L’età del cambiamento – Adolescenza: tante fasi prima di spiccare il volo – A CURA DI SINTRA
L’età del cambiamento – Adolescenza: tante fasi prima di spiccare il volo
Nel passaggio dall’infanzia all’età adulta si verificano repentine trasformazioni in ambito biologico, psicologico e sociale, disorientanti sia per coloro che le vivono sia per chi li circonda: è la cosiddetta adolescenza, periodo di fisiologica “riorganizzazione” che implica inevitabili rischi ma anche molte opportunità da non sottovalutare.
Ma cosa cambia e perché? In concomitanza con lo sviluppo puberale, a livello cerebrale si assiste alla maturazione del sistema limbico (più veloce) e della corteccia prefrontale (più lenta), le cui funzioni si integreranno fra loro solo a distanza di anni. Ciò si traduce in una maggior intensità della percezione emotiva e nella graduale comparsa del ragionamento ipotetico-deduttivo, a fronte però di competenze ancora inadeguate in termini di consapevolezza e regolazione di sé.
Ecco allora che la ricerca di gratificazioni immediate e la propensione al rischio caratterizzano l’adolescente quotidianamente impegnato nella ricerca e “costruzione” della propria identità. Tale processo, che prevede tanto la ridefinizione dei confini all’interno del nucleo famigliare (sede di regole e princìpi) quanto l’attribuzione di una maggior centralità al gruppo dei pari (fonte di novità e validazione), passa attraverso il superamento di importanti contraddizioni: da un lato, il desiderio di esplorare il mondo oltre i vincoli imposti dai genitori si oppone al bisogno di ricevere da loro protezione e supporto in caso di eventi stressanti; dall’altro, la spinta a seguire le proprie inclinazioni si oppone all’esigenza di omologarsi ai coetanei per non essere disapprovati o esclusi.
Quali disagi possono emergere? Durante la preadolescenza (11-15 anni circa) avvengono i primi mutamenti, non sempre facili da accettare o gestire. È perciò frequente osservare, ad esempio, sentimenti d’inadeguatezza rispetto ai coetanei, senso di colpa e imbarazzo in merito alla sessualità, uso di sostanze psicoattive, ipercontrollo e/o disregolazione dei vissuti emotivi con possibili esiti legati a disturbi alimentari, perfezionismo, autolesionismo, condotte aggressive.
L’adolescenza avanzata (15-19 anni circa) è invece caratterizzata dall’emergere di spazi di riflessione più ampi tra impulso e azione, con assunzioni di responsabilità volte all’emancipazione dalla famiglia e maggior empatia e tolleranza nei rapporti interpersonali. Sono quindi più tipiche problematiche come, ad esempio, ansia per il percorso di studi o l’inserimento lavorativo, rabbia connessa al desiderio d’indipendenza, senso di solitudine dovuto a cambiamenti relazionali.
Come sostenere gli adolescenti? I disagi giovanili sono spesso inclini a risolversi da soli, sebbene qualsiasi esperienza negativa in questo periodo, se non adeguatamente compresa ed elaborata, possa ripercuotersi sul benessere psicologico anche in anni successivi.
Bisogna dunque prestare attenzione a eventuali segnali, mantenendo un atteggiamento accogliente, disponibile, fiducioso: ascoltare senza ironizzare o giudicare, consigliare senza imporsi o vietare, nonché rimandare un senso di stabilità affettiva, in opposizione al caos tipico di quest’età, può rivelarsi estremamente utile al fine di promuovere l’autostima, l’autonomia e la resilienza. Gli adolescenti, infatti, devono sentirsi sicuri a livello emotivo per “lasciare il nido” e realizzare quello che è il loro principale compito evolutivo: diventare adulti.
Egle Bellomo, psicologa psicoterapeuta
Associazione Sintra onlus – Via Vigada 16, Carignano
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