Barò Cosmetics, piccola e ingegnosa realtà di alta cosmetica a Terra Madre: con i semi e le bucce dell’uva biologica alla conquista dell’Europa

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Questa attesa, e piovosa, edizione di Terra Madre (Torino, Parco Dora; 22-26 settembre) ci ha fatto conoscere numerose eccellenze del territorio negli ambiti più disparati; tra queste una piacevole scoperta è stata una piccola e ingegnosa realtà, la Barò Cosmetics.

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Questa giovane azienda delle Langhe, ispirandosi all’economia circolare, ogni anno recupera 1000 kg di vinacce destinate allo smaltimento e le reimmette nel ciclo produttivo. I semi e le bucce dell’uva biologica coltivata a Barolo, dopo il processo di pigiatura e torchiatura, conservano ben l’80% dei polifenoli dell’acino, una miniera d’oro. La varietà delle sostanze antiossidanti presenti in questa materia prima stupisce per la ricchezza e per la concentrazione che confluiscono in un centinaio di prodotti di bellezza, frutto di attenzione, sostenibilità e della scelta di un processo estrattivo all’avanguardia per tutelare le preziose molecole e avere il minimo impatto sull’ambiente. La materia prima è completamente naturale e derivata da agricoltura biologica, e svolge due preziose funzioni: proage per proteggere la pelle dell’invecchiamento, e antiage per aiutarla a rigenerarsi.

barò cosmetics

I due soci fondatori, i fratelli Alberto e Simone Toppino, sono partiti da una considerazione molto precisa: “lo scarto della torchiatura delle pregiate uve della zona di Barolo poteva offrire un principio attivo potente e naturale per combattere l’invecchiamento della pelle, la base per studiare e sviluppare i nostri prodotti cosmetici.” Un po’ la capacità imprenditoriale, un po’ le radici in quella sana mentalità contadina per la quale non si butta via nulla, unite a tanta voglia di fare, hanno spinto i due imprenditori a realizzare una nuova realtà che ha bruciato i tempi e raggiunto un grande successo in una manciata di anni. Il loro percorso di ricerca è iniziato nel 2014 e, dopo un paio d’anni, hanno fatto il loro debutto i primi sei prodotti cosmetici che ora, in appena sei anni, sono divenuti più di cento. La loro attenzione all’ecosistema non si limita ai prodotti, ma investe anche il packaging, dove si privilegiano materiali riciclati e riciclabili. “Ci piacerebbe che ogni volta che si apre un prodotto di bellezza, non si pensasse solo agli effetti cosmetici per i quali è realizzato, ma a come è stato concepito per essere sicuro e sostenibile per il pianeta –  ribadisce Alberto Toppino co-fondatore e CEO  – Non basta bandire alcool, vaselina, parabeni, siliconi, petrolati, iodio e derivati animali… bisogna andare oltre!”. E in effetti i due fratelli sono andati ben oltre, infatti hanno varcato i confini italiani raggiungendo la Spagna, e ora si apprestano a conquistare altre nazioni europee, sempre attraverso i propri canali di vendita online (www.barocosmetics.com), per garantire il minor impatto.

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Dalle Langhe quindi non solo vino e tartufo, ma anche il piacere di farsi del bene facendo bene al pianeta.

Emanuela Bernascone




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