Simone Saccucci affascina i ragazzi del Gruppo di Lettura con storie di passione e una performance di parole e musica

simone saccucci

(Gruppo Fotografico La Fonte)

Può uno scolaro, poco amante dei libri, bambino dispettoso e intollerante delle regole, trasformarsi negli anni in uno studente diligente e profittevole, diventando addirittura un educatore sensibile? La statistica dice di no; ma si sa l’eccezione che conferma la regola esiste, come dimostrato venerdì 11 febbraio alla serata del Gruppo di Lettura Carmagnola da Simone Saccucci, narratore di Tivoli, vicino a Roma, che apre le serie degli incontri dedicati all’Aperilibro Ragazzi.

Dopo il doveroso hamburger con patatine, innaffiato da una bibita nella sottostante Locanda del Bussone, spettatori e ospite sono saliti al primo piano di Casa Cavassa, nell’ampio salone della SOMS Bussone, per confrontarsi  sui due libri scritti di Saccucci che i ragazzi delle scuole superiori avevano avuto l’opportunità di leggere nei giorni precedenti.

Non si è parlato solo dei libri. Soprattutto è stato sviluppato il percorso di passione che ha portato l’autore laziale a scriverli.

simone saccucci

(Gruppo Fotografico La Fonte)

Simone Saccucci, bambino discolo, scolaro indisciplinato e intollerante alle regole, con il passare degli anni è cambiato arrivando a una doppia laurea, effettuando un percorso che lo ha portato  a diventare educatore. Ma non ha dimenticato i racconti che lo affascinavano nell’infanzia trasmessi oralmente dai nonni. Soprattutto non ha dimenticato la passione che tramettevano quei racconti, che hanno sempre guidato la sua vita. Così alla soglia dei quarant’anni si è ritrovato a mettere (metaforicamente) su carta, dei racconti che aveva in mente da sempre, che ripropongono quella passione che i nonni gli tramettevano. Simone Saccucci si serve di quella passione, la parola forte di tutta la serata, per interloquire con i ragazzi non limitandosi semplicemente a descrivere le sue due fatiche letterarie, ma raccontando storie e favole, servendosi di campanelle, tamburelli e sitar per cantare le filastrocche dei tempi che furono. Ed è così, quasi per magia, che le storie e gli intrecci dei suoi racconti diventano chiari.

simone saccucci

(Gruppo Fotografico La Fonte)

“Ero un bambino terribile che pur di non andare a scuola si inventava scherzi maligni come mettere la colla nella serratura delle porte dell’edificio scolastico, o inventarsi una malattia degli insegnati cercando di rimanere a casa” esordisce Saccucci attirandosi subito la simpatia dei ragazzi. Se rimanere seduto nei banchi scolastici non stimola l’attenzione del piccolo Simone, resta incantato dai racconti dei nonni, uno dei quali condisce le sue favole con canti e musiche che affascinano e fanno sognare il piccolo teppistello. Che di libri ne apre pochi, meno che mai quelli di lettura non obbligata dagli impegni scolatici. Di quegli anni Simone Saccucci ha un ricordo netto e preciso che si riferisce al momento in cui si interrompe quella spensierata fanciullezza. “Una notte sentii del trambusto al piano di sotto di casa mia. Nessuno mi disse niente, ma capii che mio padre era morto”.

Negli anni successivi arriva faticosamente al diploma superiore e legge il suo primo libro, avendone ancor oggi chiara memoria. “Scelsi un libricino facile facile – dice Saccucci senza nascondere il pizzico di ironia  “Il Signore degli anelli di Tolkien. Giravo le pagine e mi sembrava di cominciare a respirare, mentre la lettura mi prendeva sempre più”. E forse quello è il punto di svolta per il futuro scrittore, che narratore lo è sempre stato, ma a scrivere non ci pensava.

simone saccucci

(Gruppo Fotografico La Fonte)

Dopo aver catturato l’attenzione della platea, intonando filastrocche e antichi canti riportati nei suoi libri, accompagnandosi come gli antichi menestrelli con il tamburello, la campanella e anche il sitar indiano (a imitazione della zampogna), nella seconda parte della serata si è passati a esaminare i racconti dei suoi libri: “La seconda avventura” e “La nota che mancava”. “Io non mi considero uno scrittore, piuttosto un narratore di storie. Le storie vivono perché ci sono gli ascoltatori. Sono gli ascoltatori che recepiscono la storia, la rielaborano, apportando quelle variazioni che sembrano renderla più viva e interessante per farle proseguire il percorso senza fine” aferma Simone Saccucci, facendo raccontare la favola di Cappuccetto Rosso, come tutti la conosciamo, presentandoci poi la versione originale, di mille anni fa, che ben poco ha a che vedere con quella che si racconta ai giorni nostri.

Sarà così anche per i due libri di Saccucci, quando verranno raccontati ai ragazzi delle prossime generazioni per invogliarli alla lettura. Entrambi i libri sono storie di passione e di ricerca, di tenacia e sfida delle protagoniste. “La seconda avventura” narra dell’incontro fra la sedicenne Bianca e l’anziana Siria, che percorrono una lunga strada su un camion che loro stesse hanno rubato, riproponendo la classica coppia dei road movie americani, alla ricerca di qualcosa di nascosto che i protagonisti sanno esistere da qualche parte. “La nota che mancava” racconta la storia di Marisa che incontra un organo, cui manca un tasto e un’ancia e non può produrre una delle note più importanti dello spartito. Siamo nell’inverno 1943 e nell’Italia Centrale, dove è ambientato il libro, infuria la guerra e tutte le persone che Marisa incontra evitano di accompagnarla oltre un breve tratto impegnate a fuggire gli orrori o combattere le loro battaglie. Marisa, però, non desiste e continua a cercare questa nota, questo tasto, perché ritrovarla significa ritrovare sé stessa e tutti noi. L’idea di questo libro venne a Simone Saccucci dopo aver ritrovato un organo all’abazia di Montecassino (teatro di una feroce battaglia proprio in quella stagione) con un tasto rotto. E la ricerca di quell’introvabile tasto è lo stimolo per l’autore di una ricerca interiore fatta di costanza e tenacia che dovrebbero guidare i nostri passi.

Chiuso il dialogo sui due libri, anche Simone Saccucci si è disposto di buon grado alla cerimonia del firma-copie con dedica personalizzata a ognuno dei ragazzi. Il prossimo Aperilibro Ragazzi è  in programma venerdì 11 marzo, quando il Salone Nobiliare di Casa Cavassa ospiterà Carola Benedetto-Luciana Ciliento e il loro “Le meraviglie della Terra – I viaggi di Mia”. Che arriveranno dopo gli hamburger e le patatine.

simone saccucci

I libri presentati. “La nota che mancava” di Simone Saccucci, 136 pagine, EDT-Giralangolo,2021; “La seconda avventura” di Simone Saccucci, 177 pagine, EDT-Giralangolo, 2020, 12,50.

 

simone saccucci

(Gruppo Fotografico La Fonte)

 

Prossimi appuntamenti

Mercoledì 16 febbraio: ore 16.30: Aperilibro Bambini. Daniele Bergesio: “Il cuoco delle emozioni”. Un cuoco che serve piatti molto speciali e prepara ogni giorno una sola pietanza dedicata a una emozione. Chi la mangia, ride, si sfoga, riflette ed esce dal ristorante migliorato.

davide bergesio

Giovedì 24 febbraio: ore 19.30 – incontro ore 21 Aperilibro. Martino Coli: “Quattro metà”. Una commedia romantica che indaga e instilla il dubbio su un tema molto dibattuto: esiste davvero solo una metà della mela? Il romanzo ispirato all’omonimo film disponibile dal 5 gennaio su Netflix, scritto dallo stesso autore e diretto da Alessio Maria Federici.

Martino Coli

Venerdì 11 marzo: ore 19.30 – incontro ore 21 Aperilibro Ragazzi. Carola Benedetto-Luciana Ciliento: “Le meraviglie della Terra – I viaggi di Mia”. Mia inizia un viaggio pazzesco e irresistibile alla scoperta della Terra e della Natura.

Tutti gli incontri si svolgeranno presso il Salone Nobiliare di Casa Cavassa, via Valobra 143 – Carmagnola, mentre gli Aperilibro si terranno presso la sottostante Locanda del Bussone, Vva Valobra 143 – Carmagnola. Prenotazione obbligatoria: tel. 392.5938504.

 




Condividi questo articolo

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.