“Pregiudizi su carta” alla Biblioteca Civica Arduino di Moncalieri sabato 22 gennaio
“Il progetto si pone l’obiettivo di abbattere le discriminazioni e i pregiudizi insiti in ognuno di noi e di far conoscere le diversità culturali che abitano la nostra città” spiegano gli organizzatori.
Ospiti di questa edizione sono Janet Buhanza, presidente dell’Associazione Donne Africa Subsahariana e II generazione; Cristiana Vagnoni, eccellenza italiana emigrata nel Regno Unito. e Clara Nieloud. avvocata specializzata in diritto dell’immigrazione.
Immigrata – Dottoressa Cristiana Vagnoni
“Siete qui per rubarci il lavoro!” “Lo Stato vi mantiene!” “Tornatevene a casa vostra!” Qualcuno mi definirebbe “cervello in fuga”, “giovane choosy” o direbbe che alla fine è “meglio non avermi più tra i piedi”. Da più di 7 anni ho lasciato l’Italia: ho potuto portare a termine un master e un dottorato in neuroscienze all’Università di Oxford grazie a una borsa di studio statale (inglese). Ora sono consulente scientifica al Parlamento del Regno Unito, ma ai loro occhi sarò sempre un’immigrata.
Attivista e mediatrice culturale – Janet Buhanza, presidente dell’Associazione Donne Africa Subsahariana e II Generazione Come attivista, sono impegnata nella campagna AFROFEMMINISTA e mi occupo di campagne di sensibilizzazione contro la violenza e di campagne antitratta. Come mediatrice culturale, lavoro nel quadro del Progetto Sai del Comune di Moncalieri. La mia attività coinvolge donne rifugiate titolari di protezione internazionale e donne vittime di tratta.
Migrare non significa sempre solo fuggire: impariamo insieme un nuovo modo di accogliere – Avvocata Clara Nieloud
Non nasciamo tutti con gli stessi diritti, c’è chi ha un passaporto che consente di viaggiare, chi ha un passaporto che consente di fuggire, e chi non riesce ad ottenere un passaporto di nessun tipo. Come mai io sono libera di emigrare e altri cittadini di questo mondo devono farlo invece per canali rischiosi e irregolari? Il migrante, come lo intendiamo noi, è solo una persona che a tutti i costi deve fuggire? Che ha bisogno solo di cibo e di un tetto sopra la testa ? O ha anche lui dei sogni, delle ambizioni, dei progetti e degli obiettivi?
Come mai vediamo il migrante come qualcuno disposto a svolgere i lavori più umili? Quali sono i veri ostacoli ad un’integrazione vera e propria degli stranieri nella nostra società? Cosa succederebbe se i diritti fossero rispettati? E se un domani ci fossero proprio nuovi paradigmi sulla libertà e sul diritto di migrare?
Sin dai tempi dell’università questi interrogativi hanno toccato profondamente la mia coscienza. Appassionata di diritto, ora faccio l’Avvocata immigrazionista. Uno splendido lavoro che mi ha offerto nuove, profonde e infinite lenti per sciogliere questi interrogativi e porsene anche di altri.