Concluso a Torino l’8° Convegno Interregionale di Urologia – Vi hanno preso parte numerosi specialisti di tutta Italia

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Si è svolto venerdì 28 e sabato 29 ottobre scorso  a Torino all’NH Santo Stefano Hotel  l’ottavo Simposio Interregionale di Urologia , il periodico evento nazionale che unisce esperienze  cliniche di specialisti urologi, oncologi, anestesisti ed altri medici di altre specialità di area chirurgia e medica. In  tavole rotonde di grande interesse clinico scientifico si incontrano colleghi universitari ed ospedalieri.

“Il Simposio – ha ricordato il direttore della Struttura Complessa di Urolgia dell’Asl TO5 Gaetano Marino , presidente del convegno-  è nato a Scicli nel 2015, città barocca n provincia di Ragusa”. All’inaugurazione il direttore sanitario Giovanni Messori Ioli e il direttore amministrativo Bruno Osella hanno portato il saluto dell’azienda AslTO5; il dottor  Marino ha presentato una lettura storica di Luigi Provero professore ordinario di Storia dell’Università di Torino il quale ha presentato in sintesi il ruolo delle regine normanne ed in particolare di Maria Adelaide del Vasto di origine Aleramica madre del primo re di Sicilia Ruggero secondo di Altavilla.

L’urologia è tra le specialità chirurgiche  quella che sicuramente ha fatto i passi più esponenziali nel campo della chirurgia mininvasiva, grazie alle strumentazioni endoscopiche, laparoscopiche e robotiche.

Durante il simposio si è evidenziato il ruolo della robotica, ancor di più alla luce dell’abbattimento dei costi sia di acquisto che di gestione e dei materiali per singola procedura.

In aggiunta a tale tecnologia la scuola di Torino ha magistralmente descritto il ruolo dell’imaging tridimensionale applicato alla chirurgia urologica complessa ed in particolare quella organo conservativa.

Nel simposio è stata inoltre rivalutata la terapia fitoterapica in urologia, comune in Asia ed nelle Americhe ma oggi rinnovata con prodotti naturali dedicati alla cura dell’ipertrofia prostatica, delle infiammazioni, delle infezioni genito urinarie ed in particolare alla prevenzione della calcolosi urinaria .

Fiore all’occhiello la lettura relativa all’utilizzo dell’intelligenza artificiale  A.I. applicata alla digital patologhy del dottor Daniele Liscia che ha creato il primo centro nazionale di digital pathology  presso l’ospedale di Biella. Questa tecnologia permette e permetterà alle anatomie patologiche il consulto telematico per una diagnosi sempre più precisa e soprattutto condivisa.

Le anatomie patologiche nazionali non potranno non avere tale tecnologie sia per una condivisione della certezza di diagnosi che per la conservazione dei dati .

“Il futuro è già adesso – sottolinea  il dottor Marino – Sono ancora pochi centri Italiani dove esiste la possibilità di osservare le immagini del vetrino direttamente su un normale PC. Queste  immagini possono essere condivise con altri colleghi di altre nazioni per un consulto telematico nelle diagnosi difficili; è soprattutto qui che l’IA permetterà di adiuvare l’operato dell’uropatologo riconoscendo aree sospette o francamente neoplastiche distinguendole da infiammazioni o altre patologie” .

Tra le tavole rotonde del simposio quella del sabato mattina dedicata all’assistenza clinica del malato diretta da infermieri, che ha posto l’accento sul loro ruolo, figure professionali indispensabile all’assistenza clinica sanitaria.

Il convegno  si è concluso con relazioni dedicate alla qualità di vita del paziente uroncologico ed in particolare alla riabilitazione andrologica. Non pochi pazienti operati di prostatectomia e cistectomia radicale necessitano di terapie mediche, biomeccaniche e protesiche per la ripresa dell’attività sessuale, un aspetto a valenza anche psicologica per la ripresa di una vita di relazione prossima al normale.

In conclusione un auspicio alla vita normale dopo il periodo Covid in un ottica di fornire al cittadino una prestazione sanitaria rapida, efficiente ed efficace.

 




 

 

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