Lutto a Carignano – Addio ad Antonio Tamietti, già  sindaco per due mandati

antonio tamietti

Si è spento il 26 settembre scorso, a 84 anni, Antonio Tamietti, già  sindaco di Carignano (aveva guidato la città per due mandati, dal 1997 a 2006). Una notizia che ci ha colpiti nel profondo. Tamietti era nato a Santena nel 1938,  una carriera in banca, una vita a Carignano con la famiglia, Anche se, conclusa la lunga parentesi di attività amministrativa, aveva preferito  fare un passo indietro, ha continuato ad interessarsi della città e ad essere presente, seguendo le vicende con l’atteggiamento attento e partecipe di chi ha a cuore il destino di un luogo amato. Tamietti era una persona pacata, un uomo di saggezza infinita, dall’intelligenza vivace, sensibile e arguto. Aveva uno straordinario senso della realtà e dell’ironia, uno spirito critico che esercitava anche su se stesso. Ogni incontro, magari in occasione dell’inaugurazione di una mostra o di qualche evento pubblico,  era una gioia, anche per noi. Ci mancherà molto e ci uniamo al dolore della moglie, dei figli, dei nipoti e dei famigliari. La Redazione di Ieri Oggi Domani ha scelto di ricordarlo proprio con le sue parole, cioè con l’ultimo suo intervento ufficiale sulle pagine del nostro giornale: riportiamo qui, quasi integralmente, l’intervista che ci aveva rilasciato  a maggio del 2006, al terminedella sua quasi decennale  esperienza come primo cittadino.

“Un’esperienza non soltanto positiva, ma anche molto interessante e arricchente dal punto di vista umano”: sindaco per nove anni (fu eletto la prima volta nel ’97, la seconda nel 200I), ora per Antonio Tamietti è arrivato il momento di cedere il posto. Dopo due mandati, del resto, non avrebbe potuto ripresentarsi. Ma comunque non lo avrebbe voluto: “L’Anci [Associazione Nazionale Comuni Italiani. Ndr] mi ha sottoposto la petizione perché i sindaci possano ottenere il terzo mandato: ho detto di no per coerenza, condivido la richiesta ma io non l’avrei fatto quindi non l’ho firmata. Ritengo che ci debba essere il cambiamento e che sia salutare, altrimenti si rischia la monocrazia”. Tamietti ritorna ai i suoi esordi alla guida della città: “Quando sono diventato sindaco ero andato in pensione da poco: anche se avevo ed ho molti interessi e non rischiavo certo la noia, è stato entusiasmante dedicarsi a questo nuovo impegno. Era il ruolo ad essere nuovo, ma venivo da un’esperienza giovanile nell’Amministrazione comunale di Santena durata quindici anni, tra il ’60 e il ‘75, come assessore al bilancio prima e come consigliere poi; quindi non è stato un salto nel buio, sapevo esattamente cosa mi aspettava anche se in questi vent’anni la macchina comunale è cambiata in modo pazzesco e la legge Bassanini ha rivoluzionato tutto il sistema. In più, avevo una conoscenza approfondita del territorio, per ragioni oltre che familiari anche professionali dal momento che qui ho lavorato come vicedirettore e quindi come direttore di banca. L’impatto non è stato traumatico, anche se si passava dall’opposizione al governo”. Esperienza arricchente, si diceva: “Sì, mi ha permesso di conoscere ancora meglio la città e moltissimo i miei concittadini, che mi hanno riservato non poche sorprese. E’ incredibile come da questa posizione si abbia modo di scoprire veramente l’essenza delle persone e può capitare che si rivelino diametralmente opposte rispetto a come si erano mostrate, le sorprese a volte sono state positive a volte un po’ meno. Comunque molto interessante. Carignano, poi, è una città che sa accogliere e che, a me che mi sento carignanese nel profondo, anche se sono in parte carignanese e in parte santenese, ha dato molto: i carignanesi non se ne rendono conto e magari non lo apprezzano, ma chi arriva da fuori percepisce un calore che non è così comune e scontato. Qui tutti trovano un loro posto, nessuno viene escluso e si ha la possibilità di inserirsi con facilità”.

Senz’altro soddisfacente è il bilancio amministrativo: “Ho cercato di fare il possibile nell’interesse di tutti; se posso avere sbagliato, e sicuramente l’ho anche fatto, chiedo umilmente perdono e ringrazio per la fiducia che mi è stata accordata in questi nove anni. E’ una soddisfazione poter dire che, pur in una situazione economica non facile, siamo riusciti a realizzare tutto quanto il nostro programma, anzi addirittura di più di quello che abbiamo scritto. L’unico punto rimasto senza soluzione è Villa Bona. Positivo è stato anche il lavoro di Giunta e di maggioranza, abbiamo vissuto serenamente e senza traumi, […]; per il resto abbiamo operato in armonia e questo, rispetto ad altre realtà amministrative vicine anche molto travagliate, è stato importante. Ho cercato inoltre di dare molta visibilità e spazio a tutti gli assessori che, in questo modo, hanno avuto l’opportunità di crescere”.

[…]”. Tamietti guarda agli obiettivi raggiunti: “Ritenevamo che la cosa migliore per Carignano fosse darle un’impronta di città di servizi e ci stiamo riuscendo. L’Istituto alberghiero, […], è senz’altro uno dei nostri fiori all’occhiello: insieme al Liceo costituisce unformidabile polo scolastico superiore da oltre mille studenti, con tutto quello che significa anche per le attività collegate, a cominciare dai bar; ha cambiato Carignano”.

Ultimi giorni, e magari un po’di malinconia: “Ma no, tutte le cose finiscono ed è giusto così. In ogni caso, sono in lista con il candidato sindaco Gerardo Trotta: se vinceremo continuerò nel mio impegno in Comune perché sarò nella squadra del mio successore, anche se con meno responsabilità. Ho bisogno di sentirne un po’ di meno; essere sindaco significa portare un peso che non è indifferente. Cedo volentieri il testimone”.

 

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