Sicurezza, qualità, sostenibilità: la filiera piemontese del latte si racconta – Un libro e un convegno con i vertici di Compral Latte, Inalpi, Intesa-Sanpaolo e DeLaval

filiera del latte piemontese

La filiera piemontese del latte narra sé stessa con l’uscita di un volume dal titolo “La nostra filiera si racconta”, presentato martedì 12 dicembre scorso  nel salone polifunzionale di Cascina San Giovanni a Moretta (Cn) durante un convegno dedicato che ha coinvolto i vertici di  Compral Latte, Inalpi, Intesa-Sanpaolo e DeLaval.

Esperienza unica a livello nazionale quella delle aziende agricole che fanno parte della filiera. La pubblicazione, curata dalla divulgatrice scientifica Beatrice Mautino, è stata voluta per raccontare la sua storia, come ha ricordato Bartolomeo Bovetti di Compral. “Abbiamo voluto fornire ai consumatori elementi reali su cui valutare i prodotti, far conoscere il sistema che sta intorno alla filiera, i singoli passaggi di quello che avviene dietro le quinte da cui nascono i nostri prodotti”. Anche Bruno Rivarossa e Bruno Mecca Cici, rispettivamente direttore Coldiretti Piemontee presidente Coldiretti Torino, dopo i saluti del sindaco di Moretta Gianni Gatti, hanno ricordato i momenti della nascita della filiera sottolineando l’importante ruolo delle aziende agricole. La mattinata è poi proseguita con una tavola rotonda alla quale hanno preso parte Raffaele Tortalla, presidente Compral Latte, Ambrogio Invernizzi, presidente Inalpi Spa, Marcello Pellegrino, direttore Compral Latte.

Tortalla ha fatto il punto sull’annata che si sta concludendo: “Il 2023 è stato un anno positivo, ma quello che mi preme sottolineare è come, in tutti questi oltre dieci anni, abbiamo sempre avuto la capacità di collaborare in uno scambio reciproco tra il nostro mondo dei conferitori e quello dell’industria rappresentato da Inalpi. Ci siamo vicendevolmente sostenuti nei momenti più complessi, sapendo che far crescere questo progetto di filiera vuol anche dire costruire il nostro futuro e quello di tutte le nostre aziende, un progetto che ci è invidiato. Per il 2024 so che dovremo lavorare molto, dobbiamo crescere nella raccolta della materia prima, perché grazie agli investimenti che Inalpi sta facendo, la richiesta è in continua crescita”.

Il presidente Invernizzi ha invece sottolineato come il concetto di filiera sia termine estremamente utilizzato, ma poco realizzato nella pratica. “Il grande merito di fare filiera, sistema, significa eliminare il conflitto. Noi lo abbiamo fatto attraverso l’indicizzazione del prezzo del latte pagato alla stalla, attraverso il coinvolgimento di un ente terzo (Facoltà di Agraria dell’Università di Piacenza) che ci supporta dandoci quel valore su cui creare le transazioni. E poi abbiamo fatto filiera reale lavorando insieme, lavorando sulla formazione, sul benessere animale, creando un rapporto non di sola successione, ma un vero e proprio gruppo di persone che vogliono perseguire una sempre crescente sicurezza, qualità e sostenibilità”.

Marcello Pellegrino ha poi puntualizzato un aspetto importante sulle dimensioni della filiera: “La grande strategia della filiera è stata quella di condividere le regole tra la parte agricola, quella industriale e il cliente finale. Questo ha consentito che gli allevatori diventassero i reali protagonisti del progetto. Noi abbiamo la possibilità di rappresentare tutto il territorio piemontese, oggi con maggioranza nel cuneese e torinese, ma grazie a questa filiera anche i territori collinari e montani, possono e continuano a vedere vivi i propri allevamenti. Da questo ragionamento è chiaro che parliamo poi anche di dimensioni diverse delle singole aziende che, però, nella nostra filiera trovano tutte uguale collocazione, perché mettiamo insieme dimensioni diverse, ma con valore paritario che, lavorando bene, producendo latte di valore possono lavorare in modo uguale. Oggi abbiamo Compral Latte, che ha 260 associati, e conferisce 750 tonnellate di latte ogni giorno in Inalpi, rappresentiamo un quarto di tutto il latte movimentato in Piemonte, con circa 25.000 vacche da lattazione”.

L’incontro si è poi concluso con l’intervento di altri due attori entrati in tempi più recenti all’interno del sistema, ma che costituiscono oggi un altro mattone nella costruzione della casa filiera latte. Pier Mario Romagnoli, direttore area Agribusiness Piemonte sud e Liguria di Intesa-Sanpaolo – che ha illustrato il progetto e la sua funzione all’interno della filiera e Stefano Nappa, Sales Territory Manager che ha ricordato come DeLaval rappresenti un concreto supporto alla sostenibilità di ogni singola azienda agricola, supportando la crescita della produzione del latte, la conservazione, l’alimentazione e la gestione della mandria.

La filiera corta e controllata si conferma dunque non solo sistema virtuoso, ma anche sistema in crescita, che ha numerosi obiettivi per un futuro molto prossimo, con occhio attento ad una crescita che sia sinonimo di sostenibilità ambientale, ma anche sociale ed economica. Una sostenibilità reale.

 

 




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