In piazza Castello contro i danni provocati dai cinghiali – La protesta di agricoltori e sindaci che chiedo interventi concreti

cinghiali

“O lo Stato ci conferisce i poteri necessari o se li assume per risolvere un problema che riguarda sia la produzione agricola sia la sicurezza delle persone. Se non basta manifestare qui siamo pronti ad andare a Roma”: è quanto ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ai manifestanti della Coldiretti che in piazza Castello a Torino giovedì 8 luglio scorso protestavano contro l’invasione dei cinghiali e sollecitavano un impegno concreto per tutelare persone e imprese. Alla manifestazione erano presenti anche il vicepresidente della Regione Fabio Carosso e l’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa.

“Chiedo ai politici dei ministeri romani che stanno tra velluti e marmi di aprire le finestre e ascoltare la voce dell’Italia che lavora – ha proseguito Cirio – È un problema di normativa nazionale e invece quello dei cinghiali viene visto come un piccolo problema. Cosa aspettano a Roma, che i cinghiali ci entrino in casa e vengano nel nostro letto?”.

Alla manifestazione per sollecitare interventi decisivi contro i gravi danni provocati dei cinghiali hanno partecipato anche numerose amministrazioni comunali e sindaci del territorio.

E sull’emergenza cinghiali e la necessità di interventi da parte della Regione Piemonte si erano espressi, pochi mesi fa, il vicesindaco metropolitamo Marco Marocco e la consigliera delegata all’ambiente e alla tutela della fauna e della flora Barbara Azzarà, commentando l’incidente in cui a Marentino era rimasto ferito un ciclista tredicenne, che aveva  trovato sulla sua strada due grossi esemplari di cinghiale:  “Senza l’assunzione di nuovi agenti l’emergenza cinghiali proseguirà. Non è giusto e non è corretto che la Città Metropolitana di Torino si trovi ad affrontare l’emergenza cinghiali senza un’adeguata dotazione di personale professionalmente formato e competente. La Regione Piemonte deve assumersi le proprie responsabilità e rispondere alla nostra richiesta di poter assumere nuovi agenti faunistico-ambientali. Diversamente continueremo a contare i danni alle colture agricole (rimborsati peraltro con grave ritardo) e gli incidenti stradali (per i quali i rimborsi sono bloccati da anni) senza poter implementare adeguati piani di contenimento dei cinghiali”.

Secondo il Vicesindaco metropolitano e la Consigliera delegata all’ambiente e alla tutela della fauna e della flora “è positivo che, grazie all’impulso impresso dal Prefetto Claudio Palomba, le istituzioni, le organizzazioni del mondo agricolo e le associazioni interessate al tema abbiano trovato l’accordo per convocare un tavolo tecnico per affrontare l’emergenza. Ma il tema delle assunzioni di nuovi agenti faunistico-ambientali negli organici della Città Metropolitana e delle Province piemontesi non può essere eluso. Non possiamo procedere a piani di contenimento dei cinghiali basandoci principalmente sui volontari, come i selecontrollori. Non possiamo delegare ai volontari questa che è una funzione pubblica, che deve esercitare personale di un Ente pubblico adeguatamente formato”.

“Non ci stancheremo mai di ripeterlo in tutte le sedi: è fondamentale che la Regione Piemonte trasferisca agli Enti di area vasta le risorse per assumere nuovo personale di vigilanza faunistico-venatoria” concludono Marocco e Azzarà.

 




 

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