Risorse per i territori fluviali – Dalla Regione 22 milioni per far fronte ai cambiamenti climatici
Il Piemonte cerca di correre ai ripari contro le conseguenze dei cambiamenti climatici che sempre di più provocano lunghi peridi di siccità alternati a improvvise e devastanti piogge. La Regione punta la propria attenzione sui corsi d’acqua e ha quindi varato, nei giorni scorsi, la prima misura per l’adattamento dei territori ai cambiamenti climatici: si tratta di due bandi finanziati con 22 milioni di euro del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) destinati ad interventi che consentano di migliorare la capacità degli ecosistemi acquatici presenti in fiumi, torrenti, laghi ed aree umide.” Lo scopo – spiegano dalla Regione – è superare le criticità climatiche dovute ai cambiamenti in atto, sia in condizioni di portate idriche elevate, sia in condizioni di siccità oggi sempre più ricorrenti, favorendo le infrastrutture verdi e le misure naturali di ritenzione idrica, come ad esempio la rinaturazione delle sponde fluviali, finalizzate a trattenere le acque per favorire gli habitat e ricaricare le falde”.
“Alla luce della situazione siccitosa in cui versa il Piemonte – hanno commentato il presidente Alberto Cirio e l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati – stiamo investendo importanti risorse per aumentare la resilienza del nostro territorio con l’obiettivo di favorire la prevenzione e la mitigazione del rischio idraulico, la capacità di adattamento ai rischi naturali e l’aumento del sequestro dell’anidride carbonica. Combattiamo così gli effetti negativi causati dal cambiamento climatico”.
I bandi si apriranno prima dell’estate e avranno quali beneficiari la Città metropolitana di Torino, le Province, i Comuni in forma semplice o associata, gli Enti Parco ed i gestori delle aree della Rete Natura 2000. Due le linee: una con dotazione di 10,4 milioni destinata ad aree in cui sia attivo un contratto di fiume, lago o zona umida; l’altra 11,5 dove questi accordi non sono presenti. Tra gli interventi previsti la riqualificazione della vegetazione delle sponde e delle aree prossime ai corsi d’acqua e ai laghi anche con la realizzazione di fasce tampone o la creazione di corridoi ecologici, la riattivazione di risorgive, la ricostruzione di ambienti naturali idonei alla riproduzione delle specie acquatiche autoctone, il miglioramento delle caratteristiche morfologiche dei corsi d’acqua.
“Questa iniziativa – concludono dalla Regione – si affianca ai finanziamenti regionali che dal 2018 sono disponibili annualmente per interventi di riqualificazione fluviale”. Il 4 maggio scadono i termini di presentazione delle domande relative al bando 2023, complementare a quelli Fesr, per il quale sono stati stanziati ulteriori tre milioni.
Per prevenire il rischio idrogeologico, promuovere la resilienza e la difesa del territorio la Regione Piemonte aprirà inoltre, a fine aprile, un bando destinato agli Enti gestori delle aree naturali protette e dei Sacri Monti, agli Enti parco nazionali ed alle Unioni Montane presenti sul territorio e finanziato con 12 milioni e 500mila euro del Fesr (Fondo europeo per lo sviluppo regionale) 2021-27.
Si potranno così realizzare interventi finalizzati al consolidamento dei versanti caratterizzati da instabilità (frane), al contrasto dell’erosione delle sponde dei torrenti, alla messa in sicurezza della viabilità locale e sentieristica. Caratteristica fondamentale, nell’ottica della resilienza e del rispetto degli habitat e degli ecosistemi, la previsione di opere a basso o nullo impatto ambientale che si avvalgano soprattutto di tecniche di ingegneria naturalistica e che siano da realizzare in siti di particolare interesse ecologico e naturalistico caratterizzati da fragilità ambientale.
Per la prima volta fondi europei di investimento vengono messi a disposizione dell’ambiente e per la resilienza dei territori delle aree protette. A questo proposito, va ricordato che il Fesr 2021-27 comprende 475 milioni per la transizione ecologica.