Le ceneri dell’architetto Renato Maurino sono state disperse ai piedi del Monviso – Nella sua casa atelier di Ostana nascerà un’associazione

 

renato maurino

Si è svolta la settimana scorsa la dispersione delle ceneri, come da sua espressa volontà, dell’architetto Renato Maurino: la cerimonia laica si è tenuta ai piedi del Monviso, in località Ponte di Riondino nel comune di Crissolo, di cui Maurino, maestro dell’architettura montana, era originario e dove a lungo aveva abitato prima di trasferirsi nella vicina Ostana. Erano presenti i familiari e alcuni amici intimi.
La dispersione avviene a distanza di qualche mese dalla morte, occorsa lo scorso 24 ottobre a 86 anni: ciò perché la scelta del luogo – che si trova in una zona di montagna, a quota 1.570 metri – e le disposizioni in materia di prevenzione dal contagio da Covid19 non hanno permesso il suo svolgimento in precedenza.
Nel corso della cerimonia, avvenuta venerdì 7 maggio,  è stata letta una frase scritta dallo stesso Renato Maurino, profondamente legata all’Alta Valle Po e ala cultura occitana  e indiscusso  punto di riferimento, a livello internazionale, per lo studio e la valorizzazione dell’architettura montana,  per sintetizzare il suo approccio all’architettura e che è stata scelta poiché è una perfetta definizione della sua intera vita.

renato maurino

La medesima frase era già stata letta in occasione della cerimonia di cremazione al Tempio Crematorio di Bra, il 27 ottobre 2020, ed è riportata ne “L’intervento sensibile”, un videodocumentario sulla vita e sul lavoro dell’architetto girato da Aergeo del crissolino Davide Giordano e presentato lo scorso 19 settembre a Crissolo, poche settimane prima che Maurino morisse:  “Fare architettura. Non cercare ricette. Svolgere con pazienza, con attenzione, con cura, con passione il proprio mestiere. Applicarsi per risolvere tutti i problemi tecnici, costruttivi, funzionali. Concedersi il lusso di cercare, scartare, correggere, modificare la soluzione a cui si lavora fino a quando non soddisfa pianamente. Allora e solo allora, se si è molto dotati e anche un po’ fortunati, il progetto incarnerà quella che è la definizione di Sant’Agostino: ‘il bello è lo splendore del vero'”..

Infine, Daniela Blengio, una delle cugine di Renato Maurino e sua erede, ha anticipato che nei prossimi mesi la famiglia costituirà un’associazione culturale per mantenere viva la memoria dell’architetto, impostando la digitalizzazione dell’archivio dei suoi progetti e allestendo presso la casa-atelier in Borgata Cugn (Lou Counh) di Ostana spazi pubblici e momenti di incontro. L’avvio delle attività verrà comunicato durante una “festa di commiato” che si terrà presso la dimora dell’architetto Maurino nella prossima estate.

 




 

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