“Chiudere di notte il pronto soccorso di Carmagnola? Non se ne parla”: il consigliere regionale Davide Nicco interviene sull’ipotesi
“Chiudere il pronto soccorso di Carmagnola di notte? Non se ne parla proprio, a costo di aprire una crisi politica in Consiglio regionale”, così il consigliere e vicecapogruppo di Fratelli d’Italia Davide Nicco commenta la notizia che sta circolando in queste ore circa l’imminente e definitiva chiusura nelle ore notturne del pronto soccorso di Carmagnola. “Non c’è ancora una data precisa ma dovrà avvenire dopo la Fiera del Peperone. Una cosa prevista da tempo” dicono dall’Asl TO5.. Una decisione determinata da considerazioni legate ai “pochi passaggi”, nel nome dell’ “ottimizzazione delle risorse e di un minor ricorso ai gettonisti”.
“A volte – prosegue Nicco – il calore fa fare dichiarazioni improvvide. Ma se per assurdo la volontà dell’Asl TO5 fosse confermata dall’assessorato regionale – cosa che non mi pare, stando alle rassicurazioni dell’assessore che ho immediatamente contattato – porterò immediatamente la questione in Consiglio regionale, chiedendo a tutti i partiti ed ai singoli consiglieri di votare a favore o contro. E dubito che la maggioranza del Consiglio regionale voterà a favore della chiusura notturna del Pronto soccorso di Carmagnola, e chi l’ha proposta dovrà trarne le conseguenze”.
“Credo però – considera il consigliere Nicco – che non si arriverà a questo: credo che sia l’Asl che l’assessore regionale smentiranno a breve ogni ipotesi di chiusura, ponendo fine a questo “colpo di calore” estivo prima che prenda strade indesiderate.. Il Pronto soccorso non può rispondere solo a logiche economiche e statistiche: va mantenuto laddove in caso di emergenza non ci sono alternative di soccorso comode e veloci, come nel caso del Carmagnolese, da cui per arrivare al pronto soccorso di Chieri o Moncalieri si impiega fino a mezz’ora, tempo che può fare la differenza tra la vita e la morte. E la vita è qualcosa di più di una voce economica nel conto profitti e perdite di un’Asl. Carmagnola ed il Carmagnolese si sono già dimostrati ragionevoli sulla questione del nuovo ospedale a Cambiano, rinunciando parzialmente ai loro desiderata – e ad un ricorso pendente al Tar – a vantaggio di un’armonia territoriale. Questo ha permesso l’identificazione di un sito di costruzione condiviso e la partenza della lunga procedura di progettazione e costruzione, dopo 40 anni di promesse mancate”. “Ma questa volta – conclude – non cederemo più e se necessario affiliamo le armi, perché il territorio ha già dato”. Sulla questione si è immediatamente mossa anche l‘Amministrazione comunale carmagnolese che ha chiesto all’Asl un incontro di chiarimento.