Piemonte giallo da lunedì 26 aprile, ma la provincia di Cuneo cambierà colore il 29
Il Piemonte tornerà in zona gialla da lunedì 26 aprile. La nuova classificazione varrà per tutte le province tranne Cuneo. La Granda si colorerà di giallo da giovedì 29 aprile, in modo da completare il periodo di permanenza in arancione di 14 giorni previsto dalle indicazioni nazionali.
Le principali misure che saranno in vigore, con il passaggio da arancione a giallo e sulla base del Decreto Riaperture varato dal Consiglio dei Ministri nei giorni scorsi, sono le seguenti.
Ristoranti e bar
Con il giallo riaprono a pranzo e cena (fino alle 22), ma solo all’aperto, in base alle nuove regole della zona gialla. E’ consentito solo il servizio al tavolo (oltre all’asporto fino alle 22 e al delivery che non ha limitazioni), per non più di quattro persone al tavolo, con deroghe per le famiglie numerose. Solo dal 1 giugno potranno riaprire le sale interne di ristoranti, bar e caffetterie. Fino ad allora anche la tazzina di caffè al bancone resta bandita: chi non vuole sedersi potrà, come adesso, portare via e consumare lontano dal locale.
Negozi e centri commerciali
Restano aperti, come già in zona arancione, tutti i negozi anche di generi non essenziali, i servizi alla persona, come centri estetici e parrucchieri. Resta lo stop per i centri commerciali nel fine settimana che, secondo la bozza del decreto del governo potranno riaprire nei week end a partire dal 15 maggio, ma solo in zona gialla.
Spostamenti
In zona gialla ci si può spostare liberamente all’interno della regione. Niente più autocertificazione, quindi, se si valicano i confini del proprio comune di residenza, come avviene invece in zona arancione.
Torna la possibilità di spostarsi liberamente tra regioni gialle. Secondo il decreto, lo spostamento in zone rosse arancioni sarà consentito solo se vaccinati (con doppia dose), guariti dal Covid o con certificato di tampone negativo (rapido o molecolare) fatto nelle ultime 48 ore, a meno che lo spostamento non sia dovuto a ragioni di necessità, lavoro o urgenze. Il pass vaccinale, quindi, serve solo per chi si muove verso queste zone per motivi di turismo o visita ai famigliari.
Teatri e cinema
Si torna al cinema, ma seduti a scacchiera. In zona gialla riaprono le sale cinematografiche con capienza dimezzata. I preferenza per biglietti acquistati online pagati con bancomat e carte di credito. Mascherine obbligatorie per tutta la durata della proiezione e distanza minima di un metro a meno che non sia si sia conviventi. Allo scattare del giallo riaprono anche i teatri, i club e i locali da concerto, ma con capienza dimezzata rispetto a quella autorizzata e comunque il numero di spettatori non potrà essere più di 500 al chiuso e mille nelle arene all’aperto. Restano chiuse le discoteche.
Mostre e musei
In zona gialla diversamente da quanto era emerso dalla bozza del Decreto Riaperture, riaprono i musei anche nei fine settimana e nei giorni festivi. Mostre e musei si possono visitare con ingressi contingentati, mascherine, igienizzanti e misurazione della temperatura all’entrata. Consigliata, dove possibile, la prenotazione dell’ingresso.
Sport
Con il giallo via libera agli sport di contatto. Calcetto, basket pallavolo: da lunedì si possono organizzare partite, tra amici e all’interno di tornei. Resta interdetto l’uso degli spogliatoi, quindi niente doccia dopo la partita o cambio d’abito. Niente pubblico, almeno fino all’1 giugno. Solo dal 15 maggio riaprono le piscine all’aperto, mentre dal 1 giugno dovrebbero tornare gli allenamenti individuali in palestra con una distanza minima di 2 metri tra gli atleti.
Visite ai parenti e amici
Via libera alle visite a parenti e amici anche al di fuori del comune di residenza. Tra le novità contenute nella bozza del “decreto riaperture” l’aumento del numero di persone consentite durante le visite. Non più due persone, più minori e disabili, ma quattro, anche se resta il vincolo di un solo incontro al giorno, entro le 22, orario oltre il quale pare confermato il coprifuoco. Per le visite fuori regione, è richiesto il pass vaccinale.
Per quanto riguarda il ritorno a scuola del 70% degli studenti delle superiori deciso dal Governo al posto del 60% chiesto dalle Regioni, l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi ha affermato che “faremo il massimo sforzo, ma diciamo apertamente che non è la situazione migliore e che potrebbero esserci disagi che non sono dovuti all’inefficienza o all’incapacità di programmare, ma al fatto che in un giorno è complicato mettere in pista scelte differenti”.
“Abbiamo dei piani approvati al 75% già a gennaio, che prevedono il doppio turno a scuola, ma è evidente che questo in un giorno non si può attivare e bisogna anche pensare al fatto se sia opportuno farlo nell’ultimo mese e mezzo, quando c’è un meccanismo in corso anche per gli esami – ha aggiunto Gabusi – Noi assicuriamo il nostro impegno e lo sforzo massimo delle aziende di trasporto, chiedendo alle persone di rispettare le regole, perché naturalmente vogliamo garantire ai nostri studenti di andare a scuola in sicurezza. I primi giorni ci serviranno anche per ritarare i servizi e mettere a disposizione tutti i mezzi che abbiamo, che non sono infiniti così come non sono infiniti gli autisti”.