“W il Carnevale di Carignano. W i bambini. W la scuola” – I NOSTRI LETTORI CI SCRIVONO
“Le proprie costumanze – W il Carnevale di Carignano. W i bambini. W la scuola”
8 febbraio, un giovedì qualunque… non per i bambini della Scuola Primaria di via Tappi a Carignano. Le sei classi del plesso svuotano tutte insieme le proprie aule e s’incolonnano a sfilare tra le vie del paese.
Le accompagna il sottofondo di un’allegra tarantella di Carnevale e i volti complici delle maestre.
Apre il corteo la classe terza, con le variopinte maschere arricchite da simpatici ciuffetti di stelle filanti, misteriosa e composta, ma col cuore in fiamme per aver finalmente interrotto la routine scolastica per questa sana e refrigerante passeggiata.
Seguono maschere egizie, le divinità faraoniche che i bambini di classe quarta impersonano con una corona intonando a squarciagola il lor potere nel tempo lontano che fu.
Sfilano maschere greche, indossate dai “divini” ragazzi delle due classi quinte, a coronamento di un percorso storico affrontato a scuola.
Vie semideserte, mercanti, ambulanti ammiccanti, qualche signora distratta dall’urgenza dell’;acquisto…
Ma a “fare la differenza” sono loro, i giganti del gruppo mascherato: i bambini delle classi prima e seconda, infagottati in una colorata veste riciclata e adornata di disegni e pensieri ecologici.
Potrei chiudere la mia litania con le ridondanti parole “Seminate idee, prima o poi germineranno”; oppure
“Val la pena che un bimbo impari piangendo quel che può imparare ridendo?” e via dicendo …invece contestualizzo citando il grande padre della storia, Erodoto: “Poiché, se si proponesse a tutti gli uomini di fare una scelta fra le
varie tradizioni e li si invitasse a scegliersi le più belle, ciascuno, dopo opportuna riflessione, preferirebbe quelle del suo paese: tanto a ciascuno sembrano di gran lunga migliori le proprie costumanze.”
W il Carnevale di Carignano. W i bambini. W la scuola.
(Da una maestra che ama la scuola)