“Grazie Gaber” con la tribute band Polli di Allevamento, spettacolo a Carmagnola sabato 4 giugno per il Mese della Cultura
La più importante e qualificata tribute band di Giorgio Gaber presenta uno spettacolo che ripercorre il meglio del teatro-canzone del Signor G e Sandro Luporini: i Polli di Allevamento vanno in scena a Carmagnola, nell’ambito del Mese della Cultura, sabato 4 giugno, ore 21, nel Cortile del Castello comunale (via Silvio Pellico 5).La grande musica italiana d’autore sarà protagonista con uno spettacolo che ripercorre i quel geniale intreccio di monologhi e canzoni che il duo creò e propose per la prima volta nel 1970 e che da allora Gaber portò sulla scena, sempre con grande successo.
Si tratta di una retrospettiva delle stagioni teatrali dal ’70 al 2000, attraverso le quali l’artista seppe descrivere l’Italia com’era e come sarebbe stata. I contenuti sono più attuali che mai: consumismo e utopia, libertà e impotenza, psicanalisi e condizionamento, sesso e amore, politica e sociale.
Da “Si può” a “Destra-sinistra”, da “Lo shampoo” a “Io non mi sento italiano”, da “La nave” a “Qualcuno era comunista”, ci si interroga sul destino dell’uomo moderno con ironia e rabbia, malinconia e comicità.
“Grazie Gaber” vuole essere soprattutto un tributo sincero al più grande cantante-autoreattore italiano, il “filosofo-ignorante” che seppe per primo coniugare leggerezza e impegno, l’ultimo degli uomini liberi: un artista che divertiva e disturbava, smuoveva le coscienze pretendendo partecipazione.
Luigi Bellanca (voce e chitarra) interpreta il “Signor G” accompagnato dal vivo da Riccardo Baccani (tastiere) e Fabrizio Bellanca (basso, chitarra)
I POLLI DI ALLEVAMENTO nascono nel 2008 e prendono il loro nome dallo spettacolo che proprio quell’anno compiva 30 anni. Sono un trio: musicisti con una lunga esperienza alle spalle e profondi conoscitori di Gaber. Appassionati che già nel 1999 proponevano i brani di Gaber in altre formazioni, i “Polli” non vogliono “imitare” Gaber (impossibile, per altro), piuttosto accostarsi con umiltà alla sua arte nel tentativo di riproporla nel modo più fedele possibile. Con più di 100 tra canzoni e monologhi nel loro repertorio, l’obiettivo è far conoscere Gaber alle nuove generazioni per il grande cantautore che era e rievocare, per chi invece c’era, le indimenticabili emozioni di un’intera generazione che (lo) ha perso; tentare di ricreare l’atmosfera del suo teatro, gli episodi più divertenti come le melodie più struggenti, nonché divulgarne il messaggio, quanto mai attuale.
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