Strutture residenziali per anziani e persone fragili: la Regione Piemonte aumenta le risorse per cure e assistenza
E’ stato sottoscritto nei giorni scorsi al Grattacielo Piemonte l’accordo della Regione con i rappresentanti dei gestori delle strutture residenziali – Rsa, disabilità, psichiatria, dipendenze e minori – per sostenere il settore, senza gravare sulle rette a carico delle famiglie.
“La pandemia ci ha ricordato l’importanza delle strutture che ospitano e assistono gli anziani e le persone fragili. Proprio riconoscendo il loro grande valore e lo sforzo compiuto nei mesi dell’emergenza sanitaria, la Regione, già nel 2022, ha riconosciuto, dopo dieci anni di tariffe ferme, un adeguamento delle risorse da riconoscere alle strutture accreditate e oggi fa un ulteriore sforzo economico che si traduce in maggiore qualità dei servizi, della cura e dell’assistenza per i nostri anziani e in più garanzie di rispetto dei contratti per i lavoratori, perché la Regione vincola le risorse all’applicazione dei contratti comparativamente più rappresentativi con tutele e salari equi per i lavoratori” ha dichiarato il presidente Alberto Cirio.
La Regione Piemonte conferma dunque l’aumento di 16 milioni di euro a sostegno delle strutture residenziali, pari al 3,5 per cento, destinato alla quota sanitaria, con l’obiettivo di arrivare al 4 entro l’anno e al 10 per cento entro il 2026.
Le risorse aggiuntive sono riservate alla quota dei posti letto convenzionati con il sistema sanitario nazionale e, nell’accordo, è stato inserito il richiamo, per le strutture firmatarie, al rispetto dei contratti comparativamente più rappresentativi, così come previsto dalla delibera, approvata a febbraio, per richiamare l’accordo sottoscritto lo scorso novembre con le rappresentanze sindacali dei lavoratori.
Nei mesi di aprile e maggio verranno costituiti specifici tavoli per individuare, relativamente agli anni 2025 e 2026, tariffe adeguate a garantire la sostenibilità del settore, anche alla luce dei rinnovi contrattuali e all’aumento dei costi generali, con l’obiettivo di raggiungere un aumento complessivo del 10 per cento nel triennio.