Il Settecento a Venezia e il mito di una città cosmopolita – Al Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto di Torino dal 20 aprile

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Michele Marieschi, Veduta del Ponte di Rialto con il Palazzo dei Camerlenghi, 1738-1740.
Milano, FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano, Villa Necchi Campiglio, inv. C 472 DM05

Da domani, giovedì 20 aprile, al Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto di Torino (via Po 55  –www.fondazioneaccorsi-ometto.it) fino al 3 settembre è possibile immergersi nella Venezia del ‘700. Tra gli i artisti esposti nella mostra “Venezia nel Settecento – La città cosmopolita e il suo mito” figurano, con le loro opere,Luca Carlevarijs, Canaletto, Rosalba Carriera, Francesco Guardi, Pietro Longhi, Michele Marieschi e Giambattista Tiepolo. I mobili laccati, gli argenti e le porcellane Cozzi, inoltre, testimoniano la variegata e raffinatissima produzione di arredi e suppellettili veneziani. Il percorso di visita  ricompone l’immagine scintillante della città e la sua fama di meta prediletta del Grand Tour.

A quasi un secolo di distanza dalla prima esposizione dedicata al Settecento veneziano, intitolata Il Settecento Italiano e allestita a Venezia nel 1929 – cui lo stesso Pietro Accorsi diede un rilevante contributo – la Fondazione Accorsi-Omettoal mito della Serenissima con una mostra, curata da Laura Facchin, Massimiliano Ferrario e Luca Mana, che intende raccontare la vita della città lagunare nell’ultimo periodo della sua fulgida storia, delineandone la società e mostrandone gli aspetti più affascinanti e curiosi. Nel 1797, in seguito agli accordi di Campoformio, termina la millenaria storia di Venezia, ma prima di giungere alla fine, la città si propone ancora sulla scena internazionale in una stagione di favolosa bellezza che questa esposizione svela, attraverso una selezione di opere per lo più inedite, appartenenti a collezioni private e pubbliche.

 




 

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