Il “Norberto Bobbio” di Carignano al Prix Goncourt – Alla cerimonia a Firenze hanno partecipato Martina e Chiara, studentesse del Liceo Linguistico

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Martina Di Somma e Chiara Messiano con la professoressa Silvia Diegoli

Si è tenuta a Firenze martedì 22 marzo scorso nel teatro cantiere Florida la cerimonia del Prix Goncourt – La scelta dell’Italia,  a cura dell’Ambassade de France-Institut français. Il protagonista di questa celebrazione è stato l’autore del libro vincitore Les liens artificiels edito da Albin Michel, Nathan Devers, scrittore 25enne, specializzato anche come professore associato di filosofia, che con L’Antimondo, firma il suo secondo romanzo. Il “Norberto Bobbio” di Carignano ha partecipato con le studentesse Martina Di Somma e Chiara Messiano, entrambe della Quarta D Liceo Linguistico, accompagnate dalla loro insegnante Silvia Diegoli.

Il Prix Goncourt è il premio letterario più importante in Francia, che ogni anno premia la miglior produzione, selezionata da una giuria di membri della prestigiosa Académie Goncourt, fra centinaia di romanzi pubblicati nell’anno. É una grande celebrazione letteraria che da dieci anni ha luogo in Italia nella sua versione per gli studenti dei licei italiani che hanno l’occasione di leggere romanzi, in lingua originale,  di scrittori emergenti contemporanei.

Per questa decima edizione del premio Goncourt-La scelta dell’Italia, alcuni alunni di quarta e quinta di licei linguistici di tutta Italia hanno indossato i panni dei giurati, leggendo, in lingua originale, una scelta fra le opere in concorso per il premio nella versione  Prix Goncourt-La scelta dell’Italia.

Accompagnati dai rispettivi insegnanti, ognuno di loro ha redatto due recensioni sui romanzi prescelti che destavano maggiore curiosità ed interesse.

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Nathan Devers

La cerimonia è cominciata con una breve introduzione dello scrittore in questione a cui è seguita un’estrazione tra il pubblico di giovani studenti per consegnare il premio. Infine altri nove studenti sono stati richiesti per leggere le loro recensioni e porre domande a Nathan Devers.

Vista l’impostazione filosofica e la sua grande preparazione in ambito letterario, l’autore si è dimostrato esaustivo nel rispondere, riferendosi a miti come quello di Narciso e facendo capire come  ogni passo del libro abbia  una corrispondenza oltre che letteraria, filosofica e persino religiosa.

Devers paragona la generazione attuale a Narciso, intendendo la tecnologia odierna come un fiume in cui ciascun individuo, dotato di un dispositivo elettronico, cade nello sconosciuto e muore come Narciso. Visto il significato allegorico che rimanda al mito, la copertina è incentrata su un uomo che, a differenza di Narciso, si specchia su uno schermo.

Essendo parte di questa generazione tecnologica, ci troviamo in un circolo vizioso che si connette a tutto tranne che alla vita, perdendo di vista i confini tra gli schermi e la realtà.

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Per quanto ci riguarda, questo libro ci ha aiutato ad aprire gli occhi su quello che ad oggi ci circonda portandoci a capire il potere impattante che la tecnologia con tutti i suoi vantaggi e inconvenienti può esercitare sulle persone, fino a provocare conseguenze patologiche.

Dunque, quello che lui chiama “metaverso” non è altro che lo specchio della nostra realtà: un mondo irreale dove tante persone, alla ricerca di un qualcosa che li possa far stare meglio, si nascondono assumendo un’identità digitale desiderata, che non corrisponde al naturale.

La speranza, per la nostra generazione e quella futura, è quella di agire per non sbagliare e non cadere nell’oblio, nascondendosi dietro uno schermo.

Martina Di Somma e Chiara Messiano

Liceo Linguistico “Norberto Bobbio” di Carignano – Quarta D

 




 

 

 

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