Un racconto inclusivo aspettando il Natale: il Calendario dell’Avvento Paideia, un progetto solidale
Con un format nuovo e originale, che non prevede il classico tabellone con le caselline da aprire, torna anche quest’anno il Calendario dell’Avvento Paideia. Si tratta di un progetto solidale e inclusivo realizzato dalla Fondazione Paideia in collaborazione con l’autore di libri per bambini Lorenzo Naia aka La Tata Maschio e l’illustratrice per l’infanzia Roberta Rossetti.
Il calendario tradizionale è sostituito da runa scatola regalo decorata double face con al suo interno un racconto, “Pranzo di Natale cercasi”, una magica storia natalizia a puntate e 24 sorprese connesse al racconto che si trasformano in decori per l’albero e
segnaposti per il cenone.
Ogni giorno è anche l’occasione per imparare qualcosa di importante: tutte le sorprese portano infatti con sé un messaggio, una suggestione da scoprire, un gesto di gentilezza da fare.
Per promuovere una cultura attenta ai bisogni di tutti i bambini e tutte le bambini – questo l’impegno di Fondazione Paidaia – “Pranzo di Natale cercasi” non poteva che essere un racconto (e un progetto) davvero inclusivo.
La storia di Chiodino il riccio e dei suoi amici è infatti un racconto “accessibile” diviso in capitoli, ognuno scritto con un linguaggio diverso: narrazione tradizionale, CAA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa), Silent Book e filastrocche. Questo per essere fruito
da un pubblico di piccoli lettori sempre più ampio: bambini con disabilità ma anche bambini piccolissimi o bimbi stranieri che non hanno ancora famigliarità con la lingua italiana.
Con una donazione minima di 25 euro, un euro al giorno fino a Natale, tutti potranno vivere, pagina per pagina, attività su attività, la magia di una storia solidale e inclusiva e contribuire a sostenere i progetti dedicati ai bambini con disabilità e alle loro famiglie che la Fondazione organizza.
Il calendario solidale di Paideia è disponibile su https://bit.ly/calendario-avvento-paideia23 e presso il Centro Paideia (via Moncalvo 1) a Torino.