Muoversi, parlare, vivere: la tecnologia al servizio della riabilitazione – L’incontro di GiovedìScienza del 1° febbraio

riabilitazione

Silvestro Micera

Ogni anno in Italia sono circa 90.000 i ricoveri dovuti a ictus cerebrale. Di chi sopravvive solo il 25% guarisce completamente mentre il restante 75% presenta una qualche forma di disabilità, talvolta così grave da far perdere l’autosufficienza. (Fonte: Ministero della salute – www.salute.gov.it) Oggi quest’ultima categoria di persone ha ottime possibilità di tornare a una vita normale, grazie anche al lavoro di ricercatori come Silvestro Micera, professore ordinario di Bioelettronica alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e all’École Polytechnique Federale de Lausanne, che il 1° febbraio sarà ospite di GiovedìScienza per l’appuntamento dal titolo “Muoversi, parlare, vivere. La tecnologia al servizio della riabilitazione.

Nell’incontro al Polo del ‘900  di Torino (piazzetta F. Antonicelli – via del Carmine 14) e in diretta streaming su www.giovediscienza.it,   Micera spiegherà come la ricerca scientifica e nuove tecniche di facile diffusione che si avvalgono di scoperte nel campo della robotica stiano concretamente migliorando la vita a quei pazienti con abilità compromesse, difficoltà nella comunicazione o nella deambulazione, ora non più ostacoli insormontabili. Inizio alle ore 17.45, ingresso libero fino a esaurimento posti.

Silvestro Micera. Professore ordinario di Bioelettronica alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e all’École Polytechnique Federale de Lausanne, dove è titolare della cattedra della Fondazione Bertarelli in Neuroingegneria Traslazionale. È stato Visiting Scientist presso il Massachusetts Institute of Technology, con una borsa di studio Fulbright. Dal 2008 al 2011 è stato Group Leader presso l’Institute for Automation dell’ETH di Zurigo. Ha ricevuto l’Early Career Achievement Award e il Technical Achievement Award della IEEE – Engineering in Medicine and Biology Society. I suoi interessi di ricerca comprendono lo sviluppo di neuroprotesi basate sull’uso di interfacce neurali impiantabili con il sistema nervoso centrale e periferico per ripristinare la funzione sensoriale e motoria nelle persone con disabilità. In particolare, è coinvolto in esperimenti per il controllo di protesi di mano negli amputati e nel ripristino della funzione vestibolare, della presa e della locomozione in diversi disturbi neurologici.

 

 




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