Da Torino a Bari, i Comuni si dotano di bilancio pop: il Popular Financial Reporting è lo strumento di rendicontazione consolidata sociale che si mette “nei panni dei cittadini”
I bilanci pubblici diventano, e diventeranno sempre di più, pop, cioè comprensibili per tutti i cittadini. Il Popular Financial Reporting (bilancio Pop) è lo strumento di rendicontazione consolidata sociale che si mette “nei panni dei cittadini” semplificando il linguaggio economico-finanziario-patrimoniale con l’obiettivo di coinvolgerli nelle decisioni pubbliche e distribuzione delle risorse. Ed è il Dipartimento di Management dell’Università di Torino a mettersi a disposizione del “sistema Italia” per diffonderne l’adozione e promuoverne l’utilizzo, obbligatorio per legge. Così da Torino – prima in Europa ad averlo utilizzato – a Bari il Pop sta entrando nelle municipalità italiane.
Il team del Dipartimento, coordinato da Paolo Biancone e Silvana Secinaro, è infatti a disposizione delle amministrazioni pubbliche per realizzarlo con loro. Dopo aver concluso in questi giorni il Bilancio Pop di Bari, si prepara a presentare il bilancio Pop come strumento di innovazione e dialogo con il cittadino al Festival dell’Economia Aziendale dell’Università di Torino il 1° giugno a Torino presso la Scuola di Management ed Economia.
Il bilancio Pop è un documento, cartaceo e online, in grado di raccontare con immagini e grafiche le attività dell’amministrazione pubblica: “È la traduzione di informazioni complesse in notizie semplici e accessibili: uno strumento prezioso per favorire la conoscenza reciproca della pubblica amministrazione e dei suoi cittadini-elettori, ma anche per migliorare la comunicazione all’interno degli enti – spiega il professor Biancone – perché cambia l’approccio partecipativo, facilitando il feedback fra la governance delle risorse pubbliche e gli abitanti di un Comune o di una amministrazione regionale”.
Diffuso nei Paesi anglosassoni come Usa, Canada e Australia, il bilancio Pop è ancora poco presente in Europa, ma grazie al Dipartimento di Management dell’Università di Torino, l’Italia è un esempio virtuoso: Torino è giunta alla quinta edizione, dopo essere stata la prima città in Europa a sperimentarlo nel 2016. Da allora il Dipartimento ha collaborato alla realizzazione del Pop anche di Regione Piemonte, Nichelino, Moncalieri, Settimo Torinese (Torino), Acqui Terme (Alessandria), Basiglio (Milano), Castel Maggiore e Ozzano (Bologna). Tutte amministrazioni che, sulla base del bilancio consolidato, che si chiude per legge il 30 settembre, hanno presentato i bilanci Pop tra metà ottobre 2021 e gennaio 2022.
“Il Bilancio Pop apre la strada al dialogo e alla comprensione con i portatori di interesse, in ottica di trasparenza e accessibilità” commenta Elbano De Nuccio, neo eletto presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili.
Partito da Torino, lo strumento si sta diffondendo in Italia, ne è conferma la recente realizzazione del Pop a Bari: “Voglio ringraziare l’Università di Torino e, in particolare, il Dipartimento di Management per averci assistito in questa prima esperienza con la redazione del bilancio Pop – dichiara Antonio Decaro, sindaco di Bari -. Uno strumento che certamente ci può aiutare a informare in maniera più semplice e diretta i cittadini riguardo i contenuti del bilancio comunale, che in tantissimi casi si traducono in servizi e opere a servizio della comunità. Dall’altro lato il Bilancio Pop permette alle amministrazioni di rilevare il feedback degli stessi cittadini sulle politiche pubbliche e di condividere in maniera più trasparente e partecipata le scelte dell’amministrazione. Certamente si stratta di una sperimentazione interessate che potrebbe essere utile a tutte le amministrazioni pubbliche, Comuni in primis, per instaurare un nuovo dialogo di collaborazione e reciprocità con i cittadini basato sulla conoscenza delle informazioni, sulla comprensione di queste e sulla fiducia”.
“Realizzare il bilancio Pop – precisa Biancone – – rappresenta un percorso virtuoso per le amministrazioni pubbliche locali. In linea con le nostre attività tipiche, ricerca e terza missione in particolare, siamo pronti ad affiancare gli enti pubblici per impostare il flusso di lavoro necessario, fornendo gli strumenti e le chiavi di lettura per un approccio più coinvolgente alla rendicontazione, a vantaggio di tutti, amministrazioni e cittadini. Inoltre, il Popular Finance Reporting può rientrare all’interno di una progettazione più ampia orientata alla trasformazione smart”. Proprio per raggiungere l’obiettivo Smart City, sul quale puntano molte grandi città italiane, il bilancio Pop può rivelarsi strategico: Comunità Europea e OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) hanno infatti evidenziato l’elevato gap nella rappresentazione dei risultati raggiunti dalla pubblica amministrazione al cittadino e agli altri stakeholder. «Bisogna inoltre considerare che le Smart city sono sempre più orientate alla sostenibilità e al benessere della cittadinanza, aspetti non contemplati in un bilancio classico, ma utilizzati nel Pop attraverso gli indicatori di elaborati dal Sole24Ore, che misurano la vivibilità dei territori”.
Il calo della partecipazione delle ultime elezioni amministrative ha reso ancora più evidente la distanza percepita tra pubblica amministrazione locale e cittadini, rendendo urgente l’adozione di un nuovo approccio partecipativo, capace di coinvolgere le persone anche nei momenti di comunicazione più istituzionale, come la presentazione del bilancio annuale di un ente.
Tuttavia, passare da un documento monologico e obbligatorio per legge, come il bilancio consolidato, a un documento dialogico in cui vengano rappresentati gli effettivi bisogni del cittadino, non è semplice, soprattutto se viene lasciato alla buona volontà delle singole amministrazioni. “Anche se come Dipartimento cerchiamo di sgravare il più possibile i funzionari dal reperimento di informazioni, è innegabile che la realizzazione del Pop rappresenti un ulteriore carico, compensato però dalle positive ripercussioni in termini di coinvolgimento nella gestione della cosa pubblica – conclude Biancone – Per questo ci stiamo impegnando affinché l’adozione del bilancio Pop diventi un obbligo di legge e i cittadini vengano coinvolti in modo sistematico sul tema della rendicontazione con strumenti di dialogo e divulgazione, migliorando l’azione amministrativa e il senso di comunità partecipativa che è alla base della vita democratica”.