Salvador Dalì in mostra alla Palazzina di Caccia di Stupinigi – Il maestro del Surrealismo attraverso le opere di una collezione unica nel suo genere
Salvador Dalì non è stato solo un pittore, ma un artista poliedrico nel vero senso della parola. Indiscusso maestro del Surrealismo, non si limitò mai alla mera produzione di quadri o di opere d’arte bidimensionali. Vetro-cristallo, mobili, gioielli e soprattutto sculture in bronzo: la sua arte scaturiva da qualsiasi strumento avesse a disposizione.
Da questo basilare concetto è stata creata la mostra Salvador Dalì – The Exhibition, prodotta da Next Exhibition in collaborazione con The Dalí Universe, e ora allestita nelle antiche cucine della Palazzina di Caccia di Stupinigi (Nichelino, piazza principe Amedeo 7; fino al 19 febbraio – www.daliexhibition.it). Si tratta di una mostra unica nel suo genere, una collezione inedita per la città di Torino, che espone diversi aspetti della produzione artistica di Dalí, composta da una scultura monumentale, le sculture museali in bronzo, i libri illustrati e gli oggetti in pasta di vetro. Queste stesse opere, prestate a più di cento importanti musei internazionali ed esposte in prestigiose sedi , hanno girato il mondo e sono state apprezzate da oltre dodici milioni di persone, come rivelazione di un aspetto poco noto del lavoro creativo di Dalì.
Il percorso comprende sculture di grande formato, in cui il gioco surrealista delle connessioni e delle trasformazioni si propone in tutta la sua magia, mentre le ossessioni visive dell’artista prendono forma nello spazio attraverso la manipolazione fisica degli oggetti. Tra questi: “La Danza del Tempo” (1979-1984) e “La nobiltà del Tempo” (1977
– 1984), la contrapposizione tra “L’uomo con la farfalla” (1968-1984) e “La donna in fiamme” (1980), “L’Elefante Spaziale” (1980) e “Il Cavaliere surrealista” (1971 – 1984).
Si presentano al pubblico con impatto e forza due simboli identificativi di Dalí: l’orologio molle e l’elefante con le gambe sottili, simboli della relatività del tempo e della distorsione dello spazio.
I capolavori in vetro e cristallo stupiscono per cromie e forme, dal “Ciclope” (1968) alla “Chitarra” (1971) all’”Anti-Fiore” (1971). Conducendo il visitatore ai bronzi come “Il Violino” (1966) che con le sue forme sinuose ricorda una schiena umana o ai due preziosissimi “Caducei” (1983) in oro 18 carati, argento e ametista.
L’esposizione presenta anche un quasi inedito Dalì illustratore con le grafiche a colori “Dopo dieci anni di Surrealismo” (1974), “Il bestiario di De la Fontaine” (1974) e “Immaginazioni e Oggetti del Futuro” (1975). L’artista fu infatti anche illustratore oltre che pittore, scultore, regista, scrittore e designer.
La connessione tra le opere protagoniste della mostra è curata da Beniamino Levi, tra i maggiori esperti di Salvador Dalì che ha conosciuto personalmente nelle sue residenze parigine e nella sua terra natale, la Spagna. Levi rimase affascinato da alcune delle prime opere scultoree dell’artista, tanto da spronarlo ad esprimere nuovamente la sua arte in forma scultorea, commissionandogli una serie di bronzi basati sulle immagini surrealiste più famose della sua incredibile carriera.
EVENTO SPECIALE. Salvador Dalì moriva nella sua casa di Figueres (dove era nato l’11 maggio del 1904) il 23 gennaio 1989. Per commemorarlo, lunedì 23 gennaio Next Exhibition, in collaborazione con gli artisti del Circolo degli Artisti di Torino e la compagnia Fuori Servizio Produzioni, offre al pubblico in mostra un Pomeriggio Surrealista. Dalle ore 15.30 alle 18.30, con ultimo ingresso in mostra alle 17.30, lungo il percorso della mostra, incluse nel costo del biglietto, performance artistiche variegate e coinvolgenti.