Premio AIRC “Credere nella ricerca” a Federfarma – Il presidente Cossolo e il segretario nazionale Tobia alla cerimonia al Quirinale
Federfarma nazionale ha ricevuto il premio “Credere nella ricerca” della Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro. Una delegazione composta dal presidente Marco Cossolo, dal segretario nazionale Roberto Tobia e dal presidente del Sunifar Gianni Petrosillo è stata ricevuta insieme agli altri premiati ieri, lunedì 30 ottobre, al Palazzo del Quirinale a Roma, in occasione della celebrazione dei Giorni della Ricerca della Fondazione AIRC. L’iniziativa dal 1995 informa l’opinione pubblica sui più recenti progressi della ricerca oncologica, dalla prevenzione, diagnosi e cura del cancro, e coinvolge i cittadini alla donazione per sostenere le carriere dei giovani ricercatori e nuovi programmi scientifici.
A ricevere il prestigioso Premio, consegnato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente Cossolo e il segretario nazionale Tobia. Il riconoscimento è stato assegnato, si legge nella motivazione, “a Federfarma, federazione nazionale che rappresenta oltre 18mila farmacie in Italia, a fianco di fondazione AIRC da sei anni, per l’impegno profuso nel coinvolgere il proprio network in attività di sensibilizzazione rivolta ai cittadini e iniziative di raccolta fondi per il sostegno alla ricerca sul cancro, confermando il ruolo della farmacia quale interlocutore di prossimità privilegiato sui temi della prevenzione e dell’informazione”.
Durante la cerimonia sono intervenuti Andrea Sironi, presidente della Fondazione AIRC, Federico Caligaris Cappio, direttore scientifico della Fondazione, Luca Boldrini, oncologo e ricercatore al Policlinico Gemelli di Roma, Anna Maria Bernini, ministro dell’Università e della Ricerca, Orazio Schillaci, ministro della Salute, in rappresentanza del Governo.
Il presidente Cossolo ha dichiarato: “Federfarma crede fortemente nel valore della ricerca scientifica e ringrazio tutti i Colleghi che in questi anni si sono attivati per sostenere e promuovere la Campagna Nastro Rosa di AIRC, valorizzando così, ancora una volta, il ruolo sociale e l’immagine della farmacia italiana quale presidio sanitario vicino ai cittadini e bene comune per la salute della comunità”. E ha voluto sottolineare: “Il premio idealmente va a tutte le farmacie italiane che si sono anche in questo settore distinte per il loro impegno. Per parte mia, momenti come questi in cui mi rendo conto di aver dato il mio piccolo contributo a migliorare la vita delle persone che soffrono mi risarciscono dei rimorsi per tutto il tempo che tolgo ai miei affetti più cari. Per obiettivi come questo ho accettato di guidare, pro tempore, le farmacie italiane e dare il mio contributo a raggiungerli, permettetemi, mi rende orgoglioso”. “Grazie alla loro presenza capillare sul territorio, le farmacie possono sensibilizzare un gran numero di persone sull’importanza della ricerca ai fini della prevenzione e della diagnosi precoce di malattie ad elevato impatto sociale ed economico quali sono i tumori” ha aggiunto il segretario nazionale Tobia.
Il Capo dello Stato ha anche premiato Antonio Pescapé dell’Università Federico II di Napoli, per aver contribuito a diffondere la conoscenza della missione di Fondazione AIRC tra le nuove generazioni; e Mara Venier per il suo impegno continuativo a fianco di AIRC nel sostenere, attraverso le trasmissioni televisive, la ricerca sul cancro. Il Premio scientifico biennale AIRC “Beppe della Porta” è stato consegnato a Andrea Necchi dell’Ospedale San Raffaele di Milano per gli studi pioneristici sull’utilizzo dell’immunoterapia neoadiuvante nel carcinoma della vescica.
Erano presenti Lorenzo Fontana, presidente della Camera dei Deputati, Maria Domenica Castellone, vice presidente del Senato della Repubblica, Daria de Pretis, vice presidente della Corte Costituzionale, rappresentanti del mondo politico, della ricerca, dell’università e della comunicazione.
La cerimonia si è conclusa con l’intervento del Presidente della Repubblica: “La battaglia contro il cancro è una grande impresa collettiva – ha detto tra l’altro nel suo discorso – , richiede impegno, collaborazione, sostegno reciproco, fiducia. Curare, sperimentare, fare ricerca, promuovere la produzione di nuove terapie, di nuovi farmaci. È in questo percorso che si riassume l’impegno prezioso di migliaia di operatori. Passi da gigante sono stati compiuti negli ultimi decenni. Infondono fiducia nell’azione che viene dispiegata. Quando l’Airc fu fondata i tumori erano considerati malattie incurabili. Oggi è mutata profondamente la coscienza in proposito, non soltanto dei medici ma degli stessi pazienti e dei loro familiari. Oggi, come ci ha ricordato il professor Sironi, 3 milioni e 600 mila italiani vivono dopo una diagnosi di questo tipo. Le loro prospettive si accrescono così come migliorano le condizioni di vita. Non sono pochi a sentirsi guariti e a rientrare con fiducia nella quotidianità degli affetti, del lavoro, delle relazioni sociali. Anche per queste ragioni è molto importante quanto ci ha detto il ministro Schillaci sul Piano Oncologico Nazionale. La ricerca è stata il motore primo di questo progresso dell’umanità. La duplice intuizione costitutiva dell’Airc ha rivestito un valore profetico. Anzitutto: il cancro si può sconfiggere. In secondo luogo: per vincere questa sfida bisogna puntare sulla ricerca medica e scientifica. Una prospettiva duplice che ha creato progressivamente consapevolezza, partecipazione, cultura, come dimostrano l’interesse e la disponibilità degli italiani nel donare e nel sostenere i Giorni della Ricerca. E l’Italia è andata molto avanti sul fronte della ricerca sul cancro, come poc’anzi ricordava il ministro Bernini. C’è ancora tanta strada da fare. Le nuove diagnosi sono oltre mille al giorno. E, come ci ha rammentato il professor Calligaris-Cappio, mentre su diverse tipologie di tumore sono stati compiuti progressi straordinari, in alcuni ambiti lo sviluppo della malattia oncologica è di più difficile contrasto. Abbiamo bisogno della ricerca. Di quel “girare attorno” alla malattia di cui parlava il dottor Boldrini, assediandola. Anzi questa esigenza si accentua con nuove patologie che si affacciano, con le scoperte anche in altri campi che forniscono conoscenze inedite, tecnologie superiori, mezzi di indagine più penetranti. La ricerca è garanzia di futuro”. E ha concluso:” I progressi nelle cure hanno reso il cancro una malattia sempre più guaribile e questa consapevolezza ha motivato la decisione unanime della Camera dei Deputati di approvare un testo di legge che regola il diritto all’oblio delle malattie oncologiche. Una forma di rispetto e di tutela della persona, che nel suo percorso di cura intende liberarsi anche del vecchio stigma di una patologia che potrebbe recarle un pregiudizio. Anche questo è frutto del cammino percorso e del valore sociale innescato dalla ricerca e dalla passione dei medici. Il messaggio dei Giorni della Ricerca non è completo senza il suo risvolto di solidarietà. Solidarietà che alimenta le risorse. Solidarietà che coinvolge istituzioni, imprese, figure professionali, gruppi di volontariato. Nell’Apologia di Socrate, Platone ha scritto che “una vita senza ricerca non è degna per l’uomo di essere vissuta”. Intendeva – sappiamo – ricerca in senso ampio. Ma la ricerca ha sempre dimensioni che travalicano le misure prestabilite. Per questo le attribuiamo il grande valore che merita. Per questo rappresenta un traino di cui non possiamo fare a meno. Ringraziamo chi riversa nella ricerca il proprio impegno e chi la sostiene con altrettanta passione. L’augurio che desidero fare è che le iniziative dedicate alla ricerca divengano sempre più numerose e, grazie all’attenzione di tutti, rechino risultati sempre più efficaci”.