelismi, testimonianze.

 




 

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