Insieme tra le righe a Moncalieri con Alessandro Zecchinato, Caterina Civallero e Laura Cosso venerdì 12 maggio

insieme tra le righe

Nuovo appuntamento a Moncalieri, venerdì 12 maggio,  con “Insieme tra le righe”, lo spazio che la Biblioteca civica Arduino (via cavour 31) dedica agli autori emergenti. Alle ore 17.30 il format dà la parola a Alessandro Zecchinato e Caterina Cavallaro che presentano il loro Archetipo Africa in dialogo con Maria Luisa Rossi. Il microfono passa poi a Laura Cosso, che presenta La vita terrena in dialogo con Miresi Fissore. Ingresso libero fino ad esaurimento posti e diretta facebook sulla paina @bibliomonc.

Insieme tra le righe è il format della Biblioteca che si aggiunge al Venerdì dello Scrittore nel segmento delle presentazioni di libri e incontri con gli autori – spiega l’assessore alla Cultura Laura Pompeo – E’ concepito come format dinamico, per attrarre e incuriosire il pubblico. Leggere insieme, incontrare autori, avviare discussioni e scambi di idee divertendosi: sono i punti focali di questa proposta che il nostro pubblico sta mostrando di gradire molto”.

insieme tra l e righe

Alessandro Zecchinato e Caterina Civallero

Archetipo Africa. L’Africa, pachiderma planetario dove la figura dell’uomo emerge come un’eccezione quasi impalpabile, è il teatro su cui si muovono le pagine del libro in cui Alessandro Zecchinato intervista Caterina Civallero. Uniti dalla comune passione per la scrittura, Zecchinato e Civallero danzano sulle note dell’antico tamburo africano che batte nel cuore di ognuno di noi per costruire un dialogo in perfetto stile platonico. L’intervista, che subito diventa dialogo, approfondisce vari argomenti che pagina dopo pagina disegnano un’architettura dei rapporti umani nella relazione di coppia, in famiglia e in ambito lavorativo. Attraverso l’impostazione delle corrette dinamiche che stanno alla base dei rapporti vincenti, viene dimostrato come si può trarre giovamento dalla semplicità della ritualità africana svelata più di un secolo fa da Carl Gustav Jung.

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La vita terrena. Poi Stella era morta. Di colpo la casa divenne enorme, fatta di stanze vuote, ordinata, opprimente. Ci vollero anni, prima che Vittoria lo condensasse nella memoria in un unico grumo: chi era il bambino, come era morta Stella, se era sua la colpa. Non che se lo domandasse, perché quelle non erano domande ma intoppi del pensiero; comparivano senza preavviso, come bolle d’aria che ingolfavano il flusso della mente e le toglievano il fiato. Avrebbe fatto qualsiasi cosa, pur di liberarsene.

 




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