POSTA DI OTTOBRE – I nostri lettori ci scrivono
POSTA DI OTTOBRE 2021 – I nostri lettori ci scrivono
Piste ciclabili dedicate per pedalare in sicurezza
“No pista ciclabile… no bicicletta”. Con il passare del tempo, la passione per il ciclismo va conquistando sempre più italiani, malgrado alcuni elementi endemici del nostro paese possano rappresentare ancora un limite alla diffusione di questo sport. I problemi infrastrutturali esistenti, quale la scarsa diffusione delle piste ciclabili in alcune zone della penisola ed il fatto che talune città ed intere regioni presentano strade estremamente impegnative da affrontare in bici, rappresentano i problemi più grandi che si frappongono fra questo sport e la sua pratica abituale.
Tuttavia, il bel paese è un crogiolo di paesaggi unici, nei quali vale la pena immergersi utilizzando un mezzo che permetta di godere a pieno della bellezza dei luoghi e dello splendore della natura circostante. In Italia, esistono alcuni tracciati appositamente pensati per le due ruote, che sono state definite vere e proprie vie modello e che collezionano tutti i requisiti infrastrutturali ideali per una mobilità sostenibile. Inoltre, alcune di queste piste ciclabili rappresentano una vera e propria calamita per il turismo, proponendo standard paesaggistici ed ambientali di assoluto livello.
Fra le trasformazioni portate dalla pandemia, una sembra destinata a rimanere anche quando il Covid-19 sarà un lontano ricordo: la bicicletta. Per la precisione, il moltiplicarsi di piste ciclabili nelle città di tutta Europa. Ampliate come alternativa all’uso dei mezzi pubblici, che espongono a un maggior rischio di contagio, e di quelli privati, che contribuiscono all’inquinamento, le strade riservate alle due ruote (e ai pedali, è il caso di specificare per differenziarli dalle moto) sono cresciute a un ritmo esponenziale e i primi sondaggi indicano piena soddisfazione da parte dell’opinione pubblica nell’utilizzarle. Con vantaggi per il traffico, per la salute dei ciclisti e per l’effetto serra.
Secondo dati della Federazione Europea Ciclisti (Ecf) pubblicati dal Guardian, le città del nostro continente hanno speso 1 miliardo di euro in misure a sostegno dei ciclisti nel corso del 2020, primo anno della sfida al coronavirus, creando complessivamente almeno 1000 chilometri di piste ciclabili, strade pedonali e iniziative per diminuire il traffico di auto. “La pandemia ha accelerato un processo che era già in corso”.
In tutte la città Europee le piste ciclabili dedicate alle due ruote sono aumentate dal 15 al 25 % con il consenso della popolazione.
A Carignano le piste ciclabili sono inesistenti (parlo di piste ciclabili dedicate), abbiamo un tratto di strada che collega Carignano a Piobesi con segnali orizzontali dipinti a terra, il classico simbolo della bicicletta, praticamente condivido la strada con vetture che mi sfrecciano a velocità sostenuta.
Si potrebbe pensare di unire La Loggia a Carignano e andare oltre sino a Carmagnola… sarebbe eccellente pedalare in tutta sicurezza, con le nostre famiglie su una pista dedicata. Siamo consapevoli delle difficoltà a cui i vari comuni andrebbero incontro ma facciamo uno sforzo, oltre tutto si eviterebbero incidenti gravi a volte anche mortali.
Marco Bellosguardo
A chi compete la pulizia dei tombini?
Ho incontrato alcuni giorni fa una ex compagna di classe delle elementari con la quale ci scambiamo di solito un breve saluto ma stavolta si è fermata con un sorriso per dirmi che aveva scattato alcune fotografie ai tombini della zona dove abita, concludendo: “Te le invio sul cellulare: vedi se e come pubblicarle sul giornale.” Le ho viste, si commentano da sole…. Fra un po’ si ramificano… Per fortuna Carignano è stata graziata dal clima, qualche temporale, pioggia, ma, fortunatamente, nessuna bomba d’acqua che avrebbe sicuramente provocato problemi allo scarico, con questa situazione.
Ritengo che non valga solo per i tombini “di quella parte”. C’è da chiedersi a chi competa la pulizia (Comune, Smat, Città metropolitana?) ma in ogni caso per il cittadino il primo interlocutore è il Comune e dal Comune si aspetta i necessari provvedimenti. A quando?
Marilena Cavallero
“L’anno che verrà” – Gli auguri del Prof a studenti, genitori e colleghi
Maltrattata e ignorata, illusa e abbandonata, spesso colpevolizzata anche se del tutto innocente e completamente estranea ai fatti… eppure la scuola è sempre lì! Sempre pronta ad accogliere i nostri ragazzi nel modo migliore possibile. All’inizio di ogni anno, si lecca le ferite, e fa la conta del personale rimasto. Immancabilmente è sempre di meno, cosi come tutte le altre risorse, ogni anno insufficienti e inadeguate ai bisogni dei nostri giovani. Con quelle poche briciole che si ritrova, affronta e porta a termine un altro intero anno scolastico. Questa è oggi la scuola in tutta Italia (compreso il nostro Istituto Bobbio di Carignano)! Eppure ,nonostante tutto ,rimane l’ambiente più sicuro dove lasciare i nostri figli; a lei li abbiamo sempre affidati e continuiamo ad affidarli.
Grazie mamme e grazie papà della enorme fiducia e stima che avete nella scuola, in tutto il personale e in particolare in noi insegnanti. Di questo ne sono certissimo, d’altra parte chi affiderebbe il bene più prezioso a “sconosciuti inaffidabili“? Dobbiamo fare in modo, però, che questa stima e questa fiducia rimangano per tutta la carriera scolastica: ci affidate i vostri figli poco più che bambini e noi ve li riconsegniamo, con una ben delineata crescita personale, didattica, culturale e oltre alla patente di guida anche con un diploma in mano. Maturi e pronti per affrontare la loro vita da adulti. Riflettiamoci! Rispettiamo e stimiamo di più i docenti anche quando le feste finiscono e qualcosa va storto; un brutto voto non è una punizione, non è una sconfitta e non è neanche la fine del mondo; è e deve essere un segnale attraverso il quale il prof vi informa che la via intrapresa dal pargolo è sbagliata, magari avrà anche studiato ma non come avrebbe dovuto; in questi casi non dovete andare a protestare dalla preside né rivolgervi al provveditore né al ministro della pubblica istruzione! Chiedete un colloquio al prof e insieme trovate non una sterile ed inutile colpa ma… una possibile soluzione.
Se vi sentite male dopo una visita del medico cosa fate? Non andate mica dal presidente degli ordini dei medici né tantomeno dal ministro della salute; tornate dal medico che vi ha visitato e…
Le vie maestre sono sempre quelle più sicure, portano sempre a destinazione. Le altre… non solo non risolvono ma peggiorano enormemente la situazione, spesso allontanano lo studente dal prof; quasi sempre rompono i sottili equilibri dei rapporti faticosamente stabiliti tra docenti, famiglie e studenti e cosi tutti ci rimettono; chi ci rimette di più sono proprio i vostri ragazzi! I nostri ragazzi. Non è giusto!
Auguri ragazzi, auguri genitori Auguri professori.
Al Liceo Bobbio di Carignano, come consuetudine, anche quest’anno, nel primo giorno di scuola, ci si ritrova nel parco: i ragazzi di prima e i loro genitori insieme ai docenti per la grande festa dell’accoglienza.
Io non ci sarò ( questo mi manca un “po”… nel senso del fiume!) ma ricordo il bellissimo clima in cui tutto si svolge. Ciascun docente, uno dopo l’altro, fa l’appello per raggruppare gli alunni della propria sezione; l’emozione dei ragazzi e il naturale batticuore dei genitori; arrivano come una onda e travolgono gli insegnanti, anche loro emozionati (vi assicuro che è proprio cosi!).
Vi auguro che queste bellissime emozioni e questi naturalissimi batticuori, non finiscano subito dopo ma siano… per sempre.
I genitori tornando a casa, un po’ tristarelli senza i loro pargoli, vengono travolti da mille legittimi e naturali interrogativi. Come sarà? Cosa ci dobbiamo aspettare? Dubbi, incertezze e stati d’animo inquieti ci terranno compagnia! Gli stessi dubbi assillano noi: dalla nostra preside ai prof e tutto il personale della scuola. Ma… per noi prof è leggermente diverso. Se da una parte viene il timore di non farcela, dall’altra, la curiosità delle incognite, le novità del futuro immediato accrescono ancor di più passione, la grinta e la voglia di ricominciare. Questa è la bellezza della nostra professione: ogni anno è un nuovo anno! Non è mai come quello appena concluso; non solo per chi ha le “prime”, ragazzini cioè mai visti, ma anche per le classi successive. Eh sì! I ragazzi li troviamo sistematicamente cambiati; alcuni che, fino a qualche settimana prima, giocavano con l’orsacchiotto legato al portapenne, ora li ritroviamo che corteggiano le compagne! A settembre i nostri studenti sono diversi da quelli che abbiamo lasciato a giugno. Questi continui mutamenti rendono sempre più affascinante la nostra professione. E cosi ad ogni inizio ricarichiamo le pile e… pronti via si riparte per un nuovo anno scolastico . Sono certo che, I miei colleghi continueranno ad affrontare e risolvere nel modo migliore possibile la mole di difficoltà che li aspetta e , imperterriti ,continueranno a seminare ,nella speranza di raccogliere i frutti sperati. E’ questo l’augurio che sento di farvi.
Un augurio particolare ai colleghi di matematica e fisica e a tutti i neo docenti, compresa mia figlia Angela.
Auguri, auguri, auguri dal vostro vecchio collega.
Prof. Cataldo Vulcano
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